UN RICORDO DEL GRANDE PINO DANIELE A DIECI ANNI DALLA SUA SCOMPARSA

107

di Fabio Bandiera

Caro Pino, come stai?

Ormai sono dieci anni che non suoni ne canti più per noi, ma di sicuro lassù starai allietando gli Dei, col tuo sound unico ed inconfondibile.

Sei in ottima compagnia, d’altronde, e il ricordo di Pino Daniele,  qui sulla Terra non è affatto svanito, anzi col tempo si è fermentato producendo ottimi frutti maturi che durano e resistono nel tempo.

Tu che hai raccontato Napoli come nessun altro, tu che hai fuso le tue radici mediterranee mescolandole con quella sana dose di blues d’oltreoceano, tu che hai radunato una schiera di artisti intorno a te con la quale hai creato il tuo sound che resiste immarcescibile nel tempo, proprio tu caro Pino sei nei cuori di tutti noi.

Ombroso e a tratti malinconico, schivo e di poche parole eri a tuo agio con la chitarra in mano, dal tuo cuore immenso sono sgorgate alcune tra le più belle melodie che ancora oggi fotografano un’epoca e si identificano con una città, la tua città.

Tu che non eri un privilegiato, e sapevi di non esserlo, non ti sei mai arreso e ci hai sempre creduto, trasformando il tuo vissuto in una fonte inesauribile di idee e sentimenti che hai utilizzato come una radiografia per esprimere tutto il bene e tutto il male che da sempre convivono all’ombra del Vesuvio.

Ci manchi Pino, e ci mancherai per sempre anche se, stanne certo, la tua musica ci accompagnerà per tutti i giorni della nostra vita……..

SANTA MARIA LA NOVA 19 MARZO 1959

Napoli Pino DanieleNascere proprio il giorno della festa del papà e di San Giuseppe, che ti darà il suo nome, è un segno del destino che prima da figlio, e poi da padre attraverserà il tuo cammino sia umano, che artistico. Tempi duri gli anni Sessanta, famiglia numerosa e pochi soldi in una Napoli lentamente in ripresa, un futuro, come quello di tanti altri, segnato da fatica e sacrifici.

C’è qualcosa che però freme dentro di tè, un fuoco sacro che brucia e ti divora, uno strumento a sei corde chiamato chitarra.

La fortuna ti tende la mano, lascerai il basso dove sei nato per trasferirti a Piazza Santa Maria la Nova, dove sarai adeguatamente accudito da due zie acquisite che incideranno notevolmente sul tuo futuro.

Si allontanano i dissapori e i disagi familiari, si sviluppa la tua coscienza, la tua anima e la voglia di avere un proprio posto nel mondo.

Siamo alla fine degli anni Settanta e Napoli è davvero una carta sporca circondata da miseria e malaffare, ma il legame geopolitico con gli alleati a stelle e strisce, consolidato dalla base Nato di Bagnoli, permette arrivi di merci e scambi di ogni tipo, vinili inclusi.

Il Jazz e il Blues arrivano a frotte sugli scaffali dei negozi di dischi rafforzando il tuo legame di chitarrista autodidatta con quelle sonorità mediterranee della tradizione popolare partenopea.

Il gioco è fatto, il tuo talento ribolle ed esplode in un capolavoro assoluto, Terra Mia targato 1977, che darà il là alla tua stella.

Musica nuova, diversa, una ventata di aria fresca soffia su Napoli che non tarderà a capire che il suo figlio Pino non è come tutti gli altri, i suoi affreschi musicali non sono cartoline turistiche, ma riflettono la drammaticità di un popolo allo sbando e ricco di contraddizioni…….

JAMES, TULLIO, TONY, RINO, JOE…………NEAPOLITAN POWER……………

Come ogni degno solista che si rispetti l’esaltazione massima si amplifica solo con un virtuoso gioco di squadra.

I tuoi futuri compagni di viaggio, tutti partenopei, sono musicisti straordinari a cominciare dal tuo padre putativo James Senese che ti aveva notato quando eri ancora un timido ragazzino.

Nella tua Arca di Noè saliranno gli eletti, quelli che condivideranno anni incredibili ed indimenticabili contribuendo a forgiare il tuo sound sempre più contaminato e anglo-napoletano.

Pino Daniele, il tuo secondo LP, porta con sé ancora gli echi del tuo debutto, ma il suono si espande, la tua voce stridula e nasale insieme al tuo talento chitarristico cominciano a vibrare tra le incantevoli melodie a cui si aggiungono dei testi abili a catturare le mille sfumature della tua Napoli.

Il capolavoro assoluto successivo, Nero a Metà ti collocherà di fatto tra i grandi, Pino Daniele non sarà un più un prodotto locale, ma svetterà al pari dei big del suo tempo, questa miscela esplosiva di blues e radici napoletane è un cocktail mostruosamente qualitativo.

I tuoi compagni di viaggio:
  • Tullio De Piscopo,
  • Tony Esposito,
  • Joe Amoruso,
  • James Senese,
  • Rino Zurzolo,

ti accompagneranno in lungo e in largo consolidando con dei live strepitosi la tua icona di musicista al di sopra la norma.

Vai Mò sarà la risultante di tutto questo continuo fluttuare e divenire, un album perfetto, impeccabile nella sua straordinaria composizione.

Tutti gli elementi della tua concezione musicale affioreranno a pieno titolo in queste undici perle.

Yes I Know My Way sarà la hit che farà sgolare, il 19 settembre 1981, i duecentomila di Piazza Plebiscito accorsi in massa a celebrare la nascita del famigerato Neapolitan Power, una miscela sublime di Jazz, blues, funk e rock targato Napoli al 100%.

La stella si è consacrata, questi quattro dischi rimarranno il marchio di fabbrica indelebile di uno dei più grandi cantautori che il nostro Paese abbia mai conosciuto………..

GLI ULTIMI ACUTI……..UN NUOVO PINO……….QUESTIONI DI CUORE……..

Pino DanieleLe porte si aprono e i confini si espandono, le contaminazioni e collaborazioni fioccano influenzando i prossimi step del tuo sound.

Le prime partnership internazionali, targate Alphonso Johnson al basso e Wayne Shorter al sax soprano, confluiranno in Bella M’Briana.

 

Album che prosegue e consolida le commistioni musicali sviluppate in precedenza, un disco con un tocco diverso dai precedenti dove emergono composizioni più intime e arrangiamenti sempre più globali e orientati verso la world music.

Musicante, ultima perla assoluta del tuo percorso discografico risentirà di questa nuovo trend più aperto a sonorità mediterranee e arabeggianti.

Brani cantilenati e percussivi frutto della collaborazione col percussionista brasiliano Nanà Vasconcelos.

Lazzari Felici, il brano che chiude la tua sesta meraviglia, chiude ideologicamente un cerchio irripetibile, il vecchio Pino forse finisce qui e il tuo cuore comincerà, purtroppo, a giocarti brutti scherzi.

Una grave patologia congenita alle coronarie ti ha costretto ad una serie di interventi con tanto di bypass per supportare le tue insufficienze cardiache, un fulmine a ciel sereno che limita notevolmente la tua attività di artista.

Ci convivi e non demordi, ma il tuo percorso muta geneticamente condizionando anche le tue performance musicali.

Arrivano dischi su dischi, duetti ed ulteriori collaborazioni, ma quella magia degli albori si perderà per sempre nonostante l’enorme successo commerciale.

Qualche brano rimarrà ancora memorabile:

Il tuo rapporto viscerale con l’amico Massimo Troisi, con il quale condividerai un destino già segnato, ti spingerà ad esprimere ancora una volta quel talento compositivo che ti farà brillare per un’ultima volta sulle note di “tu dimmi quando quando”.

Continui instancabile a donarti al pubblico.

I tuoi live memorabili radunano ancora folle di nostalgici boomer e giovani.

A loro hai saputo donare un sano pop d’autore, prima di quella tragica notte che ti ha portato via tra mille polemiche e un dolore insanabile.

Pino, Diego e Massimo.

Un genio della musica, uno del calcio ed uno dello spettacolo.

Tre facce iconiche di un’unica realtà che solo a Napoli sarebbero potuti esistere e convivere.

Vi immaginiamo su tra le stelle, insieme al vostro amico e fratello Gianni Minà.

Sereni, felici e per sempre insieme.

Come tre vecchi amici che si godono il meritato riposo dopo una vita difficile, ricca di immense gioie e di profondo dolore.

Riposa in pace Pino e sappi che qui sulla Terra il tuo ricordo è ancora vivo, più vivo che mai …………….

Fabio Bandiera

https://www.pinodaniele.com

Tempo di Lettura : 2’30’’

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.