La Costituzione Italiana sancisce all’articolo 27 che
“le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;
Alle solenni dichiarazioni di principio seguono davvero i fatti?
Le statistiche – ancorché non molto recenti – parlano di un tasso di recidività al 68%: una volta scontata la pena, su 100 condannati, 68 tornano a delinquere.
Se si volge lo sguardo verso i Paesi Scandinavi, in Norvegia, si vede che la recidiva dei condannati è scesa al 20% dopo un anno dalla scarcerazione.
Come si spiega il successo nel sistema di rieducazione penitenziaria nella nazione nordica?
1) Sistema Carcerario Norvegese: Strutture carcerarie all’avanguardia:
spesso le carceri consistono in strutture prive di sbarre e circoscritte con recinti non elevati; ogni detenuto ha la sua cella, dotata di bagno privato con doccia, frigorifero, scrivania, TV a schermo piatto.
2) Sistema Carcerario Norvegese: per i norvegesi è già una punizione sufficiente la perdita della libertà, quindi si cerca di non infierire mettendo in discussione anche i diritti civili:
In altre parole, durante la detenzione, si svolgono attività di vario tipo, quali tagliare la legna, coltivare i capi circostanti e allevare animali, per di più lavorando in comunità e non in isolamento: questo favorisce il reinserimento in una dinamica sociale in cui una logica di collaborazione prende il posto di quella di sopraffazione;
3) Sistema Carcerario Norvegese: Le guardie carcerarie vivono gomito a gomito con i reclusi, persino mangiando insieme;
così facendo si guadagnano il loro rispetto e per estensione lo Stato viene vissuto non più con un senso di sopraffazione autoritaria, ma come una entità volta all’aiuto e al reinserimento nella società di chi ha sbagliato. Ciò vale per chiunque, non solo gli autori di piccoli reati, ma anche rapinatori e assassini.
4) Sistema Carcerario Norvegese: fondi investiti:
è pur vero che tutto ciò ha un costo: il governo norvegese stanzia 2 miliardi di euro nel settore penitenziario, pari a circa € 12.000 per detenuto, contro i € 3.511 previsti in Italia.
A questo si aggiunga che il tasso di criminalità per abitante in Norvegia ammonta a 70 carcerati ogni 100.000 persone, contro gli oltre 100 del Bel Paese.
Si comprende dunque perché la strada per raggiungere gli standard scandinavi sia lunga e non particolarmente facile da percorrere.
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Foto tratta da: https://hookii.org/il-sistema-carcerario-in-norvegia-en-ita/