Il paradosso dei gemelli

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di Fabio Carta

Il paradosso dei gemelli è uno dei più celebri rompicapo della Fisica.

Si tratta di un esperimento mentale che serve a dimostrare la dilatazione dei tempi secondo la Teoria della Relatività di Einstein …

Il paradosso può spiegarsi ipotizzando che ci siano due gemelli sulla terra, uno viene spedito nello spazio per un viaggio interstellare di andata e ritorno ad una velocità prossima a quella della luce.

Al suo ritorno sulla terra ritrova il gemello notevolmente più invecchiato di lui.

Prendendo spunto da questo celebre esperimento mentale adesso vi spiego il mio paradosso, che spero diventi celebre anche solo un decimo di quello appena descritto.

Allora prendiamo tre gemelli appena partoriti da una ragazza che non potendo prendersene cura li da in adozione, uno viene adottato da una famiglia povera del Bronx di New York, il secondo bambino viene adottato da una famiglia media italiana, il terzo gemello viene adottato da una famiglia super riccona di Montecarlo.

Immagina di incontrarli dopo diciotto anni, praticamente sono diversi in tutto, la lingua, il modo di vestire, di pensare, il loro modo di socializzare e di risolvere problemi sociali che si pongono loro davanti, hanno un livello culturale diverso, hanno prospettive lavorative diverse, e potrei continuare all’infinito.

Nessuno di noi scommetterebbe un euro sul fatto che sono gemelli.

Perché questo ipotetico scenario risulta verosimile?

Perché non è la genetica a determinare chi diventeremo, ma il contesto in cui viviamo, questo ci influenza profondamente al punto di determinare profondamente pensieri e azioni.

Per i cani è la stessa identica cosa, quando mi dicono “questo cane è testardo, impossibile fargli cambiare idea, se voglio togliere qualcosa dalla bocca mi ringhia, tira al guinzaglio, ecc…

Io gli chiedo: se il cane l’avessi avuto io, oggi avrebbe questi comportamenti?

La stessa domanda la giro a te, se il tuo cane lo avessi avuto io, oggi avrebbe gli stessi comportamenti?

Ragazzi la risposta è no!

Ed è ovvio che sia così, questo ci deve far riflettere su quanto realmente dobbiamo impegnarci per crescere il nostro cane in modo attento e responsabile per garantirgli un futuro felice e sereno insieme.

Chi ben comincia è a metà dell’Opera…

Essere consapevoli di poter influenzare in modo importante il comportamento del nostro cane è un ottimo punto di partenza, meglio saperlo che non saperlo, che dici?

Il passo successivo è imparare le regole del gioco per comprendere meglio il suo gioco e magari “batterlo”.

Dove batterlo significa avere una gestione sana e serena, e godere di tutti i vantaggi che può regalarci la relazione con un amico con la coda.

#pensaconlacoda

Fabio Carta

Tempo di lettura: 2’20”