In corso alle Scuderie del Quirinale una delle mostre più attese dell’anno:
Guercino. L’era Ludovisi a Roma, rassegna ideale per aprire con la giusta atmosfera l’imminente Giubileo romano.
L’evento curato efficacemente da Raffaella Morselli e Caterina Volpi permetterà ai visitatori di ammirare fino al 26 gennaio oltre centoventi opere del maestro nativo di Cento, in provincia di Ferrara, che ha attraversato da indiscusso protagonista uno dei periodi più prolifici della Storia dell’Arte, Il Barocco.
Sculture, dipinti, disegni e stampe provenienti da oltre sessantotto Musei testimoniano il successo e l’importanza che ebbe Giovanni Francesco Barbieri -1591-1666 – nel Seicento, secolo di importanza fondamentale per la Chiesa ed il Papato che utilizzò una serie di artisti, molti dei quali messi a confronto col nostro, per esprimere al suo massimo potenziale la sua potenza e il suo prestigio.
Il breve pontificato (1621-1623) di papa Alessandro Ludovisi, con il nome di Gregorio XV che durò a malapena ventisei mesi, sarà la sua fortuna artistica e l’epicentro di questa esposizione che ripercorre temporalmente gli intrecci storici e artistici legati al mecenatismo e alle committenze che la famiglia bolognese dei Ludovisi ebbe con i maggiori artisti del suo tempo…………
MECENATISMO SUBLIME……..LA FAMIGLIA LUDOVISI
Il periodo a cavallo tra la fine del Cinquecento e il primo trentennio del Seicento è segnato fortemente dall’ascesa della famiglia Ludovisi che raduna sotto si sé artisti del calibro di:
- Domenichino,
- Annibale e Ludovico Carracci,
- Guido Reni, e
- Pietro da Cortona,
- oltre ai neo-veneti Jacopo Bassano, Dosso Dossi e Paris Bordon.
Artisti coevi al giovane Guercino che ne rimane influenzato ed affascinato traducendo col suo stile aulico e umanamente emotivo, le esplosioni di colore e il vertiginoso dinamismo compositivo, accentuando quelle suggestioni di luci ed ombre in una formula teatrale ed avvolgente in grado di rapire l’osservatore.
All’ascesa di Gregorio XV al soglio pontificio Guercino sarà l’artista prediletto di Sua Santità, dando il là ad una serie innumerevole di committenze che lo relegheranno di fatto tra gli artisti più importanti e prolifici del suo tempo.
Papato breve a cavallo tra le dinastie dei Borghese e Barberini, ma rivoluzionario per il cambio repentino di valori sia culturali, che artistici e politici che passarono dall’istituzione della Propaganda Fidae alla canonizzazione di cinque santi, tra cui Sant’Ignazio di Loyola e San Filippo Neri.
A livello artistico sarà la costruzione della Villa Ludovisi a sancire un’epoca unica e irripetibile, uno scrigno di tesori e di opere d’arte senza tempo che vedranno Guercino impegnato attivamente in prima persona…………
ANNI FORMATIVI……VILLA LUDOVISI…….
Le prime sezioni della mostra ci mostrano le influenze che artisti come i fratelli Carracci e Dosso Dossi, qui messi a confronto con alcune opere giovanili del Guercino, ebbero sulla sua fase formativa iniziale da autodidatta.
Un percorso espositivo impeccabile che ci accompagna, tra un capolavoro e l’altro, offrendoci uno spaccato puntuale ed immersivo degli anni decisivi per lo sviluppo della sua carriera artistica.
Guercino impara e osserva dai grandi del suo tempo per poi rielaborare le sue composizioni in maniera personale ed originale, cosa che traspare nitidamente negli affreschi di Villa Ludovisi.
Fu il nipote del futuro papa, il Cardinale Ludovico Ludovisi ad acquistare dal Cardinal Del Monte la vigna e l’annesso Casino delle Delizie che, sotto la dinastia Ludovisi, diverrà uno dei luoghi simbolo del Barocco Romano. Ludovico farà edificare i due edifici principali, il Palazzo Grande e il Casino dell’Aurora impiegando tutte le risorse a disposizione e coinvolgendo in prima persona tutti gli artisti emiliani più importanti dell’epoca, una fucina di talenti che renderanno questa villa un contenitore di ineguagliabile bellezza ricco di collezioni antiquarie uniche nel suo genere.
Guercino affrescò le volte del Casino dell’Aurora che divenne un vero e proprio Museo ricco di sculture come L’Ares Ludovisi restaurata dal Bernini qui in mostra, l’Atena dell’Algardi e il Ratto di Proserpina del Bernini, oggi alla Galleria Borghese, e di pitture sia venete di Tiziano, Jacopo da Bassano, Paris Bordon, che emiliane, Guido Reni, Pietro da Cortona e Domenichino. Siamo all’apice del potere e dello splendore del papato Ludovisi, in vista c’è l’imminente Giubileo del 1625 a cui la famiglia si prepara con tutte le attenzioni del caso…………….
LA FORZA DELLA FEDE…….L’ARCADIA LUDOVISI……
La parte centrale del percorso espositivo e incentrata sulla potenza espressiva ed evocativa della pittura sacra, un programma ricco di apparati, cerimonie e feste avrebbe sancito l’arrivo all’Urbe di pellegrini e fedeli provenienti da tutto il mondo religioso.
La recente proclamazione di Sant’Ignazio di Loyola spingerà il Cardinal Ludovico alla fondazione dell’omonima chiesa dedicata al Santo spagnolo, mentre l’iconografia dedicata a San Filippo Neri sarà oggetto di un confronto serrato tra i due pittori emiliani più importanti, Guercino e Guido Reni.
Una rivalità, frutto di influenze reciproche, che traspare palesemente nella due gigantesche tele, qui esposte, raffiguranti una drammatica ed emotivamente esasperata Crocifissione del Guercino e la celeberrima Trinità dei Pellegrini di Reni, classica e simmetrica a livello compositivo.
Il brand Ludovisi modificherà anche i connotati e gli stilemi della pittura di paesaggio, una rivoluzione sia estetica che filosofica che si riverbera in un modello di natura arcadica che vedrà anche in questo caso un dialogo ideale tra gli interpreti più famosi.
Al paesaggio si affiancheranno personaggi mitologici e sacri passando, senza soluzione di continuità, dalle raffigurazioni classiciste di Domenichino all’afflato pre-romantico del Guercino qui in mostra con un meraviglioso Paesaggio al chiaro di Luna custodito al National Museum di Stoccolma.
Una famiglia, quella dei Ludivisi, in grado di incidere su un’epoca in modo veemente e trasversale, dei veri e propri influencer contemporanei abili di agire efficacemente su più livelli paralleli……..
RITRATTI DI FAMIGLIA………..
Come tutte le star del loro tempo anche i Ludovisi non disdegnarono la ritrattistica, strumento potente ed efficace per l’autocelebrazione.
La sezione finale della rassegna ci proietta in una serie di dipinti eseguiti magistralmente da Guercino, Guido Reni, Anton Van Dyck e Annibale Carracci, che delineano, ciascuno col proprio stile, i tratti somatici e spirituali di una dinastia senza eguali, protagonista indiscussa di un periodo aureo dell’arte italiana. Anche qui il confronto tra la pala del Domenichino che ritrae il papa Alessandro e suo nipote Ludovico fa pendant col ritratto del papa di Guercino, entrambi in grado di cogliere, in un trionfo rosso purpureo, la serietà, il decoro e la solennità che si addicono al ruolo di Vicario di Cristo in Terra, compito che Gregorio XV espletò nella maniera più consona ai fasti di un’epoca unica ed irripetibile.
Una mostra importante, un degno antipasto dell’imminente Giubileo, che dando lustro alla straordinaria figura di Guercino ripercorre uno dei periodi più significativi del Diciassettesimo Secolo in cui la Città Eterna era per davvero l’ombelico del mondo della storia e delle arti…………………..
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