EXPLORA: Storico museo dedicato ai piccoli

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di Fabio Bandiera

In questi momenti difficili e concitati che stiamo vivendo da quasi due anni è innegabile che uno dei prezzi più alti sia stato pagato dalle fasce di età più basse, i bambini.

I nostri figli non hanno né gli strumenti adatti per capire con lucidità cosa stia realmente succedendo, ma hanno dovuto convivere con tutte le restrizioni del caso rimettendoci in proprio sia in termini di socialità che di apprendimento.

Promessa doverosa per descrivere Explora lo storico museo dedicato ai più piccoli, partendo da zero fino ai dodici anni, che dal 1994 rappresenta un’enorme occasione di conoscenza, gioco, interazione e socializzazione in un ambiente allegro e ricco di stimoli.

Progettato secondo i più attuali principi della psicologia che attribuiscono all’apprendimento ‘sul campo’ un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo cognitivo.

Nato grazie alla collaborazione e alla sinergia tra l’ex Associazione Museo dei Bambini, l’Istituto di Psicologia del C.N.R. e il Comune di Roma, in un ex deposito Atac abbandonato e in pieno degrado urbanistico.

Il Museo è senza ombra di dubbio un punto di riferimento per le numerose famiglie che affollano nei quattro turni giornalieri i due piani ricchi di innumerevoli spunti e di continue novità attualizzate e sempre all’altezza della missione istituzionale che questa struttura riveste, sia a livello educativo che interattivo.

Diretto splendidamente dalla sua fondatrice Patrizia Tomasich, Explora ha affrontato con coraggio la sfida del Covid riaprendo appena possibile in totale sicurezza contingentando gli ingressi.

Da dicembre si è attivata da subito nella campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni fornendo il suo sostegno con la messa a disposizione di una saletta in cui somministrare ai bambini le prime dosi in tutta tranquillità durante la loro visita esplorativa.

Iniziativa lodevole che va nella direzione giusta, quella della messa in sicurezza di tutto il Paese cominciando proprio dalle categorie più piccole che faranno di certo, grazie al supporto delle loro famiglie, la loro parte in questa battaglia che solo insieme potremo vincere.

Abbiamo avuto il piacere di intervistarla per ripercorrere la storia e le evoluzioni di questo universo virtuoso e affascinante basato sulla curiosità e sulla voglia di conoscenza.

                                               TOMASICH EXPLORA

Presidente buongiorno, partiamo dalla stretta attualità. Come state gestendo questa fase così delicata? I bambini, nonostante i contingentamenti e le restrizioni, hanno risposto positivamente accorrendo alle vostre sessioni giornaliere?

Explora ha riaperto al pubblico dal 29 aprile 2021 sebbene parzialmente con 2 turni di visita nel pomeriggio di giovedì e venerdì mentre week end e festivi al 100%:

questo è dovuto al timore che le famiglie hanno verso i luoghi al chiuso e alle scuole che non possono frequentare musei o strutture simili.

Sicuramente ci siamo attrezzati ad affrontare il periodo complesso dotando, lo scorso gennaio 2021, il nostro impianto di ricambio d’aria di un sistema di filtraggio attraverso lampade UV-C con azione virucida (lunghezza d’onda 254 nm) attive su flusso aria e mandata.

Ci siamo quindi impegnati a migliorare la qualità dell’aria insieme a mascherine, rilevazione della temperatura, affluenza al 60% e sanificazione di oggetti e superfici, tutti interventi che devono essere realizzati insieme.

Se il pubblico ha risposto positivamente?

Nel 2019, pre covid, Explora ha ospitato 151.758 visitatori, nel 2020 sono stati 37.034 e nel 2021 abbiamo chiuso con 50.741. Non possiamo lamentarci vista la situazione che è tuttora ancora complessa e difficile, ma sicuramente abbiamo visto una buona risposta sopratutto durante questo ultimo periodo di feste.

La campagna vaccinale della fascia dai 5 agli 11 anni. Avete dedicato una sala per le famiglie che volevano  vaccinare i loro figli durante la visita, un segnale mediatico importante che ribadisce quanto sia importante oggi mettere anche i nostri figli in sicurezza?

Regione Lazio e ASL RM1 ci hanno coinvolto e abbiamo risposto con grande piacere.

Certamente, siamo dalla parte della scienza e di chi crede nei ricercatori e nel loro lavoro.

Da oltre 10 anni promuoviamo con Frascati Scienza la Notte Europea dei Ricercatori, evento dedicato all’impegno di ricercatrici e ricercatori nel migliorare la qualità della vita di tutti. In fondo il lavoro del ricercatore è simile a quello che fa un bambino per imparare: prova, riprova, sbaglia, cade e si rialza ma ha appreso sicuramente qualche cosa e sopratutto ha fatto una scoperta, ha sperimentato un processo.

La nascita di Explora. Qual è stata la sua genesi? Su quali basi fondamentali siete partiti e con quali obiettivi?

La copertina di un magazine, dedicata al più grande Children’s Museum in Europa “Eureka!” ad Halifax UK, nel 1993 mi ha fatto scoprire queste particolari strutture dedicate a bambine e bambini.

Se poi mettiamo in conto che ero diventata madre, la genesi è intuibile.

Con un’amica siamo andate a “vedere” di persona questo museo, a parlare con il trustee dell’epoca che ci spiegò come era stato costruito sopratutto per l’aspetto economico.

Tornate a Roma bozza di progetto, business plan e lettera al Sindaco illuminato che ci diede ascolto (ndr Francesco Rutelli) individuando un’area che è quella che abbiamo in concessione insieme a protocollo di intesa, delibera CC di approvazione del progetto e di concessione.

La riqualificazione dei 6.711 mq, costata 3.700.000 euro, è stata totalmente a cura della nostra cooperativa grazie alla raccolta fondi attivata dal 1998 al 2001.

I vostri spazi sono in continua mutazione, sempre rivolti verso formule nuove e interattive al passo coi tempi. E’ questo il valore aggiunto ed uno dei punti di forza di Explora? Come focalizzate la vostra attenzione su questo continuo rinnovamento?

Domanda molto bella: si Explora è in mutazione continua e questo grazie ai visitatori che crescono sempre, grazie ai progetti con le aziende e le Istituzioni che ci aiutano a sviluppare nuovi allestimenti e percorsi gioco.

E grazie anche ai progetti nazionali e sopratutto europei che ci hanno permesso negli anni di proporre nuovi temi, anche complessi o difficili, come Rinnovabili, STEM, Maker, Orti inclusivi, Coding, Bioeconomia, Nanotecnologie, Cooperazione europea e Rifugiati, Empatia.

La struttura dei vostri due piani, com’è articolata e come la racconterebbe ad un bambino che non ci è mai stato?

Al piano terra esperienze più dirette, anche per i più piccoli, e comunque più vicine alla vita di tutti i giorni. Al piano superiore esperienze più articolate, che stimolano su temi forse più difficili come pari opportunità con il percorso gioco Pari e di educazione finanziaria con Economiamo.

Ma ad Explora pensiamo che a bambine e bambini debbano essere proposti temi di cui noi adulti discutiamo come la violenza sulle donne o sui minori: se vogliamo che si riducano questi casi, è bene chiarire ai nostri figli che dipende dal comportamento di tutti, iniziando dal rispetto per il prossimo.

Comunque non racconterei a un bambino come è fatta Explora, lo inviterei a provare e a giocare.

E’ cambiato il mondo e ovviamente sono cambiati anche i bambini versione 2.0. Explora è ancora un baluardo di resistenza contro il minaccioso sopravvento di tablet e smartphone?

E’ una risposta virtuosa e veemente di partecipazione attiva per le famiglie?

Explora è fatto ancora molto di gioco meccanico e di interazione manuale ma il digitale non può essere ignorato.

Buffo vedere che i bambini di fronte ad uno schermo lo tocchino per far succedere qualche cosa e magari quello non è un monitor touch! Monitor touch, QR, Realtà Aumentata etc faranno sempre più parte del nostro mondo e questa è la vita che va avanti e che migliora.

Come tutti i Children’s Museum del mondo l’obiettivo è quello di offrire a bambini e famiglie un momento di gioco e di sperimentazione, utili all’apprendimento e alla scoperta di fatti e realtà,da vivere insieme.

I temi dell’ecologia e della sostenibilità ambientale sono al centro della vostra azione ed attenzione. Un argomento molto sentito dalle nuove generazioni, in che modo lo sostenete e lo sviluppate?

Explora è nata nel 2001, quindi oltre 20 anni orsono, con un impianto fotovoltaico integrato nel tetto che all’epoca era veramente innovativo ma che ci ha segnato per sempre: migliaia i laboratori offerti a bambini, genitori e insegnanti sulle rinnovabili e sull’energia dal sole grazie all’esempio tangibile sopra la nostra testa realizzato grazie ad un progetto europeo.

Questo primo impianto fotovoltaico ci ha fatto conoscere in Europa e da qui sono arrivati tanti altri progetti sul tema dell’energia, dell’acqua, del verde, della bioeconomia.

Collaboriamo con Istituzioni come ad esempioil WWF per la giornata Urban Nature, siamo associati ASVIS e siamo sempre impegnati con proposte in tema educazione all’ambiente per le scuole oltre a sviluppare e offrire allestimenti e percorsi gioco su questo tema.

Come si configura il Museo a livello Istituzionale? Siete in qualche modo supportato dallo Stato o da Privati?

Explora è una struttura privata e non profit essendo gestita dalla cooperativa sociale di tipo A a maggioranza femminile. La cooperativa non è sostenuta dallo Stato o da privati nella sua gestione ordinaria ma partecipando a tanti bandi locali, nazionali, europei e proponendo ad aziende private o Istituzioni progetti innovativi, riesce a trovare un equilibrio e a ricevere contributi necessari per sviluppare nuovi allestimenti e/o percorsi gioco e quindi a rinnovarsi continuamente.

Obiettivi futuri compatibili con i protocolli di sicurezza e relative limitazioni. Cosa vuol fare da grande Explora? In che direzioni si muoverà nel breve-medio periodo?

“Vedo nel futuro” è il progetto per il cantiere di ampliamento che speriamo di poter inaugurare entro l’anno 2022, è proprio necessario guardare avanti anche per allontanarci da questo complesso periodo che comunque ci ha insegnato molto: salute e ambiente devono essere al centro delle attenzioni di noi tutti, cittadini e istituzioni .

Conosco molte famiglie che non hanno mai portato i loro figli a visitare il museo. Mi dia tre buoni motivi per spronare e convincere chi non è mai venuto a farvi visita.

Con la premessa che non si può piacere a tutti, e che ci sono in Europa strutture anche ben più importanti di Explora, se oltre 2.500.000 di persone ci hanno fatto visita in 20 anni, siamo decisamente un luogo piacevole.Mi soffermo però sul fatto che le strutture ben più importanti di Explora difficilmente sono “private” ma sono gestite, co-gestite o supportate da Stato e/o da Municipalità (Francia, Germania, UK, Austria etc). Questo è per dire che le Regioni, le Città, piccole o grandi dovrebbero permettere a strutture anche private di nascere e di crescere per il bene di tutti, bambini e adulti. Explora ha dato prova nel tempo di essere sostenibile economicamente ma anche per i contenuti che offre, diventandooggi un punto di riferimento della nostra Capitale.

1 buon motivo:Explora è unica, non ci sono strutture simili a Roma, ce ne sono pochissime in Italia, poche in Europa.

2 buon motivo:Explora offre diverse giornate ad accesso gratuito per andare incontro proprio a tutti.

3 buon motivo: venite a giocare!

Vuoi saperne di più guarda questo video sul museo

Fabio Bandiera

Tempo di lettura: 3’50”

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