Racconti di vita vissuta: Il “furto” alla Dogana egiziana

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di Mudir

Il “furto” alla Dogana egiziana

Tornando in Italia dai Paesi Africani dove ero di stanza, era buona norma portarsi le valigie vuote per poterle riportare, al rientro, piene di ciò che normalmente era introvabile localmente.

Per la maggior parte si trattava di alimenti quali parmigiano, salame, sigari, ma molti erano anche i regali ad altre persone.

Quell’estate mi avevano “commissionato” qualche omaggio utile alla squadretta di calcio che la mia Società sponsorizzava.

Qualche tempo dopo il mio rientro in Sudan, mi informarono che era arrivata la cassa, inviata dalla Casa Madre in Italia, nella quale normalmente venivano spediti gadget per la clientela:

  • piccole parti di ricambio
  • brochure
  • fascicoli

il tutto funzionale alla gestione corrente;

Anche in quella occasione ci aspettavamo che qualche cosa fosse stata sottratta al momento del controllo (che si svolgeva presso la Dogana in Egitto) poiché ci era già accaduto.

“ Direttore, mancano le cose che lei ha comprato per la nostra squadra di calcio”.

A quelle parole ebbi come un tuffo al cuore poiché avevo totalmente dimenticato quella richiesta.

Invece il mio impiegato specificò:

“Qui hanno sottratto la Coppa che lei aveva regalato alla squadra”

Del tutto sconcertato cercai di capire da dove venisse quella strana considerazione; controllai il Manifesto della merce contenuta ed, effettivamente, constatai la presenza di una voce “Cup”; senza dire la verità, annuii sul fatto che, all’apertura della cassa in Dogana, qualcuno avesse sottratto quella Coppa.

Continuammo ad estrarre il contenuto della cassa dalla quale in ultimo fuoriuscirono i regolatori e le valvole per le bombole di gpl che aspettavamo dal nostro fornitore nel Piacentino.

Più in fondo lo stesso fornitore, per via della “particolarità” dell’omaggio, aveva inserito un apprezzato regalo:

Un pezzo di maiale che i miei identificarono come “salame” ma che io mi affrettai a definire “carne di asino” (per non suscitare reazioni dovute alla osservanza religiosa dei miei stessi impiegati).

A quel punto la situazione mi apparve immediatamente chiara:

Non si trattava di salame bensì di una “lonza” la quale, nel Piacentino, viene chiamata “coppa”.

Il nostro fornitore aveva pensato bene di tradurre quella particolare “coppa” con la parola inglese “Cup” determinando così il frainteso.

Mudir

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Foto tratta da: https://c-trade.it/africa-il-parlamento-egiziano-approva-la-nuova-legge-doganale/

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