Arrivano gli “Specialty coffee” E’ davvero finita l’era dell’espresso?

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di Gianluca Bitelli

Il nostro viaggio nel mondo del caffè comincia con gli specialty coffee.

Una tipologia di caffè che non molti di voi conoscono ma che sta riscrivendo le regole del consumo del caffè in giro per il mondo.

Ma partiamo dalle basi.

Per Specialty coffee si intende l’intero processo che va dal coltivatore al barista utilizzando esclusivamente caffè mono origine.

Il termine venne coniato nel 1974 da Erna Knutsen in un numero di Tea & Coffee Trade Journal per descrivere i chicchi del miglior caffè che vengono prodotti in particolari microclimi.

Qualche anno dopo, la Specialty Coffee Association of America (SCAA) formalizzò la questione attribuendo la denominazione “specialty” a tutti quei caffè che ottengono 80 punti o più su una scala di 100 punti durante l’assaggio (che in termini tecnici viene chiamato “cupping”).

Questa tipologia di caffè, come avrete intuito, non potrebbe esistere senza la collaborazione di diversi attori che durante tutta la filiera di questo magnifico prodotto decidono ti valorizzare al massimo le sue caratteristiche.

  • Il produttore che cura con perizia la maturazione della drupa di caffè
  • Il buyer che seleziona in giro per il mondo solo i migliori chicchi verdi
  • Le roastery (torrefazioni) che esaltano le note del chicco attraverso la perfetta tostatura
  • Il barista che decide di proporre e raccontare alla clientela un prodotto unico
  • Il consumatore che sceglie di bere un caffè speciale che racconta storie di resilienza e qualità
Una caratteristica chiave di questo caffè è di essere quasi esclusivamente venduto, tostato e consumato come mono origine.

Questa scelta produttiva, che si distacca notevolmente dall’assemblaggio di miscele, a cui specialmente in Italia siamo abituati, esalta notevolmente le caratteristiche territoriali e varietali, ed inevitabilmente conferisce al prodotto una maggiore complessità e riconoscibilità.

Un ultimo aspetto che differenzia gli specialty coffee dal resto dei caffè è che, per motivi di esaltazioni delle note olfattive e gustative, alla classica estrazione dell’espresso (molto aggressiva ed invasiva) viene preferita un’estrazione più delicata dove l’acqua viene versata sopra al caffè.

Ma di questo parleremo la prossima volta.

Gianluca Bitelli

Tempo di lettura: 1’30”

Per approfondimenti: https://en.wikipedia.org/wiki/Specialty_coffee

Foto tratta da: https://www.nomadcoffeeclub.com/blogs/news/what-is-specialty-coffee-the-story-from-bean-to-cup

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