Credere o ragionare?
Qualche volta mi sono trovato di fronte a inaspettate difficoltà per via di un presunto comportamento irriguardoso nei confronti di una personalità o delle tradizioni di un Paese.
In N’Dola (Zambia), ad esempio, i poliziotti locali qualificavano come specifica mancanza di rispetto nei confronti del Presidente e delle sue leggi, l’aver toccato la striscia dello stop con le ruote dell’auto.
Anche se era ovvio l’intento di scucire dei soldi, era emblematica ed interessante la motivazione.
In alcuni Paesi, il tema è più grave perché non tocca solo una personalità, ma la sacralità delle convinzioni.
Perché la donna non deve vestirsi come un uomo?
Perché non si può mangiare prosciutto?
Quale è il rapporto tra evoluzione e creazione?
E’ impensabile intavolare una pacata discussione su questi temi perché già la stessa discussione può essere interpretata come mancanza di rispetto.
Infatti non si deve affrontare alcuna analisi sui testi sacri con intento di critica.
“Si finisce appesi all’albero del neem”; così mi dicevano per impedire alla mia sfrontatezza di cacciarmi in guai seri.
Tant’è: utilizzando la convenienza di qualche personalità a mantenere relazioni commerciali con la mia Società, mi spinsi frequentemente a ragionare di argomenti “proibiti” partendo dal fatto che era acquisito che io fossi possessore di convinzioni diverse.
Attraverso questo semplice stratagemma approfondivo argomenti filosofico – religiosi ed evidenziavo la quantità monumentale di argomenti in cui alcune “verità” riportate nelle scritture sacre vengono contraddette da semplici incontrovertibili verità scientifiche.
Pian piano li spingevo verso la esigenza di trovare una scappatoia concettuale che ormai non poteva più essere “di questi argomenti non si può parlare” in quanto, ormai, avevano già considerato ammissibili le mie osservazioni.
Sapete quale è stato il loro escamotage?
“Ciò che dicono le Sacre Scritture è una incontrovertibile verità.; quando ci troviamo di fronte ad una apparente contraddizione tra questa verità e ciò che ci viene presentato come scientificamente provato non dobbiamo far altro che aspettare:
il tempo svelerà che le Sacre Scritture dicono il vero”
Come a dire: preferisco credere piuttosto che ragionare.
Rifletteteci, amici; riflettete.
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