Essere se stessi; Sempre e comunque?

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di Nicola Fratiglioni

Sii te stesso!

Un incitamento, un mantra, un parametro per distinguere chi è trasparente e sicuro di sé da chi invece fa del “camaleontismo” una ragione di vita.

Siamo così sicuri che essere se stessi sia sempre la migliore soluzione o il miglior modo per sentirsi in pace con tutti?

Essere se stessi: Identità e azione

Sono molti i paladini della coerenza senza compromessi fra cosa facciamo e come siamo (o chi siamo, cioè la nostra identità profonda).

Non si può negare che riuscire ad allineare perfettamente i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri valori con ciò che facciamo ci dia un profondo senso di pace e di appagamento.

Quando però vedo questo concetto portato al limite, mi chiedo se il focalizzarci solamente sul nostro “io”, o meglio sul nostro “ego”, sia funzionale alla nostra felicità o se rischi di portarci verso una sorta di isolamento da chi non ci capisce, ci apprezza, ci accetta.

Essere se stessi: Noi stessi…solo noi stessi!

Viviamo in una società fatta di persone con i loro interessi, le loro pulsioni, i loro pensieri, le loro priorità.

Cosa succederebbe se ognuno tendesse ad essere se stesso e a non scendere mai a patti fra la sua identità profonda e le sue azioni quotidiane?

E cosa succederebbe invece se ognuno, pur rispettando i punti fermi della sua identità e dei suoi valori, cercasse di smussare gli angoli del proprio comportamento e delle proprie reazioni emotive?

È sicuramente molto più semplice dire “Ma io sono fatto così!”, perché deleghiamo agli altri la fatica di adeguarsi e troviamo una facile giustificazione a reazioni che si rivelano inopportune o non funzionali a relazioni costruttive e proficue.

È invece molto più faticoso cercare di fare un passo indietro rispetto a noi stessi, ascoltare, comprendere e adeguarsi finché i nostri valori profondi e intoccabili lo consentono.

Essere stessi: Scegliere un compromesso

Rimanere arroccati sulla posizione difensiva e radicale del nostro ego limita la nostra scelta perché ci dà l’illusione che l’azione che scegliamo sia l’unica che rappresenti la vera nostra essenza, la vera nostra identità.

L’esercizio, che chiamerei vero e proprio sforzo e che vi invito a fare, è quello di pensare che la frase “sono fatto così” abbia il divieto di uscire dalla nostra bocca.

Pertanto non possa essere utilizzata per giustificare azioni o reazioni altrimenti ingiustificabili.

Impareremo a tornare totalmente responsabili delle nostre azioni e delle conseguenze che queste generano negli altri.

Saremo “obbligati” a sforzarci di trovare quel giusto compromesso fra ciò che veramente rappresenta la nostra identità (intoccabile) e ciò che invece può essere immolato sull’altare dell’empatia e dell’ascolto dell’altro.

Nicola Fratiglioni

Tempo di lettura: 1’30”

nicolafratiglioni.com

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