Una persona mediamente informata ed istruita mi ha posto la seguente domanda:
“Se passa il DDL Zan, è vero che non potrò più dire che sono contrario alle adozioni di figli da parte di due uomini?”
Questa strategia, di demonizzare il cambiamento travestendolo da pericolo e tragedia è vecchia come il mondo ma purtroppo sempre efficace.
Mi viene in mente la campagna di disinformazione che fecero a Napoli nel 1799 contro la neonata Repubblica Napoletana.
La campagna si riprometteva di istruire le masse e proprio da queste fu condannata.
Vediamo allora due punti fondamentali del DDL:
L’articolo 2 della legge modifica un articolo del codice penale sui reati di Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Questo recita l’articolo:
“È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
l ddl aggiunge:
“oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.
L’articolo 3 fa una modifica identica del Codice Penale, integrando l’aggravante di discriminazione con i motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità.
Perché un’aggravante se è già reato?
Perché se aggredisci o discrimini un estraneo sulla base di una sua caratteristica (sessuale o non) stai promuovendo la discriminazione anche di tutti quelli che nel mondo hanno quella caratteristica… quindi è un gesto più grave.
La libertà di espressione è salva!
All’articolo 4 Il ddl precisa:
“Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti“.
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