Mal di Testa, a cosa può essere dovuto, primi segnali di un mal di testa imminente, dolori, stress e quella sensazione di dolore in arrivo.
Mal di testa, come riconoscere i primi sintomi di un fastidioso mal di testa in arrivo?
Eccolo qui, il mal di testa che si fa strada, subdolo. Un pungolo che viene da lontano, da dietro le spalle, dalla giuntura di qualche maledetta vertebra. Sale su per una strada nervosa o muscolare, o da entrambe, e comincia a divampare nella nuca e poi sulle tempie passando da dietro le orecchie fino alla fronte e poi nel profondo degli occhi.
Mal di Testa sensazioni e fastidi crescenti causati da questa patolgia
Vorrei strapparli via e tuffarli in un bicchiere d’acqua gelata.
Sento il sangue pulsare intorno al cranio. Il dolore si avvicina, si espande.
I muscoli contratti, la sensazione che la mia colonna sia totalmente sconnessa.
Vorrei che qualcuno mi tirasse il collo fino a sentire un “crack”, che significa che tutto è tornato al suo posto facendo passare il dolore alla testa.
Perché è solo questione di poco, un “crack” appunto. Non serve poi così tanto. E passerebbe tutto, mal di testa, dolore al ginocchio, al cuore, all’anima.
Sarebbe come entrare in un’altra dimensione, per vedere le cose da un altro punto di vista.
Devo leggere tutti i classici russi, è questo che devo fare. Al diavolo la guerra. Leggere i russi è fondamentale. Concentrarsi sui classici.
Se tutto va bene mi restano trent’anni di lucidità. Non ce la faccio a leggere tutto, nemmeno se fossero due libri a settimana. Rimpiango di non aver letto di più.
Mi piacciono gli autori morti. È una sciocchezza, lo so, ma mi sembra che mentano di meno. Quelli vivi, spesso, sono disonesti. Soprattutto gli scrittori prolifici. Una grande perdita di tempo.
Al club dei lettori ho proposto di leggere Camus e Simone de Beauvoir. Hanno bocciato entrambe le mie indicazioni. Allora, per protesta, ho iniziato a leggere Jorge Amado, in portoghese. Non tornerò al club finché non lo avrò letto tutto. Praticamente non mi vedranno mai più.
L’antidolorifico è nel primo cassetto in cucina. Dovrei alzarmi, riempire un bicchiere d’acqua, premere per fare uscire la pasticca dalla confezione, “crack”. Esattamente il rumore che farebbe il mio collo se me lo tirassero,
Ho un bisogno urgente di un osteopata, del mio personale Danny Aiello. Ma lui, in Jacob’s Ladder, era un angelo e Tim Robbins era rincorso dai diavoli che se lo volevano portare all’inferno.
Il mio film preferito. Ci ho riflettuto a lungo. Per tanti anni mi sono rifiutato di scegliere quale fosse il mio film preferito – ci sono decine di film meravigliosi.
Ma alla fine, ogni uomo che si rispetti, deve fare la sua scelta. Io sono dentro quel film.
Non è possibile stare in tutti. È come pretendere di essere perfetti.
Il mio libro preferito ancora non lo so. Devo prima farmi passare questo maledetto mal di testa e leggere tutti i classici russi.
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Foto da Pixabay