La morte è di per sé un evento straordinario.
Quando si presenta, ci attanaglia una sensazione di vuoto, per la mancanza anche visiva dell’essere che non c’è più.
Più ci si abbandona al pensiero, al ricordo, e più si prova dolore.
In effetti, a quel nesso stabilito con ogni essere che faccia parte della nostra vita, la nostra natura associa una sensazione.
Questa sensazione è generata da mille componenti: la interazione, la continuità della presenza, il tipo di sensazione … ma anche la nostra sensibilità.
Nella “insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, Tereza dice a Tomas: “ Sono stata costretta ad amare mia madre, ma non ad amare questo cane; sai Tomas forse io l’amo più di quanto ami te; no, non di più, ma in un modo migliore, di lei non sono gelosa; Karenin non la voglio diversa; non le chiedo niente in cambio”
Penso a quanto possa essere di compagnia un gatto (o una cane) per le tutte le persone soprattutto anziane, sole, che si ristorano del sentimento, sicuramente e genuinamente contraccambiato dall’animale.
Ieri Cocò, quel bellissimo certosino dei vicini, che praticamente viveva sempre da noi, incredibilmente estroverso giocherellone ma capace anche di sontuose dormite sulla nostra sdraia è finito sotto una macchina.
La sua morte mi ha causato dolore.
Allora penso anche a coloro che vivono la morte quotidianamente …
per stenti, per la mancanza di cure, per la violenza della guerra.
Coloro devono necessariamente difendersi dalla volubilità della esistenza, dalla precarietà dei sentimenti, devono diventare più fatalisti, più adeguati a quelle condizioni.
E penso anche che, al contrario, da noi non dovrebbe essere così: noi godiamo di quelle condizioni per le quali quelle ragioni di morte sono state neutralizzate.
Dobbiamo riflettere sul fatto che la nostra e l’altrui esistenza dipendono solo da noi, dalle nostre azioni; abbiamo il dovere di riflettere, il dovere di pensare, abbiamo il dovere di essere sensibili.
Come si dovrebbe comportare una Società libera e prospera nei confronti di coloro che non sono sensibili?
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