Se pensiamo che, come adulti, spesso abbiamo problemi col gestire la rabbia, non ci è difficile capire la difficoltà che può avere nostro figlio/a nel fare altrettanto. Questo tanto più se pensiamo ai lunghi tempi dello sviluppo psico-fisiologico che accompagnerà i nostri figli sino alla tarda adolescenza.
Ecco allora che la nostra presenza equilibrata di genitori può avere un ruolo importante e di esempio nell’aiutare i figli a gestire la rabbia.
Vivere e convivere con le emozioni
Ferme restando le caratteristiche temperamentali dei nostri figli, che li rendono più o meno vivaci, introversi o estroversi, ecc. il loro vissuto emotivo sarà comunque accompagnato da ansia, agitazione, rabbia, perdita di controllo, emozioni comuni e normali per tutti. Non si può pensare di negare le emozioni o di non provarle, sono parte di noi e rendono la nostra vita molto più colorata. La differenza sta nella capacità di gestirle, di indirizzarle, una possibilità che sarà completamente realizzabile con lo sviluppo pieno della corteccia frontale e con l’acquisizione di competenze che facilitino la gestione delle emozioni. Eh già, la gestione delle emozioni è anche una competenza che si può apprendere e sviluppare.
La forza della consapevolezza
Il primo passo per imparare a gestire le emozioni e familiarizzare con esse, imparare a conoscerle e riconoscerle. Di fronte al sopraggiungere della rabbia si può aiutare i nostri figli a capire:
- cosa l’ha determinata (“Carlo mi ha preso il giocattolo!”)
- in quale parte del corpo la sentono prendere forma
- cosa lo aiuterebbe a stare meglio
- cosa dovrebbero fare o non fare gli altri vicino a lui/lei per tornare ad essere calmi e sereni
In questo modo si avvia quel processo di consapevolezza che facilita il riconoscimento delle emozioni, di cosa le causa e cosa potrebbe aiutare a gestirle al meglio.
Possibili tecniche per gestire la rabbia
I nostri bambini non sanno e non hanno avuto modo di sperimentare tecniche o accorgimenti per gestire la rabbia e recuperare uno stato d’animo equilibrato che consenta loro di superare l’evento, tipicamente relazionale, che li ha feriti o infastiditi. Sta a noi aiutarli a trovare il proprio modo sperimentando diverse possibilità:
- lavare la faccia con acqua fresca o bere un bicchiere d’acqua
- fare dei lunghi respiri diaframmatici portando l’attenzione all’ombelico alla pancia che si gonfia e sgonfia come un palloncino
- ascoltare della musica rilassante
- scrivere le proprie emozioni o quanto accaduto
- parlare di quanto accaduto con una persona fidata
- praticare delle piccole meditazioni
- fare degli esercizi fisici
- disegnare un mandala o altro
- chiedere un abbraccio per sentirsi contenuti e rassicurati
I modi ovviamente sono tanti e specifici per ogni bambino, l’importante è sperimentarli così da provarne l’efficacia e farli diventare una routine ogni volta che si provano emozioni di rabbia. Superato il momento emozionale si potrà tornare a gestire al meglio la relazione che ha generato l’emozione per poterla riorientare in maniera efficace e costruttiva rispetto ad un esito tipicamente distruttivo se si lasciasse ampio sfogo alla rabbia.
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