La tecnologia si evolve. Dal “double face” al “dual use”.

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di Alberto Aiuto

Ai miei tempi (come dicono tutti quelli nati nel giurassico) avevo un capo “double face” di cui andavo molto orgoglioso.

Era un cappotto che rovesciato diventava un impermeabile. In pratica era stato realizzato con un tessuto che presentava, anziché un dritto e un rovescio, due dritti diversi sia per il colore sia per il disegno e l’intreccio dei fili.

Come dire erano due facce della stessa medaglia, entrambe necessarie per ampliarne le possibilità di uso o abbinamento.

Dual UseIn realtà molti attrezzi comuni possono avere un “dual use”: le nostre case sono piene di coltelli che fortunatamente usiamo per affettare il salame e non per uccidere i nostri partner.

Oggi questo concetto, ampliato e riconosciuto ufficialmente, viene applicato a prodotti innocui che possono essere sfruttati anche per fini bellici o per mettere a rischio la sicurezza globale.

Insomma possono essere “dual use” da trattare seguendo particolari procedure.   

Uno dei fini primari della scienza è quello di recare benefici all’umanità.

Questo obiettivo viene considerato  distinto dai possibili “cattivi usi” delle conoscenze scientifiche.

L’uso distorto della tecnologia è vecchio come il mondo. Forse l’esempio più conosciuto è la polvere da sparo sviluppata in Cina per scopi pirotecnici, e successivamente adattata all’uso militare in armi da fuoco e cannoni.

Il concetto di dual use divenne particolarmente rilevante durante e dopo la seconda guerra mondiale, in particolare nel periodo della Guerra Fredda, quando molti progressi tecnologici, come i razzi e i satelliti, ebbero sia applicazioni per il miglioramento delle condizioni di vita quotidiane che per fini militari.

Esempi emblematici includono l’energia nucleare che portò prima allo sviluppo della bomba atomica, poi alla produzione di elettricità oppure le tecnologie radar e aeronautiche, sviluppate per migliorare la difesa durante la guerra, che furono rapidamente trasferite per applicazioni commerciali, come il controllo del traffico aereo.

Dual Use: significato e applicazioni

È un concetto particolarmente rilevante in ambito scientifico, industriale e politico, dove alcune innovazioni possono essere utilizzate per scopi pacifici o per il rafforzamento delle capacità militari di un paese.

Questo termine, formalizzato negli anni ’80 e ’90, si riferisce specificamente a tecnologie, ricerche, materiali, dispositivi, pratiche o conoscenze scientifiche che possono essere impiegate sia per scopi civili che militari.

Risale al 1996 l’Accordo di Wassenaar, sottoscritto tra quarantadue stati per promuovere la trasparenza e il controllo delle esportazioni di armi convenzionali e tecnologie dual use, che disciplina l’esportazione di tecnologie sensibili, tra cui informatica, biotecnologie e materiali avanzati.

Successivamente è cresciuta l’attenzione verso le biotecnologie e l’intelligenza artificiale, settori che rappresentano alcune delle aree più delicate per quanto riguarda il potenziale “dual use”.

I prodotti dual use non sono necessariamente pericolosi di per sé, ma la loro applicazione può variare a seconda dell’uso che se ne fa.

Ad esempio, una stessa tecnologia che serve a migliorare la vita quotidiana può, in altre mani, essere adattata per scopi bellici o pericolosi.

Immaginiamo un software che aiuta a fare le previsioni meteo. Se usato pacificamente, può migliorare la gestione delle emergenze. Ma se finisce in mani sbagliate, lo stesso strumento può essere utilizzato per calcolare traiettorie di missili o per pianificare attacchi aerei.

Come funzionano i prodotti dual use e perché è importante parlarne

I prodotti dual use sono spesso creati con scopi nobili, come il miglioramento della qualità della vita, la ricerca scientifica o l’innovazione tecnologica.

Parlare di prodotti dual use è importante perché queste tecnologie sono versatili e avanzano molto rapidamente, e ciò che inizia come una ricerca scientifica pacifica potrebbe essere utilizzato per scopi militari o addirittura per creare armi.

La preoccupazione principale riguarda la possibilità che alcune tecnologie finiscano nelle mani sbagliate, come quelle di gruppi terroristi o stati che non rispettano i diritti umani.

Per questo motivo, molti paesi hanno leggi e regolamenti che cercano di controllare e monitorare l’uso di queste tecnologie.

Per questo sono in vigore accordi internazionali che vietano la vendita di alcune tecnologie a certi paesi, se si teme che potrebbero utilizzarle per fini militari.

Alcuni esempi
  • Tecnologie aerospaziali. I razzi e i satelliti, originariamente sviluppati per scopi scientifici e di comunicazione civile, come quelle televisive o internet, possono essere adattati per scopi militari per il lancio di armi, la navigazione GPS e la raccolta di dati di intelligence, per operazioni di spionaggio.
  • Biotecnologie. Alcuni agenti biologici e le tecniche di ingegneria genetica, utilizzati per la medicina o l’agricoltura, possono essere manipolati per scopi bellici, come la creazione di armi biologiche.
  • Droni. Inizialmente sviluppati per la ricerca, l’agricoltura o per fare foto e video aerei, oggi i droni vengono utilizzati anche per scopi militari, come la sorveglianza o l’attacco con missili.
  • Materiali ad alte prestazioni, leggeri e resistenti. Utilizzati dall’industria automobilistica o in campo aerospaziale, possono essere adattati anche alla costruzione di missili o altri sistemi di difesa.
  • Tecnologie informatiche. Algoritmi avanzati, intelligenza artificiale e machine learning, che possono essere utilizzati per migliorare la sicurezza informatica e l’efficienza industriale, ma anche per scopi di sorveglianza o per l’armamento.
    I software per la gestione dei dati sono essenziali per proteggere dati sensibili dei cittadini, come quelli bancari o medici, ma possono essere anche usati da governi per proteggere le comunicazioni segrete durante conflitti armati o per attività di sorveglianza statale o per cifrare comunicazioni illegali.
Esempi di prodotti dual use nella vita quotidiana

Dual UseNumerose sono le applicazioni di questi prodotti. Solo per citare i più diffusi, ricordiamo gli esoscheletri (una specie di muscolatura artificiale), che possono aiutare a camminare persone affette da deficit motori o paralisi degli arti inferiori;

i sistemi di imaging avanzati, che possono essere utilizzati per diagnosticare e trattare una varietà di condizioni mediche, ma usati anche per scopi di sorveglianza, come il monitoraggio di individui senza il loro consenso.

L’ingegneria genetica ha il potenziale per rivoluzionare l’assistenza sanitaria consentendo trattamenti personalizzati, solleva anche preoccupazioni per la possibilità di creare pericolosi patogeni che potrebbero essere utilizzati come armi di distruzione di massa.

I droni possono essere utilizzati per consegnare forniture mediche in aree remote o inaccessibili, migliorando l’accesso all’assistenza sanitaria per le popolazioni svantaggiate. Ma, possono essere utilizzati anche per la sorveglianza o persino per attacchi mirati.

Le nanotecnologie, che permettono di manipolare la materia su scala nanometrica (miliardesimi di metro), vengono utilizzate in medicina, per migliorare la cura delle malattie, ma anche nella produzione di materiali leggeri e resistenti utilizzati in ambito militare.

Le biotecnologie possono essere impiegate in agricoltura per migliorare le coltivazioni o in medicina per sviluppare nuovi farmaci.

Tuttavia, queste stesse tecnologie potrebbero essere usate per produrre armi biologiche, se non controllate correttamente.

I software per la gestione dei dati o per la crittografia sono essenziali per proteggere la privacy dei cittadini, ma lo stesso software può essere utilizzato per attività di sorveglianza statale o per cifrare comunicazioni illegali.

Le sfide del controllo dei prodotti dual use

Le sfide principali riguardano:

La velocità della tecnologia. Le innovazioni tecnologiche si sviluppano a un ritmo talmente veloce, che rende difficile per i governi e le organizzazioni internazionali aggiornare le normative in tempo reale.

La difficoltà nel tracciare l’uso delle tecnologie. Quando un prodotto dual use viene venduto o esportato, è difficile monitorare come venga effettivamente utilizzato una volta che esce dal paese di origine.

I rischi geopolitici. La vendita di tecnologie avanzate a paesi con regimi autoritari o con intenzioni belliche può aumentare i conflitti internazionali e minacciare la sicurezza globale.

Implicazioni etiche e legali

Il concetto di “dual use” solleva numerose questioni etiche, legali e politiche, come:

Controllo delle esportazioni. I governi devono bilanciare il sostegno all’innovazione tecnologica con il rischio che tali tecnologie vengano utilizzate per fini militari non autorizzati o per il rafforzamento di regimi autoritari.

Responsabilità e trasparenza. Gli scienziati, i ricercatori e le aziende che sviluppano tecnologie devono affrontare la responsabilità di come queste vengono utilizzate, soprattutto quando potrebbero essere impiegate per violare i diritti umani o per scopi distruttivi.

Sicurezza globale.
L’accesso indiscriminato a tecnologie avanzate può incrementare il rischio di conflitti armati, terrorismo o violazioni dei diritti umani, mentre il controllo delle tecnologie può avere un impatto sull’innovazione e sul progresso scientifico.

I prodotti dual use. Il quadro giuridico e regolatorio

Oggi, per evitare che vengano utilizzate in modo improprio o per rafforzare regimi autoritari o gruppi terroristi, le organizzazioni internazionali, come:

  • le Nazioni Unite,
  • l’Unione Europea e
  • altri enti,

hanno creato regolamenti e leggi sul controllo delle esportazioni che disciplinano la diffusione di tecnologie in ambito informatico, aerospaziale, biotecnologico e chimico, materiali e infrastrutture dual use.

In particolare, il regolamento UE 2021/821, impone controlli sulle esportazioni per prevenire la proliferazione di armi.

Questa regolamentazione aggiorna quella precedente, risalente al 2009, e in particolare aggiunge una nuova macrocategoria con i “prodotti di sorveglianza informatica”

Si tratta di tecnologie aventi duplice uso che siano stati appositamente progettati per consentire la sorveglianza dissimulata di persone fisiche, mediante il monitoraggio, l’estrazione, la raccolta o l’analisi di dati provenienti da sistemi di informazione e telecomunicazione.

Un elemento particolarmente significativo alla luce delle più recenti evoluzioni basate anche sulla AI.

La lista ufficiale delle categorie di beni sottoposti ad autorizzazione:

  • Materiali nucleari, impianti ed apparecchiature
  • Materiali speciali e relative apparecchiature
  • Trattamento e lavorazione dei materiali
  • Materiali elettronici
  • Calcolatori
  • Telecomunicazioni e ″Sicurezza dell’informazione″
  • Sensori e laser
  • Materiale avionico e di navigazione
  • Materiale navale
  • Materiale aerospaziale e propulsione
Conclusione

I prodotti dual use sono una parte fondamentale della nostra vita quotidiana, ma portano con sé anche importanti responsabilità.

Mentre possiamo goderci i benefici di tecnologie avanzate che ci rendono la vita più facile e sicura.

E’ è fondamentale essere consapevoli dei rischi che comportano se vengono usate per scopi militari o distruttivi.

La regolamentazione e il controllo di queste tecnologie sono essenziali per garantire che vengano utilizzate in modo responsabile e per evitare che finiscano nelle mani sbagliate.

In sostanza, mentre l’innovazione è la chiave per il progresso, è altrettanto importante proteggere il mondo dalle applicazioni pericolose di queste stesse tecnologie.

Alberto Aiuto

Tempo di lettura: 3’20”

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