Come riuscire a socializzare con gli inglesi?
Ecco la mia esperienza:
Credo che un uno spartiacque fondamentale nella vita di un emigrato sia il proprio privato: chi riesce a stabilire un legame affettivo stabile, che si affianca a quello familiare del proprio Paese, è sulla buona strada per un biglietto di sola andata.
Per quanto si possano instaurare rapporti di amicizia, specie con altri stranieri, spesso arriva il momento in cui un amico decide di accettare un’offerta di lavoro nel suo paese d’origine.
E tu ne rimani spiazzato, perdi un punto di riferimento e senti di dover ricominciare da capo.
Sarà forse per questo motivo che gli inglesi raramente si affezionano agli stranieri, se non dopo anni: sono coscienti che la maggior parte arrivano per lavoro, sognando comunque il ritorno a casa.
Avendo formato qui una famiglia, la mia visione di “expat” non è più “tornare sì, tornare no”, ma piuttosto: “rimanere qui.
E ora che si fa?”.
Una delle prime cose per socializzare con gli inglesi, è stabilire un canale di comunicazione costruttivo con gli “indigeni”.
Che è cosa ben diversa dal parlare un inglese di livello colloquiale ed è più facile a dirsi che a farsi: i sudditi di Sua Maestà adottano un linguaggio sui generis; per uno che non è nato qui diventa di difficile comprensione, visto che talvolta dicono una cosa e vogliono significare l’esatto contrario.
Di seguito qualche esempio, estratto da un articolo dell’ “Independent”.
Per chi conosce l’inglese la lettura risulterà perfino ilare, un po’ meno per chi è rimasto coinvolto in episodi analoghi senza averne colto il senso.
“Con il più grande rispetto”: ai neofiti della socializzazione nel Regno Unito può sembrare un incipit pregno di deferenza: in realtà ci stanno dicendo che siamo degli idioti; “molto interessante” oppure “ne sono rimasto impressionato”: aspettate a cantare vittoria, in realtà pensano che abbiamo appena proferito una stupidaggine; concludo con un episodio che mi è capitato un paio di volte sul lavoro: al termine di un sopralluogo un possibile cliente si è congedato dicendomi: “hai altri impegni per il resto della giornata?”
Ovviamente non gli importava nulla del mio lavoro, mi stava dicendo “darò l’incarico a qualcun altro”.
Vien da chiedersi perché i britannici non parlino chiaro. A mio giudizio sono un popolo che di base non ama le controversie e quindi tende ad evitarle, dicendo al proprio interlocutore ciò che ama sentirsi dire.
Trovo illuminante l’esempio di Napoleone, cui i Britannici promisero un salvacondotto in seguito alla sconfitta di Waterloo.
Lo condussero invece presso l’Isola di Sant’Elena, da dove non riuscì più a fuggire e vi trascorse in esilio il resto dei propri giorni.
Tempo di lettura: 1’30’’