Le cause del fiato corto
Il fiato corto può indicare una mancanza di allenamento ma può essere anche spia di alcune patologie. Scopri quali.
Il fiato corto (dispnea) si manifesta tipicamente dopo una rampa di scale, di corsa per non perdere l’ultima metro notturna, parlando al telefono mentre si cammina. Il fiato corto (o dispnea, come la chiamano i medici) ossia una respirazione difficoltosa, la sensazione che manchi il respiro, può avere tante cause. Può indicare, semplicemente, che sei fuori allenamento. Oppure essere un sintomo di una patologia più importante.
Vorresti emulare Rocky ma hai il fiato corto?
Hai presente Rocky Balboa che si allena: quando esce di casa alle 5 del mattino, corre per chilometri lungo le strade di Philadelphia ed infine, esausto, sfida la ormai mitica rampa di scale? (https://www.youtube.com/watch?v=Zq590g0UlAM)
Ecco, c’è chi si ritrova così, sudato e con il fiatone, anche quando porta il cane a fare il giro del palazzo! Questo è quello che viene a ragione chiamato “un campanellino d’allarme”.
Se è vero che potrebbe trattarsi di un inequivocabile segnale di vita sedentaria e/o del vizio del fumo e anche vero che potrebbe essere il primo segnale di patologie più serie.
Non è una cattiva idea allora quella di fare un salto dal medico per un controllo.
Fiato corto: un piccolo test
- Stile di vita sedentario?
- Scarso allenamento fisico?
- Sovrappeso?
- Vizio del fumo?
- Il fiato corto si verifica spesso oppure è saltuario?
Questo piccolo test può aiutarci a capire l’origine della tua dispnea.
Il fiato corto, infatti, è un sintomo generico di numerose patologie.
Parliamo soprattutto di malattie di origine cardiaca o polmonare.
Può accompagnare asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, infarto, embolia polmonare, bronchite e polmonite, insufficienza cardiaca, pneumotorace, tumore polmonare maligno e benigno.
Ma anche malattie neurologiche come la sclerosi multipla.
Senza dimenticare che può essere sostenuta anche da situazioni di natura psichica (ansia, attacchi di panico).
La dispnea è un sintomo che il medico deve approfondire soprattutto se associato ad altri sintomi, come tosse, dolore toracico, senso di naso chiuso, starnuti, prurito o bruciore agli occhi e lacrimazione.
Se sei giovane e hai il fiato corto dopo uno sforzo fisico, potresti soffrire d’asma
L’asma generalmente compare durante l’infanzia ed è cronico. Le crisi sono caratterizzate da respiro sibilante, tosse e dolore toracico.
Queste crisi, definite “fame d’aria”, sono scatenate da diversi fattori: sforzo fisico intenso, contatto con sostanze allergizzanti o irritanti come polvere, muffe, animali domestici e fumo.
Se sei un fumatore, la causa potrebbe essere una bronchite cronica
Se sei un forte fumatore, hai più di 50 anni e durante uno sforzo fisico compaiono affanno e tosse grassa, potresti soffrire di bronchite cronica indotta dal fumo.
La tosse è provocata dalla necessità di espellere il catarro che si forma come conseguenza dell’infiammazione bronchiale provocata dall’inalazione del fumo.
Smettere di fumare, in questo caso, apporta dei notevoli miglioramenti.
Se basta un piccolo sforzo per farti venire il fiato corto, potrebbe trattarsi di anemia
L’anemia, ossia una carenza di ferro, determina un insufficiente apporto di ossigeno agli organi. Di conseguenza, il cuore batte più veloce per pompare più sangue agli organi e compensare la diminuzione di apporto di ossigeno. Per questo motivo, ogni piccolo sforzo provoca affanno e tachicardia.
Le cause dell’anemia vanno indagate con il tuo medico di fiducia.
Se la dispnea peggiora quando ti sdrai, potrebbe essere spia di uno scompenso cardiaco
Il fiato corto può indicare uno scompenso cardiaco dovuto a sforzo. In questo caso, la difficoltà respiratoria non migliora stando sdraiati ed è presente un gonfiore agli arti inferiori.
Ciò è dovuto al ristagno di liquidi provocato dalla ridotta capacità del cuore di pompare il sangue.
Quando ci si sdraia la forza di gravità spinge i liquidi verso il basso, ciò determina una pressione negativa a livello polmonare, cioè i polmoni sono come “schiacciati”. Per questo motivo la sensazione di fiato corto non migliora.
Se ti capita a riposo, la causa potrebbe essere l’ansia.
L’ansia può provocare uno stato di malessere tale da generare affanno e sensazione di soffocamento. A questi sintomi possono aggiungersi: tachicardia, sudorazione, confusione, giramenti di testa e oppressione al petto.
Fiato corto: gli esami utili
È consigliato un esame per verificare e misurare i livelli di ossigeno nel sangue, così come una radiografia del torace, l’elettrocardiogramma o l’eco-cardiogramma, ed esami del sangue, così come dei test per verificare la funzionalità polmonare, ad esempio la spirometria.
In conclusione, considerando che la dispnea può essere un sintomo di una patologia seria, è fondamentale non sottovalutare la comparsa di fiato corto e difficoltà a respirare. Al minimo campanello d’allarme, quindi, consulta il tuo medico curante.
Fonti:
- Viversani e belli
- Humanitas
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Redazione Men’s Life