Gli antinfiammatori sono i farmaci più richiesti in farmacia. Ecco quali sono, quando dobbiamo usarli e i possibili effetti collaterali.
Gli antinfiammatori (detti anche antiflogistici) sono un’ampia categoria di farmaci che contrastano i sintomi di un’infiammazione.
Si dividono in due grandi gruppi principali:
- farmaci antinfiammatori steroidei (cortisonici o corticosteroidi);
- farmaci antinfiammatori non steroidei (noti come FANS).
Alla categoria non steroidei appartengono molti dei farmaci senza obbligo di prescrizione, utilizzati soprattutto per il loro effetto antidolorifico: acido acetilsalicilico (la comune aspirina), ibuprofene, naprossene, ketoprofene, diclofenac.
Quando dobbiamo usarli?
I farmaci antinfiammatori agiscono sul processo infiammatorio, mitigandone i sintomi. I principali effetti terapeutici dei FANS sono tre:
- antinfiammatorio, con conseguente riduzione di arrossamento, bruciore ed edema a tessuti e articolazioni;
- antipiretico, con conseguente riduzione della temperatura corporea (in caso di febbre);
- analgesico, con conseguente attenuazione del dolore, soprattutto quello di origine infiammatoria (come nel caso di traumi, osteoartrosi, nevralgie).
Serve la ricetta medica?
Per i farmaci antinfiammatori a basso dosaggio, indicati per alleviare e risolvere i piccoli disturbi, non è necessaria la ricetta del medico.
Diverso è il caso in cui il dolore è più forte e la reazione antinfiammatoria porta ad una certa compromissione della funzione, come a seguito di un trauma sportivo che limita i movimenti o dopo una seduta dal dentista.
In questo caso sarà il medico a valutare l’eventuale ricorso ad un antinfiammatorio dal dosaggio più alto, per cui è necessaria una prescrizione.
Quali sono gli effetti collaterali?
I FANS possono provocare alcuni effetti collaterali. I più comuni sono quelli a carico dell’apparato gastrointestinale che comprendono principalmente dolore o bruciore allo stomaco o nausea.
Per questo motivo, è importante:
- assumerli sempre a stomaco pieno (basta anche uno spuntino leggero, come 2-3 biscotti o un pezzo di pane)
- verificare che i dosaggi non siano superati e i tempi di trattamento indicati sulla confezione o prescritti dal medico (in genere, 3-4 giorni ).
- mai associare gli antinfiammatori all’alcol.
Non tenere conto dei rischi associati ad un uso inappropriato degli antinfiammatori può condurre alla formazione di ulcere gastriche o intestinali, che, in taluni casi, possono richiedere un trattamento d’urgenza.
Antinfiammatori, esiste un’alternativa?
Un’alternativa ai farmaci antinfiammatori è rappresentata dal paracetamolo, che non provoca danni allo stomaco. Per tale ragione è il farmaco antidolorifico di prima scelta, indicato soprattutto per le persone che soffrono di problemi gastrici, per le donne in gravidanza e per i bambini.
Tempo di lettura: 1’25”