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L’interruttore della luce in cucina non funziona come dovrebbe.
Apparentemente un problema di contatti elettrici.
Quando premi l’interruttore non è detto che la luce si accenda. A volte lo fa, a volte semplicemente no. Bisogna fare vari tentativi e finalmente c’è quello buono.
Se ti concentri bene, se ti prendi qualche istante per fissare l’interruttore e figurarti nella tua testa che, premendo quel tasto, la lampadina si accenderà, ecco, succede che alla fine la spunti e luce fu.
Il mio è un interruttore intelligente, smart. Mi piace pensarla così. La luce arriva solo se lo desideri davvero.
Devo dire che ha pure senso, a guardarla bene sta situazione. Quante volte capita, in effetti , di gironzolare per casa, a vuoto, e di ritrovarsi improvvisamente in cucina senza sapere esattamente cosa uno ci faccia, poi, in cucina.
A me spesso.
E mi piace pensare che il mio interruttore sia una sorta di dissuasore. Ecco. Che funga, cioè, da sistema deterrente da un vagabondare sperduto per casa, annoiato e vagamente incerto sul farmi uno spuntino o no.
Può essere una gran cosa avere un interruttore come il mio.
Però mi sa che domani chiamo l’elettricista.
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