“I videogiochi saranno inclusi nell’abbonamento Netflix dei membri senza costi aggiuntivi simili a film e serie.
Per iniziare ci concentreremo principalmente sui giochi per dispositivi mobili”.
[Reed Hastings – CEO of Netflix – Bloomberg]
Oggidì Il dubbio che molte aziende abbiano come unico scopo quello volerci spillare l’ennesima sottoscrizione parrebbe lecito.
C’è un servizio Netflix per qualunque cosa.
C’è la Netflix della musica che si sente come provenisse dall’esofago di una marmotta, c’è la Netflix delle partite pixelate in bassa risoluzione e c’è la Netflix della Disney, ovviamente, solo per citarne alcune.
Ma una specie di Netflix dei videogiochi, ovvero un servizio in abbonamento in grado di lasciarci sfogliare per ore e ore una vasta, vastissima quantità di contenuti dalla qualità altalenante senza farci realmente venire voglia di guardare una fava, beh, quella ancora non esiste per davvero, non proprio, non esattamente.
Ci hanno provato in tanti, bisogna dirlo, però non a tutti è andata o sta andando benissimo;
Microsoft con il suo Game Pass pare stia vivendo un bel momento, ma se incontri qualcuno di Google e gli ricordi dell’esistenza di Stadia, beh, è probabile che costui finisca per tapparsi le orecchie e scuotere energicamente la testa urlando “NO NO NO BASTA NO PER FAVORE NO BASTA”.
Eppure il trend è chiaro: le corporation amano smodatamente offrire abbonamenti e contenuti on-demand.
Un giorno persino la Esselunga offrirà qualcosa del genere, tipo sacchetti infiniti e lo sconto sul latte per 3,99 al mese.
Anche i consumatori di sottoscrizioni, abbonamenti e robe on-demand amano le corporation che danno loro la possibilità di tergiversare con un telecomando in mano per un prezzo che termina in virgola novantanove – del resto se 200 milioni di persone pagano Netflix un motivo dovrà pur esserci.
Lo stesso dovette pensare una mattina di luglio, ritrovandosi circondato da azionisti bramosi di valore aggiunto e dividendi ancora più grassi, Reed Hastings – CEO del colosso dello streaming – quando con superbia e un pizzico di sana ira disse:
“Sapete cosa penso? Al diavolo Game Pass! Dovremmo essere noi la maledetta Netflix dei videogiochi.
In fondo Siamo già Netflix, ci mancano solo i videogiochi”.
[not actual declaration]E questo è quanto ci è legittimamente dato sapere al momento. Nel 2022 i prossimi sviluppi.
Vuol dire che magari troveremo una nuova sezione dedicata ai videogiochi accanto alle tradizionali?
Probabilmente.
Videogiochi completi o storie come Bandersnatch?
Videogiochi completi, sembrerebbe.
FIFA e Call of Duty?
Ah! Buona questa.
Trappole free to play pensate per sfruttare le debolezze umane per profitto?
No fratello, dicono di no.
Il focus è avere il nostro tempo, la nostra attenzione, non il nostro denaro, non per il momento almeno, o non per più di 11,99 al mese, parola di Reed.
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Immagine tratta da: https://techtycoons.com/reed-hastings/