Un CEO su 5 è narcisista ed è pagato il 33% in più.
Secondo uno studio dell’Università di Stanford, il 18% degli amministratori delegati può essere considerato un narcisista contro una media del 5% riferita all’intera popolazione statunitense
Uno studio dell’Università di Stanford evidenzia come il narcisismo sia particolarmente diffuso tra gli amministratori delegati (CEO), con il 18% di essi che raggiunge livelli considerati “moderati-alti” in una scala di narcisismo, rispetto al 5% della popolazione generale statunitense.
Il narcisismo, pur avendo spesso connotazioni negative, sembra offrire dei vantaggi in ambito manageriale:
i narcisisti:
- tendono a fare carriera più velocemente e a guadagnare di più, specialmente una volta raggiunti i vertici aziendali.
- possiedono tratti come la fiducia in sé stessi, l’ambizione e il desiderio di potere, che possono rivelarsi vincenti nel mondo del business, dove la leadership e la capacità di prendere decisioni rapide sono fondamentali.
Tuttavia, ci sono anche rischi, poiché queste caratteristiche possono portare a comportamenti egoistici e mancanza di empatia, influenzando negativamente il clima aziendale e le relazioni con i collaboratori.
In Italia, così come in altri Paesi, i dirigenti d’azienda con alti stipendi sono spesso sotto i riflettori, come emerge dagli studi sui compensi dei manager.
I “maxi-stipendi” dei leader delle aziende quotate in borsa suscitano interesse e dibattito, poiché si tratta di posizioni di grande responsabilità e visibilità.
Narcisismo: I rischi per le aziende
Il narcisismo, un tratto della personalità caratterizzato da un’esagerata autostima, mancanza di empatia e desiderio costante di ammirazione.
Sembra essere significativamente più diffuso tra gli amministratori delegati rispetto alla popolazione generale.
Questo fenomeno ha implicazioni rilevanti per le organizzazioni.
Sebbene i leader narcisisti possano inizialmente risultare produttivi e carismatici, nel lungo termine la loro tendenza a perseguire obiettivi personali, piuttosto che quelli dell’organizzazione, può creare seri problemi.
Il bisogno costante di ammirazione, infatti, porta questi leader a prendere decisioni che spesso favoriscono la propria immagine e il proprio status, a discapito della sostenibilità e della produttività aziendale.
L’effetto negativo di un leader narcisista può estendersi a diversi livelli dell’organizzazione, danneggiando il morale del team e indebolendo la cultura aziendale.
La mancanza di empatia, un’altra caratteristica distintiva del narcisismo, può ostacolare la collaborazione e la coesione tra i dipendenti, con effetti negativi sulla motivazione e sulle performance complessive.
In breve, mentre i tratti narcisistici possono inizialmente contribuire al successo di un leader, a lungo termine possono essere altamente dannosi per l’organizzazione nel suo complesso.
Narcisismo nel mondo del lavoro
I narcisisti, come descritto dall’American Psychological Association, presentano una serie di caratteristiche specifiche che li rendono facilmente riconoscibili, specialmente in contesti aziendali e professionali.
Queste caratteristiche includono:
- Senso grandioso del sé: Si attribuiscono grande importanza e si percepiscono superiori agli altri.
- Fantasie di successo illimitato: Sognano di raggiungere potere, successo o prestigio straordinario.
- Convinzione di essere speciali: Credono di essere unici e incomparabili.
- Bisogno di ammirazione: Cercano costantemente approvazione e riconoscimento da parte degli altri.
- Sfruttamento degli altri: Utilizzano le persone come strumenti per i propri obiettivi.
- Mancanza di empatia: Non comprendono o non si interessano dei sentimenti e dei bisogni altrui.
- Convinzione di essere invidiati: Sono convinti che gli altri provino invidia nei loro confronti.
- Atteggiamento arrogante: Spesso si comportano in modo presuntuoso e altezzoso.
- Finta umiltà: In alcuni casi, pur non essendo umili, sono abili a simulare modestia per manipolare gli altri.
Nel mondo del lavoro, queste caratteristiche si manifestano spesso in manager che temono il talento dei propri collaboratori, prendono il merito per i successi altrui e scaricano la colpa per gli errori su terzi.
Questo eccesso di sicurezza può essere percepito erroneamente come autorevolezza o competenza, soprattutto da persone che sono empatiche e che cercano di mantenere armonia all’interno del team.
Come sottolinea Amy Edmondson, docente alla Harvard Business School, il narcisista è focalizzato esclusivamente su se stesso, senza orientamento verso gli altri. Questo può creare un ambiente di lavoro tossico, anche se inizialmente questi individui vengono percepiti come leader carismatici o competenti.
I manager narcisisti vengono pagati di più
Lo studio condotto dai ricercatori di Stanford dimostra che esiste una correlazione tra narcisismo e retribuzione tra i CEO.
I dirigenti con tratti narcisistici, secondo questa ricerca, guadagnano mediamente il 33% in più rispetto ai loro colleghi non narcisisti.
La retribuzione totale mediana per un amministratore delegato narcisista è di circa 10,34 milioni di dollari, mentre quella per un CEO non narcisista si attesta a 7,79 milioni di dollari.
Questo suggerisce che i CEO narcisisti possano avere maggiore successo nel negoziare compensi più alti o siano percepiti come più sicuri e determinati, tratti che, nel contesto aziendale, possono essere premiati finanziariamente.
Tuttavia, questa tendenza solleva questioni etiche e di gestione, poiché il narcisismo può portare anche a decisioni rischiose o autolesionistiche per l’organizzazione a lungo termine.
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