Giorgio Meletti, chitarra rock, ai microfoni di Men’s Life.
“Possiamo evitare di respirare ? No. Allo stesso modo un musicista non può evitare di suonare”
Oggi abbiamo in collegamento Giorgio Meletti, chitarrista e fondatore dei Kupra.
Giorgio Meletti, talento nato a Roma, con molti anni di esperienza alle spalle tra palchi e sale di incisione. E un ‘album, “Mara”, titolo d’esordio di una band, i “Kupra” che proprio all’esordio non sono.
Giorgio, raccontaci qualcosa di te.
- Salve, mi presento. Mi chiamo Giorgio Meletti e sono un chitarrista romano, appassionato di musica rock and blues ma, soprattutto, amante della buona musica.Ho studiato chitarra al St. Louis con il maestro Umberto Fiorentino e, negli ultimi anni, mi sono impegnato in un paio di progetti, il primo con un gruppo chiamato Jam Machine con cui suonavo tutto il meglio della musica rock anni 70/80 e il secondo con la cover band di Joe Bonamassa, i Black Rock, con cui ho suonato in decine di concerti la musica del grande Joe.A parte i ‘live’, il mio curriculum musicale conta partecipazioni in alcuni dischi di cantanti noti al grande pubblico. Ho suonato le chitarre nel CD dell’ultima apparizione sanremese di Iva Zanicchi, Colori d’amore (non tutti lo sanno ma è stato due volte disco d’oro), nel primo cd di Alessandra Amoroso, Stupida, e ho collaborato con molti altri artisti (Mietta, Minghi, Roberto Casalino, Carlo Alberto Ferrara, solo per citarne alcuni).Dopo anni di gavetta (sottolineo il fatto che non ho mai suonato per diventare famoso ma esclusivamente per il piacere puro che la musica mi dà) il maestro Mario Zannini Quirini, ascoltando alcune mie composizioni, qualche tempo fa mi diede lo spunto per fare qualcosa di importante con la sua etichetta discografica, la Lead Records, presso gli Studios LEAD di Via S. Evaristo. Praticamente qui a Roma è quasi un tempio della musica, poiché, pochi lo sanno ma è così, in questi studi hanno registrato artisti internazionali del calibro di Britney Spears, Five cents, Brian May, Ennio Morricone, Nicola Piovani, ma anche tanti artisti pop italiani quali Emma, Amoroso, Michielin, Mengoni, Nina Zilli, Fedez e tanti altri.
E’ nata così l’idea di fare un album interamente suonato live, con la collaborazione dei musicisti che, da sempre, mi accompagnano nei concerti romani.
- Ho qui con me “Mara”, il primo album dei Kupra. Com’è composta la band?
La band è composta dai miei amici di sempre. Gente con cui da anni condivido i palchi e il sudore delle prove, ossia il cantante Francesco Volpe, detto Fox, che mi ha aiutato nella revisione di alcune melodie originali e nella stesura dei testi (ma qui un capitolo a parte lo merita Janet Davies, ex corista della RCA e mia amica da vecchia data che ci ha corretto i testi e le pronunce inglesi in fase di registrazione). Il maestro Zannini, grande cultore degli organi Hammond (di cui possiede una mini collezione con relativi Leslie) che abbiamo utilizzato nell’album ed anche produttore dell’opera.Alla batteria Stefano Suale e Gianni Campanella, due tra i migliori batteristi della scena musicale romana.Al basso altri due grandi amici di sempre, Stefano Donfrancesco e Leo Cuomo ma soprattutto due musicisti con cui ormai suono da anni e, quindi, ad occhi chiusi.Una citazione anche per Stefano Frollano che, pur non avendo suonato nel cd, mi accompagnerà nei live che, Covid permettendo, effettueremo per sponsorizzare il lavoro svolto. - Chitarra, basso, batteria, tastiere e voce. C’è anche l’armonica. Già dal primo ascolto si riesce a riconoscere tra i diversi brani un certo stile, un’impronta originale. Un carattere rock con riff blues e molti arrangiamenti quasi folk. E soprattutto, come si dice, un bel groove. Come nasce questo vostro progetto?Si, quasi mi dimenticavo dell’armonica a bocca di Giancarlo Sepe, un amico datato ed anche grande chitarrista dell’underground romano. Da ragazzo ricordo che andavo a sentirlo suonare nelle cantine.Con lui spesso mi confronto per pareri su chitarre e su tutto ciò che concerne il mondo delle 6 corde. Quando gli ho fatto ascoltare la prima bozza di ‘No more lies’ gli è venuto spontaneo suonare quei riff bellissimi di armonica a bocca. Lui è davvero un musicista a tutto tondo perché oltre alla chitarra elettrica ed acustica suona anche il banjo e l’armonica a bocca.Per rispondere agli arrangiamenti…
Gli arrangiamenti sono tutti scritti da me.
Poi ci ha messo le mani il maestro Zannini, ma devo dire che ha rispettato molto il mio canone, ovvero la ritmica anni 70/80 con basso e batteria di supporto ad una chitarra rock stile Joe Bonamassa in alcuni brani o alla Gilmour in altri. Le chitarre sono tutte marchiate dall’accoppiata Gibson più Marshall, tranne nel pezzo Evelyn, in cui ho suonato con la mia Stratocaster preferita, quella gialla col numero 53 del maggiolino tutto matto. Una chitarra auto-costruita anni fa con ottimi legni ed una elettronica di grande valore.
E’ l’unica Fender Stratocaster che non mi fa rimpiangere i Custom shop della Gibson. Ovvio dire che i pezzi del CD sono in stile molto country rock e questo ovviamente deriva dalle influenze musicali relative alla mia musica preferita. Ciò che mi piace di questo disco è che non è stato stravolto, ossia ciò che ascoltiamo nel cd è esattamente ciò che avevo suonato e pensato nei provini. Non sempre ciò avviene. In alcune produzioni il risultato finale non rispecchia proprio l’idea iniziale. In questo caso mi rappresenta totalmente e ciò non è di poco conto.
- Giorgio, tu hai scritto quasi tutti i brani. I testi sono in inglese. Ma c’è anche una canzone cantata in italiano. I brani li ho scritti tutti io ma una grossa mano me l’ha data Francesco Volpe, sia nella stesura dei testi che nelle armonizzazioni vocali.La lingua inglese, non è un mistero, è una lingua estremamente musicale e molti artisti italiani usano un finto inglese in fase di composizione per dare un volto al pezzo. Poi magari ci mettono il testo in italiano. Io sono uno di quelli che preferisce lavorare coi testi in inglese e lasciarli però in inglese, con le giuste correzioni.Nel CD c’è una bonus track, la traccia num. 13, che altro non è che il primo brano del CD cantato però in italiano grazie ai testi scritti da Loredana Piscitelli, la mia attuale compagna. Loredana è l’autrice di un bel libro edito qualche anno fa, ed ha scritto un testo molto intenso su un pezzo dedicato a Mara, sua amica e mia sorella, scomparsa prematuramente dopo un trapianto lo scorso anno. Una storia triste che mi ha portato a scrivere ‘Too young to die’, diventata poi ‘Con me tu resterai’ nella versione italiana.
A mia sorella Mara è dedicato questo album e spero che questo lavoro renda merito alla grande figura di mia sorella.
- “Mara” esce nel luglio 2020. Viene pubblicato da LEAD Records. in un momento cruciale per l’Italia, con la crisi del lockdown alle spalle e molte incertezze per il futuro. In molti articoli di Men’s Life abbiamo parlato molto della crisi dei teatri e degli artisti in generale. Che significato ha per voi fare musica in questi tempi?Mario Zannini Quirini ha avuto il coraggio di fare ciò che nessun produttore italiano farebbe oggi, ossia produrre un album rock in lingua inglese fatto in Italia. Spero sia il primo di una lunga serie ma, a prescindere da questo, rimane il fatto che ha avuto coraggio ad investire tempo e denaro in questa operazione.Per quanto possa essere valida la musica da noi proposta l’attuale periodo storico e musicale non ci vede col vento in poppa. Il Covid ha segnato e purtroppo non ha ancora finito di farlo, l’intera industria discografica e tutto ciò che ci gira intorno. Nonostante tutto però rimane in noi la consapevolezza di aver fatto un lavoro eccellente, sia in fase di creazione che in fase di realizzazione e missaggio.Insomma, sappiamo di aver lasciato una valida testimonianza del nostro tempo, di aver fatto le cose per bene.
E poi, vogliamo mettere? Il maestro Mario Zannini Quirini ha suonato l’Hammond in quasi tutti i brani. Un divertimento senza pari oltre ad essere un valore aggiunto considerevole per l’opera.
I brani giravano bene già con le sole chitarre ma alla fine è stata come la classica ciliegina sulla torta… è davvero venuto fuori un bel lavoro.
Per rispondere alla domanda del significato di fare musica in questi tempi… per me la musica è equiparabile al respiro naturale che tutti i giorni dobbiamo effettuare per portare ossigeno al cervello e per le nostre funzioni vitali.
Possiamo evitare di respirare ? No. Allo stesso modo un musicista non può evitare di suonare… per sé e per gli altri
In questo periodo si sta suonando un po’ di più per sé stessi. Speriamo di poter tornare presto a farlo anche nelle situazioni dal vivo.
- Com’è possibile acquistare l’album?Dal 24 luglio è possibile acquistare il CD presso tutti gli store digitali quali Spotify, Apple music, Google Play, Amazon music, Deezer, Pandora, IHeart ed altri store.Spotify
https://open.spotify.com/artist/2RFfx9CRljkqRcEptkjZnC?si=1Skok7d1S8msvrhEEZBqJA
Apple Music
https://music.apple.com/us/artist/kupra/id1345783800
Google Play Music
https://play.google.com/store/music/artist?id=Awh2ihos6ogcjzbmo2vuer2p5la
Deezer
https://www.deezer.com/en/artist/14193767
Sono stati stampati anche dei CD che sono disponibili a richiesta ma oggi la distribuzione avviene digitalmente perché purtroppo non si usa più andare a comprare il CD nel negozio fisico. Sono i tempi che cambiano. Non so se in meglio ma sono cambiati.
Il video ufficiale del pezzo è fruibile su Youtube
Time to fly – Kupra (Video ufficiale)
https://youtu.be/GniVu9FTDRM
E’ il primo di una serie. Ne abbiamo girati e ne stiamo girando altri. Penso che per Settembre od Ottobre al massimo potrebbero essere disponibili altri video relativi ai pezzi del CD.
- Quali saranno i vostri prossimi impegni?Probabilmente, non appena sarà finito questo maledetto periodo di Covid19, inizieremo da dove avremmo dovuto cominciare il 28 maggio scorso. Ossia dal concerto al Piper di Roma, uno storico locale a cui sono legato emozionalmente per tanti motivi. Poi cercheremo di suonare il CD un po’ ovunque, non solo a Roma. Stiamo prendendo contatti per farlo anche fuori dall’Italia, ma sempre Covid permettendo. Purtroppo siamo legati mani e piedi alla soluzione definitiva di questa piaga sociale.
- Abbiamo terminato. Vuoi lasciare saluto agli amici di Men’s Life?
Un caro saluto a tutti gli amici di Men’s Life che amano la musica. Lasciamoci trasportare dal vento delle note e dalle melodie della nostra musica preferita, per vivere meglio ma anche perché la musica è vita, è il sale di questa realtà che, purtroppo è troppo spesso insipida e grigia. E allora… W la (buona) musica!
Prima di lasciarci, ecco come conoscere meglio i Kupra.
Facebook: https://www.facebook.com/Kupra-105998521207964/
Canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCwrQgkU4NNxt5W-o2OH6E5w