Come abbiamo scritto nell’articolo precedente da novembre 2024 ad oggi si è svolta la regata intorno al mondo in solitario:
la Vendee Globe, che ha registrato alcuni record, tra cui quello della durata che è stato ridotto in maniera veramente significativa.
La Vendee Globe 2024-2025
La Vendee Globe è una regata velica in solitario che prevede la circumnavigazione del globo senza scalo e senza assistenza.
La competizione ha preso avvio dal porto francese di Les Sables d’Olonne il 10 novembre 2024.
Alla partenza erano presenti 40 imbarcazioni, record della regata.
Tutte imbarcazioni del tipo IMOCA 60, di cui la maggior parte dotate di foil, cioè di appendici che permettono all’imbarcazione di sollevarsi dall’acqua e ridurre la resistenza idrodinamica, permettendo velocità incredibili per dei monoscafi.
Tra i concorrenti anche il nostro Giancarlo Pedote, alla sua seconda partecipazione, di cui parleremo nel prossimo paragrafo a lui dedicato.
La partenza è stata caratterizzata da poco vento, poi, uscite dal Golfo di Biscaglia, le barche hanno cominciato a macinare miglia.
Il gruppo è rimasto abbastanza compatto sino alle Canarie, poi si è diviso in tre:
Un primo gruppo molto a ovest, un secondo a metà, tra cui il nostro Pedote, e un gruppetto guidato dal veterano Jean Le Cam molto ad est.
All’inizio la scelta a est ha premiato con Jean Le Cam in testa e anche Pedote ha avuto la grande soddisfazione di essere in testa per due giorni.
Poi, però, si è rivelata vincente la scelta di andare a ovest ed è balzato in testa l’inglese Sam Goodchild.
Passato l’equatore la gara si è fatta molto combattuta, con Charlie Dalin in testa al passaggio del Capo di Buona Speranza.
Nell’Oceano Indiano Dalin e Sebastien Simon rischiano il tutto per tutto infilandosi in una grossa depressione, questo gli consente di guadagnare un buon distacco dagli inseguitori.
Dalin continua a mantenere la testa mentre Simon subisce la rottura del foil destro che lo costringe a rallentare e Dalin rimane solo al comando anche a Cape Leeuwin (Australia).
Nel percorso del Pacifico Yoann Richomme, skipper francese come Dalin, che era rimasto più a nord, compie un recupero impressionante raggiungendo e superando Dalin.
Il resto del gruppo intanto si allunga molto con Pedote che rimane indietro intorno alla 20 posizione.
Richomme passa per primo al mitico Capo Horn, ma con Dalin indietro di soli 9 minuti.
Nell’Atlantico meridionale i due in testa si contendono la prima posizione combattendo una gara serrata.
All’altezza dell’equatore però Dalin, con una barca più adatta a venti medi e leggeri, prende saldamente il comando per non lasciarlo più.
Charlie Dalin arriverà primo a Les Sables D’Olonne la mattina del 14 gennaio con un tempo record di 64 giorni e 19 ore stracciando il precedente primato del 2016 di ben 10 giorni;
Un risultato eccezionale grazie anche alle enormi migliorie delle imbarcazioni.
Per Dalin si tratta di una bella rivincita, infatti, nella precedente edizione, era arrivato primo in assoluto ma per motivi di compensazione per il salvataggio di un concorrente.
La vittoria era andata a Yannick Bestaven, che in questa edizione si è ritirato a Capo Horn per problemi tecnici all’imbarcazione.
Yoann Richomme arriva il giorno seguente, classificandosi secondo alla sua prima partecipazione; terzo, nonostante la rottura del foil, arriva Sebastien Simon compiendo una grande impresa.
I ritirati in questa edizione sono stati 7, tra questi l’avventura più avvincente e commovente è stata quella della skipper inglese Pip Hare, che disalbera nell’Oceano Indiano, dovendo poi percorrere oltre 800 miglia con un’attrezzatura di fortuna per arrivare a Melbourne.
La regata di Giancarlo Pedote
Giancarlo Pedote, skipper toscano con un curriculum di tutto rispetto, parte per la sua seconda Vendee Globe con l’imbarcazione Prysmian.
L’imbarcazione non è di ultima generazione, ma ha subito alcune importanti modifiche allo scafo di prua e sono stati sostituiti i foil.
La gara di Pedote si fa emozionante e ci fa sognare quando, poco dopo le Canarie, passa in testa.
Purtroppo la strategia di Giancarlo non si rivela vincente trovandosi poco dopo in una zona di poco vento, perde così contatto dai primi che non riuscirà più a recuperare.
Attraversando l’Oceano Indiano Pedote assume un atteggiamento prudente evitando le terribili depressioni del grande sud, che hanno venti oltre i 50 nodi e onde di 7/8 metri.
Per Giancarlo si verificano una serie di inconvenienti tecnici a catena.
Una prima rottura di una vela si ha già nell’Oceano Atlantico, prontamente riparata.
Il peggio avviene poi tra Indiano e Pacifico con le seguenti avarie:
- Timone
- Motorino di avviamento del motore
- Una vela
E infine un problema al meccanismo dei foil, tante avarie che non consentono a Giancarlo di far andare la sua barca alla velocità massima.
Passato Capo Horn le condizioni meteo gli consentono di recuperare alcune posizioni raggiungendo il gruppo guidato da Le Cam.
Nell’Atlantico questo gruppo di 8 barche si ingaggia in una sfida che vede molti avvicendamenti al comando.
All’altezza delle Canarie Pedote è comunque in testa al gruppo in 15ma posizione, purtroppo poco più avanti comunica che la riparazione del timone ha dei problemi che lo costringono a rallentare e perdere ogni speranza di classificarsi tra i primi del gruppo, con sua grande delusione.
Giancarlo Pedote si classifica infatti al 22mo posto arrivando alle 9,34 del 4 febbraio, non riuscendo quindi ad eguagliare il buon risultato dell’edizione precedente, l’ottava posizione, che in ogni caso difficilmente avrebbe potuto raggiungere vista la presenza di molte barche di nuova generazione.
Comunque arrivare alla fine di questa impresa difficile e impegnativa resta comunque un grande risultato, bravo Giancarlo!
Potete vedere tutte le foto, i video e le notizie sulla regata sul sito ufficiale: vendeeglobe.org.
Tempo di lettura:2’00”