Crusader Kings III, Grand-Strategy Game
Inizia da uno sperduto angolo della Sicilia e diventa Imperatore del Mondo.
Pubblicato nel 2020 da Paradox Interactive, ultimo di una fortunata serie, può intimorire, e a ben vedere.
Il publisher svedese suole pubblicare titoli incredibilmente di nicchia e sadisticamente complessi, mentre la gente, di solito, vuole solo staccare il cervello 10 minuti e ammazzare gli zombie con lo shotgun facendo finta di essere Ronaldo.
Non tutto si risolve con lo shotgun, non qui, non questa volta.
Vi toccherà pensare, e forse anche studiare.
Dovrete combattere l’inerzia intellettuale e sforzarvi di superare un paio di ostacoli. Non è così difficile e potrebbe anche valerne la pena.
Discoverability
Intanto, essendo CKIII come detto un titolo di nicchia e altri avverbi, l’unico modo per venirne a conoscenza è che qualcuno verso cui nutriamo un minimo di stima ce ne parli con trasporto, instillando in noi il germe della curiosità, possibilmente senza insistere, che poi stufa.
Purtroppo, essendo di nicchia, è assai difficile che questo accada nelle conversazioni mondane o mentre fai jogging al parco.
Pare inoltre che le complicazioni conseguenti alla promulgazione di una legge che faccia della primogenitura il solo metodo di successione e i rispettivi argomenti non diventino spesso trendsetter sui social.
E sebbene la vassallizzazione forzata di un regnante vicino, tuo fratello King Bartolomeo The Foolish, che non ha una buona opinione di te perché gli hai ucciso due figli, comporti indeed degli affascinanti sviluppi, non siamo ancora abbastanza evoluti come nazione e come cultura per discutere di Crusader Kings come fosse il posticipo del giovedì.
Ma grazie al cielo c’è l’Internet, quindi, affrontato e risolto (non c’è di che) l’ostacolo discoverability (leggi: scopribilitaggine) il prossimo ostacolo è capire il gioco.
Understanding Game’s Mechanics and Potential (mostly) throughout Accurate Reading
Leggere.
Tutto qui. Non è una cosa così difficile, lo sanno fare anche i bambini.
Purtroppo pare che questa skill non sia diffusa o amata tra i videogiocatori mainstream, né tanto meno praticata come dovrebbe;
impossibile non ricordare L’OCSE, che aveva dichiarato che i giovani italiani sono delle capre analfabete, e la capacità di comprensione di un testo scritto è banana.
Crusader Kings III, signori, brulica di testi, numeri e statistiche.
E dovrete leggere tutto, per filo e per segno, sfidando l’OCSE.
Tutorial, Menu, submenu con diverse finestre, pop-up, pop-up del pop-up con la spiegazione a quel termine che anche gli sviluppatori sapevano non ti sarebbe mai entrato in testa.
Oh, non aspettatevi di trovare una traduzione in Italiano nelle opzioni.
Paradox chiaramente non è Electronic Arts e la localizzazione, se fatta come si deve, costa bei soldoni.
Preferiamo un testo in lingua originale che una mediocre traduzione? Si, lo preferiamo.
Tanto scempio di termini tipo Duchy Titles o De jure Lands e sibillini sottomenu in idiomi avversi però non è lì per affliggerci o punirci, non solo, il tutto viene – a onor del vero molto abilmente – usato per tratteggiare un’incredibile simulazione destinata a coprire una manciata di secoli (dal nono fino al quindicesimo) della tumultuosa e belligerante storia dell’umanità.
Imperi, reami, repubbliche, guerre, carestie, intrighi, epidemie, crociate; un bel bordello.
Guideremo verso la fama – o verso quello che maggiormente ci aggrada – con le nostre pessime decisioni e trame di dubbia moralità un’intera dinastia a nostra scelta, tra le miriadi realmente esistite o inventata di sana pianta.
Con nomi e cognomi, con i loro tratti e abilità’, generazione dopo generazione.
Il tutto condito da tantissimo, tantissimo dramma, acuito dal fatto che ogni altro personaggio di questo caotico universo ha a sua volta un’opinione, una personalità e soprattutto delle pretese che spesso collidono con quelle di qualcun altro.
Crusader Kings III è uno sconfinato generatore di storie,
un brillante simulatore di conflitti casuali e drammi medievali, un po’ come Game of Thrones (ci sono anche i nani) ma senza stronzate magiche o peni mosci – c’è un Mod per quello.
La quasi totalità delle innumerevoli ore che vi verranno rubate scorre pianificando matrimoni, rapimenti, omicidi e future conquiste e/o fissando inebetiti una dettagliata mappa del mondo, anno 1089 circa.
Certo, si costruiscono cose, si gestiscono risorse e si mandano eserciti in guerra, ma a differenza di altre simulazioni belliche o economiche, Crusader Kings III fa delle persone e delle loro relazioni il vero motore che muove ogni cosa.
Sembra vivo.
Should You Play This Game? Ne vale la pena?
Certo, mica ho scritto tutta ‘sta roba tanto per far passare un quarto d’ora.
Va per sé una certa passione per le reliquie del passato, siano queste giochi da tavola, libri games, la lettura o la tumultuosa storia dei reami medioevali.
Aiuta anche avere una vagonata di tempo libero a disposizione (sob), una grappa o due o, per dire, il desiderio di estendere a tutto il Mediterraneo i fasti del Regno di Sicilia.
Non è un gioco per tutti, ma è un gioco che tutti gli amanti dei giochi di ruolo (e del dramma) dovrebbero provare.
Tempo di lettura: 3’00”