Benvenuto Archie: Curiosità sulla famiglia Reale Britannica

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di Alex. F. Romeo

Archibald Harrison Mountbatten Windsor:

Se si dovessero giudicare le aspettative dei genitori dai nomi che attribuiscono alla loro prole, l’ultimo nato della famiglia reale britannica nasce già con un gran peso sulle spalle.

E pensare che è solo il settimo nella linea di successione al trono del Regno Unito, quindi le possibilità che sieda un giorno sul trono della gloriosa e longeva bisnonna Elisabetta II sono legate ad una serie di imperscrutabili eventi che tolgano di mezzo Nonno Carlo, zio William, i cuginetti George, Charlotte e Louis:

improbabile.

Confesso che ho seguito la nascita del nuovo Royal baby con una certa olimpica indifferenza (della serie “ma a me de ‘sto Archie, che me frega?”).

Dopo l’ennesima richiesta di notizie da parte della mia gentile consorte ho provato a chiedere alla cassiera del supermercato dove ci trovavamo cosa ne pensasse

La sua risposta – Well, it doesn’t change my life, does it? – mi è apparsa la fantastica trasposizione britannica del mio papalino “che me frega?”.

Poiché vivo da oltre un decennio in terra d’Albione trovo comunque giusto andare oltre le mie convinzioni e cercare di dare una spiegazione all’interesse a volte morboso che viene attribuito ad una delle poche dinastie regnanti rimaste nel mondo.

TRADIZIONE E LEGAME CON LE PROPRIE RADICI:

Nonostante siano una Nazione costantemente proiettata nel futuro – o probabilmente proprio per questo – la presenza della Famiglia Reale rappresenta solide radici, un forte riferimento che sopravvive nel contesto attuale, in cui l’identità nazionale sembra doversi piegare all’annacquamento globalista dei mercati.

STABILITÀ E ARGINE ALLE DITTATURE:

I britannici riconoscono che la presenza simbolica dei Windsor risparmia loro la fatica e il denaro di dover eleggere un presidente ogni tanto, tutelandoli inoltre dal rischio di una dittatura.

Possiamo non conoscere l’identità del nuovo primo ministro ma di certo è noto chi sarà il prossimo monarca.

Il re consiglia consiglia i politici più anziani pur senza imporre la propria volontà, in una sorta di moral suasion:

Chi scrive ricorda bene il ruolo della Regina Elisabetta durante la crisi finanziaria del 2008, quando convocò i CEO di tutte le maggiori banche britanniche: non una visita di piacere per i malcapitati banchieri, ma certo un segnale di rigorosa assunzione di responsabilità verso i mercati.

BENEFICI AL TURISMO E ALL’ECONOMIA:

si pensi alle residenze reali, quali il Castello di Windsor, Buckingham Palace, o il Royal Pavillion, per visitare i quali accorrono ogni anno migliaia di turisti dal mondo: un beneficio finanziario non indifferente.

SIMILITUDINI CON IL POPOLO:

in qualche modo i regnanti vengono percepiti come molto simili a tutte le altre famiglie in Gran Bretagna: alcuni fumano, alcuni imprecano, bevono, hanno un senso dell’umorismo… e sganciano flatulenze! (chi?). Come si può non amare una famiglia così? Diamo quindi un caloroso benvenuto ad Archie, sperando che possa emulare le gesta dei suoi antenati, in particolare del suo “ventoso” padre.

Alex F. Romeo

Tempo di lettura: 1’45”

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