L’inizio di un nuovo anno è sempre denso di novità cinematografiche o d’animazione, fresche fresche di montaggio.
Passano gli anni, passano le mode ed i volti noti. Si susseguono nuove varianti, nuovi attori e nuove sceneggiature. Ma c’è qualcosa che rimarrà sempre uguale, in secula seculorum: Trash will never die.
Il Trash, signori. L’immondizia, l’avanzo, la sottocultura.
Il Trash, ma quello con la T maiuscola. Il Trash d’autore, quello che ha fatto presa nel popolo underground della rete e che è divenuto mito. Mito, o meme dal latino. Beh, non sono sicuro dell’origine latina. Non andavo bene io in latino a scuola.
Il Trash si manifesta in molti modi. In Italia dai poliziotteschi di Tomas Milian a Drive-in, fino ai film all’italiana degli anni 70 e 80.
Ormai classici, potremmo dire. Così tanto da alterare il significato intrinseco della parola “trash” ed eleggerlo a genere a sé stante.
C’è dell’ottimo trash anche in giro per il mondo, comunque.
Uno dei miei preferiti risale al 2015 ed erano i tempi di Kung Fury.
Lo ricordate?
Anni ’80, film d’azione, fantascienza, nazismo, kung fu, sentimenti nobili e viaggi nel tempo… tutto in frullatore cyberpunk e dannatamente demenziale da stendervi.
Con la partecipazione speciale di David Hasselhoff. Ah, cosa non può fare un buon crowdfunding.
Molto si è spostato nell’animazione o in progetti quantomeno cross over, come South Park, Adventure Time, Rick & Morty e persino Spongebob. Con quel tocco magicamente slapstick alla Tom & Jerry.
I cartoni, si sa, cedono sempre verso una via più surreale.
Ma torniamo ai giorni nostri.
Agli albori del 2022, devo ammettere che una certa attesa s’era già a venuta a creare per qualcosa in particolare. Un evento.
Almeno, per quanto riguarda me.
Sì, perché mentre il mondo intero -tra cinema e serie- anelava le tanto attese uscite di pellicole del calibro di Matrix, Don’t Look Up, Diabolik, Spiderman, Encanto, la Casa di Carta, È stata la mano di Dio e chissà quant’altro… io aspettavo con fiducia una cosa ben precisa.
Qualcosa di veramente trash, qualcosa di talmente bello che se lo dici ad alta voce poi non si avvera più.
Che poi qualcosa di trash, a volercela vedere, pure in Matrix la possiamo inventare.
Con un po’ di fantasia…
Neil Patrick Harris? How I met your Matrix.
Il salto inesorabile nel trash può essere un attimo.
Vabbè.
Ma restiamo focalizzati. Il video trash che io aspettavo come l’arrivo del Messia, dicevamo.
All’inizio erano solo rumors in rete. Poi la conferma: Ciao 2021 si farà.
Anzi, s’è già fatto. Beccatevi il link:
Giovanni Urganti, ti voglio bene.
E voglio bene anche a te, Maccio Capatonda, per aver reinventato l’albero.
https://www.youtube.com/watch?v=uktvD4uTNag&t=5s&ab_channel=MaccioCapatondaOfficial
E voglio bene pure a sto tipo che ha giocato a Cities:Skylines ed ha disegnato un generatore idroelettrico che si alimenta autonomamente a liquami. Che di sti tempi può essere che la considerino pure una soluzione ecosostenibile, dalle parti di Bruxelles.
Voglio bene a un sacco di gente che produce trash. E lo penso col calice in mano, la sera del 31 aspettando la mezzanotte, mentre il mondo saluta il nuovo anno tra brindisi e i programmacci Rai e Mediaset che fanno miseramente da sottofondo.
Che quelli pure sono belli trash, ma non è la stessa cosa.
Il trash che cerco io è uno squarcio nel cielo e poi una luce abbagliante.
Charlie The Unicorn. Ormai parliamo degli albori di youtube.
Vi lascio il link della serie completa, incluso il quinto ed ultimo episodio pubblicato da poco. Un capolavoro di demenzialità lisergica di quaranta minuti filati.
https://www.youtube.com/watch?v=bKd_2vqPrmU&t=2335s&ab_channel=FilmCow
Godetevelo.
Trash Will Never Die!
Tempo di lettura: 1:30
Credits (music in video):
Sunrise In Your Eyes by Scandinavianz https://soundcloud.com/scandinavianz
Creative Commons — Attribution 3.0 Unported — CC BY 3.0
Free Download / Stream: https://bit.ly/31EjqDY
Music promoted by Audio Library https://youtu.be/2cPu-VqzZKA