Inaugurata nella splendida cornice di Palazzo Braschi la mostra Canova.
Eterna bellezza: dal 9 ottobre 2019 al 15 marzo 2020
Occasione unica per ammirare ed approfondire il ruolo e il rapporto che il genio di Possagno ebbe tra fine settecento e inizio ottocento, con la storia della città eterna.
Centosettanta opere che ci raccontano un viaggio ai confini del Neoclassicismo.
Opere all’insegna della qualità della scultura che incontra la fotografia e le installazioni in un unicum senza soluzione di continuità.
Canova: Un veneto a Roma?
Canova arriva a Roma nel 1779 con il chiaro intento di far rinascere l’antico nel moderno.
Un dialogo inscindibile arricchito da numerosi prestiti che testimoniano chiaramente la creatività di un artista calato nel suo tempo, con uno sguardo vivo e vigile rivolto alla scultura classica.
L’impatto di tale visione ne accrescerà la fama e la considerazione, come si evince da numerose opere in marmo e in gesso che ci restituiscono la visione di un artista che scolpisce col cuore dotando le sue opere di una vanitosa sensualità.
Roma lo affascina e ne è affascinata, poi la storia prenderà il suo corso e……
Canova: Un anti-giacobino nella Roma repubblichina.
Fieramente anti-giacobino abbandona Roma nel 1798 anno in cui i disordini sfociarono in una repubblica che compromise l’ordine costituito.
Canova lascia temporaneamente Roma, ma il nuovo Pontecfice Pio VII e il suo scaltro segretario di Stato Cardinal Consalvi lo richiamano, dopo la parentesi repubblichina, alla fine del 1799.
Fu un trionfo che gli diede gloria eterna, con la nomina a “Ispettore delle Belle Arti”, ruolo chiave nello scacchiere europeo che egli svolse col compito ben preciso di salvaguardare e tutelare il patrimonio artistico nazionale.
Canova: Napoleone e una missione da compiere
Anni bui e nefasti quelli successivi, le scorribande Napoleoniche depredano e sottraggono capolavori che prendono le vie d’Oltralpe.
Nel 1814 il Papa torna a Roma ed affida al Canova le delicatissima missione di recupero delle opere che comporterà una serie di trattative coronate da un successo parziale.
A queste attività istituzionali il nostro affiancherà una produzione febbrile trasformando il suo studio in un vero e proprio luogo di culto, raro esempio di artista glorificato in vita.
Canova: La fine e l’eternità
Il nostro viaggio si chiude nel 1822 anno della sua morte.
La sepoltura in suo onore da il via a solenni riti che ne celebrano il mito.
Quello della bellezza eterna che viene celebrata in questa rassegna.
La grandezza di un genio trasversale che dialoga con l’antico da un lato e indica la via moderna dall’altro.
Grazie ad un linguaggio che partendo da un blocco di marmo ha reso la carne viva nella scultura.
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