Il golpe in USA

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di Claudio Razeto

Il golpe dei social.

Fermate i social. Voglio scendere.

Quello che sta accadendo negli Usa rasenta la follia.

Un mix di elementi e fatti ha creato un corto circuito in uno dei sistemi considerati tra i più democratici del mondo.

Come in un film distopico fatto di web, ignoranza rabbia, la gente americana è scesa in piazza assaltando la sede del Congresso, alla vigilia dell’insediamento del Presidente degli Stati Uniti d America.

Alcuni armi alla mano.

Milizie di estrema destra che sui social hanno trovato la loro voce di diffusione.

Tirando fuori il peggio degli Usa. Un fatto grave e inaudito. Spari dentro il Campidoglio.

Causando la morte di persone vere.

Da noi in Europa vissuto dapprincipio come un gioco. Un film. Il solito derby che tanto ci piace. Mal compreso.

Solo un film delle serie Netflix o Amazon poteva far immaginare qualcosa del genere.

Peccato sia tutto vero e che l’elezione del 46mo Presidente Usa sia diventata un evento storico a cui solo la parola epocale potrà dare il giusto connotato.

EPOCALE e INAUDITO

Da noi i riflessi sui fatti VERI che abbiamo vissuto.

Fatti come virus, lockdown, strade deserte, mascherine, morti di Bergamo, discoteche aperte, la seconda ondata, negazionisti, le fake da social

E poi ancora

i vaccini, la campagna, i morti di Covid

Come ha potuto l’ignoranza creare tanti e tali scompensi.

In Italia il ritardo nel supporto economico a chi è stato colpito dal blackout generato da aperture e chiusure ha generato malcontento.

Dalla scomparsa di attività economiche costrette a tirar giù le saracinesche.

A comparti bloccati.

Il tutto condito anche qui da commenti più o meno folli sparati sui social.

Da autoproclamatisi leader di opinione da social.

Facendo prevaricare il delirio di pochi sulla ragionevolezza di molti.

Provocando qualche manifestazione di piazza anti Covid.

Come si potesse manifestare contro il morbillo e la varicella.

Per fortuna le violazioni anticovid sono state un minimo.

La maggior parte degli italiani ha capito cosa sta accadendo.

https://www.ansa.it/sito/videogallery/video_mobile.html

Ma in America è accaduto l’incredibile. Un blackout vero e proprio.

Le conseguenze?

Incredibili negli Usa fino a far credere a false elezioni.

A colpi di tweet e di post su Facebook.

I social hanno dato un contributo inequivocabile alla storia di questo “hannus orribilis” diventandone in qualche modo i protagonisti.

Gente che straparla diffondendo sproloqui e follie sul web.

Ciò che è peggio facendo proseliti.

C’è differenza tra verità e bufale. Tra informazione e fake.

La formula dei social che permette di pubblicare e finire a diffondere con un un’algoritmo quei contenuti in tutto il mondo, è pericolosa e falsa.

I social sono nati per comunicare e far comunicare la gente.

Non per fare informazione. È come se il giornale lo scrivesse un comitato di amici al bar.
Tutti quei fammi capire, secondo me, ho un amico che, non servono a nulla. Salvo interloquire al bancone di un bar.

Se poi a interloquire sono Il Presidente Trump appoggiato un gruppo di esagitati, armati, che arrivano ad assediare la sede del Congresso Usa il fatto rasenta la follia.

Mentre gli Usa piangono i morti VERI, Trump ha continuato a twittare una vittoria che non arriverà mai perché è falsa.

Irreale. Social.

Ora invita tutti a tornare a casa ma ciò che ha fatto è gravissimo.

Si è parlato dell’intervento della Guardia Nazionale. Di un ritorno immediato alla realtà. Non ai post social.

Inoltre la realtà dei social dovrà essere ridimensionata.

Anche in Italia.

Non è possibile far determinare ciò che un popolo crede a un network nato per fare soldi e pubblicità.

https://m.youtube.com/watch?v=zxPcZRnI4Dk

A uno Zuckerberg. Geniale quanto vuoi ma pur sempre un tycoon della Silycon valley.

Azienda orgogliosamente americana. Fatta per fare soldi.

Pseudo monopolistica. Già attaccato dal Congresso Usa come un pericolo per la democrazia. Come le altre big tech.

Gli effetti ci sono stati anche in Italia dove è ancora più assurdo far determinare ciò che accade realmente da un social per lo più americano. È folle.

Eppure accade. Una generazione di cittadini che oggi giustificano falsità dietro al motivo “lo dice internet”.

Internet che è un mezzo. Non un organo di informazione. Non un media realizzato da professionisti. Unici preposti a raccontare i fatti veri dal mondo.

Si possono discutere le opinioni. Non i fatti. Sembrerebbe logico. Ma non lo è.

La verità non è opinabile né relativa. Nemmeno da noi.

I morti di Covid ci sono stati. Non sono tutti ammalati di patologie pregresse. Non è vero che muoiono solo anziani.

Si può essere infettati dai figli che vanno a scuola e finire in terapia intensiva.

Col casco in testa. Intubati.

Bisogna fare i tamponi. Proteggersi. Usare le mascherine. Proteggersi e proteggere.Vaccinarsi.

Sanitari e non.

Uscire dall’incubo del 2020.

Aziende farmaceutiche o no saranno ricerca e scienza a tirarci fuori dal terribile guaio in cui il virus ci ha trascinati. Non ci su cura con le erbe.

Basta con la pseudo verità auto costruita.

E basta con i social capaci da costruire un mondo social. VIRTUALE NON REALE.

Fatto di tweet. Di false identità. Di profili farlocchi. La responsabilità va anche ai nostri politici.

Anche loro così attivi sui social. Meno a informare chiaramente.

Meno che nel progettare il futuro del paese che sarebbe il loro mestiere.

Negli Usa si parla di rimozione di Trump e di impeachment. Peccato per i morti che già ci sono stati. Veri. Reali.

Non virtuali. Incantati dai social.

Come una falsa sirena hanno incantato menti meno capaci di difendersi.

Dopo aver messo in pericolo la libertà degli americani ha rischiato di mettere in pericolo persino il nostro mondo.

Che non sono virtuali ma VERE come lo siamo noi e le nostre vite reali.

Claudio Razeto 

Tempo di lettura: 1’50”

Foto tratta da : https://www.nytimes.com/2021/01/06/us/politics/photos-capitol-building-protesters.html?action=click&module=Top%20Stories&pgtype=Homepage

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