Virus e crisi: Fermate il mondo voglio scendere!!!

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di Claudio Razeto

Virus e crisi:

“Ho imparato a rispettare le idee altrui, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare”, Norberto Bobbio

Stiamo assistendo a un vero e proprio corto circuito di comunicazione.

GLOBALE.

Un blackout mediatico che va in scena sui social e che sta coinvolgendo istituzioni e politici.

Il Covid sta facendo implodere un sistema al di là degli schieramenti politici.

Il coprifuoco, o limitazioni della circolazione delle persone, con le conseguenti chiusure ha scatenato le proteste di molti cittadini.

Ma soprattutto ha inspiegabilmente acuito lo scontro tra chi decide o almeno dovrebbe decidere cosa fare.

Invece di unire in nome di un’emergenza che ormai ci tocca tutti, ci si aggredisce via Facebook e Twitter.

Manca TikTok per i balletti, ma per il resto c’è tutto il peggio che il web può ospitare. Offrendolo in pasto ai media in tempo reale.

Come quei match di wrestling americani.

Dall’alta parte dell’Oceano le elezioni Usa hanno avuto un andamento incentrato sullo scontro. Dagli insulti tra i candidati, al voto contestato. Via Twitter naturalmente…

https://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/tlc/2020/11/15/twitter-censura-ancora-cinquettii-trump-su-elezioni-truccate_7b6c0511-89f5-4bd6-a298-ae47a8737c80.html

Con le rispettive tifoserie contrapposte. Come ad un derby calcistico.

Di cui, in aggiunta, contestare il verdetto finale.

Un dibattito che ha appassionato giornalisti e cittadini italiani che tanto per cambiare si sono divisi a metà anche su questo tema, senza nemmeno approfondire il fatto di quanto il sistema elettorale americano sia diverso dal nostro.

E finito in rissa in tv e sui social. Italiani!?

Tanto per acuire ulteriormente il muro contro muro.

Rob de’ matt direbbe mia nonna…

Virus e crisi: : PERCHÉ?

È il trionfo della cultura del NO.

Delle DIVISIONI a METÀ. DELLE SPACCATURE.

Ma anche della COMUNICAZIONE UNIDIREZIONALE, fatta di slogan e non di ragionamento.

Senza programmi o progetti.

Se il fenomeno appare negativo e discutibile per l’elezione del Presidente più potente del mondo, risulta ancora più irragionevole nell’Italia che combatte la fase più difficile della lotta al virus.

È conclamato che non ci sono complotti o raggiri ma piuttosto una grave emergenza nazionale.

Il COVID c’è eccome. Come i malati.

Da quelli più leggeri a quelli che purtroppo muiono.

Soli negli ospedali.

I “noCovid” i negazionisti del virus, sono stati congelati anche loro dagli eventi.
Restano gli irriducibili sostenitori del fatto che quei malati, già affetti da patologie, sarebbero morti lo stesso.

O che fanno più vittime tumori e infarti. Mah?

Virus e crisi: IL COPRIFUOCO

Mezza Italia, se non di più, è chiusa in casa in attesa di sapere cosa deve e potrà fare.

L’altra mezza chiede di poter lavorare e uscire anche sfidando la pandemia.

Dopo l’ondata di marzo il lockdown.

Dalla paura del virus a quella per la povertà, che sta colpendo tanti, troppi italiani. Si è perso tempo e ora la scontiamo.

La farraginosa divisione in zone. Le misure ottime in teoria ma che non trovano applicazione nei fatti concreti :

  • TAMPONI che molti fanno fatica a fare o pagano privatamente
  • MEDICI DI BASE che non reggono il peso della massa di pazienti per la prima assistenza a loro affidati
  • PRONTO soccorso che si riempiono e non riescono a dare risposta a chi ha patologie diverse dal Covid
  • SANITARI e INFERMIERI che soffrono di carenze di organico croniche
  • DOTAZIONI mediche che non sono arrivate in tempo per allestire nuovi reparti di TERAPIA INTENSIVA
  • VACCINI consigliati ad anziani (influenza e pneumococco) per immunodepressi, anziani, giovanissimi, già esauriti da tempo
  • AIUTI ECONOMICI che non arrivano a tutti piccole imprese incluse
  • il popolo delle PARTITE IVA, senza aiuti economici

Ce n’è abbastanza per scendere in piazza a reclamare interventi come infatti sta accadendo purtroppo.

Finiti i “CE LA FAREMO” e i cori sarebbe l’ora del DIAMOCI DA FARE.

Passata l’estate del TUTTI IN VACANZA e delle discoteche da aprire per far ripartire l’economia, l’emergenza, invece di sparire, torna più forte di prima.

E bisogna reagire bene non solo in fretta.

Virus e crisi: LA RAGIONE IMPORREBBE UNITÀ, COESIONE e una visione ampia.

E INVECE ?

Regna la legge del NO. Amplificata da tv, web, social.

Tutti contro tutti. Regioni contro Governo, Governo contro Regioni. Politici contro politici.

Anche della stessa coalizione.

Addirittura virologi e scienziati contrapposti in tv.

Tanto per confondere di più le idee.

Mentre lo scontro si riversa persino nelle piazze.

Uno scomposto a volte inaccettabile spettacolo.

Perché per chi non l’avesse capito, le parole sono pietre e possono diventare fatti, scontri veri come è successo negli Usa prima e durante le elezioni presidenziali.

Tra Biden e Trump.

O nelle piazze di mezza Europa. Da Londra a Parigi, da Varsavia a Berlino, da Praga a Kiev. Per contestare le misure di contenimento della malattia.

Le chiusure parziali e non, le mascherine, il distanziamento.

E da noi?

Gli italiani sono:

  • CONFUSI
  • SPAVENTATI
  • ARRABBIATI
  • DIVISI

un pò su tutto grazie anche alla politica che non chiarisce tra scarichi di responsabilità e le gaffe incredibili di esponenti incaricati di fare e non di esternare.

Mentre sui social impazza il delirio di fakers, laureati su Facebook, twittaroli e webeti.

Divisi persino tra GARANTITI, quelli col lavoro fisso che ancora guadagnano, e NON GARANTITI dai commercianti con i negozi chiusi agli autonomi a partita IVA rimasti fuori dai rimborsi.

In una nuova guerra tra poveri.

Che invoca anche una tassa sugli smartworkers per sostenere chi bloccato a casa non può lavorare.

Con il NO di SINDACATI e lavoratori.

https://quifinanza.it/lavoro/video/tassa-smart-working/433189/

I soldi europei servivano a questo.

Smorzare i conflitti sociali. Non a fare il Ponte sullo Stretto di Messina e nemmeno per monopattini e banchi con le rotelle.

Sommati agli scandali.

Gli ultimi clamorosi eclatanti sviluppi della politica italiana sono emersi da scoop di programmi di intrattenimento.

Interviste o commenti rilasciati nella più totale e ingenua povertà di spirito.

Come nei casi dell’ex generale Cotticelli e poi del suo sostituto Zuccatelli in cui si è sfiorata la farsa.
Mah?!

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/11/07/bufera-su-cotticelli-dopo-intervista-tv.-conte-via-subito_5e8449a7-03ae-4191-9a15-193774b355ec.html

https://www.ansa.it/calabria/notizie/2020/10/10/sanita-commissario-calabria-annuncia-dimissioni_fdcb6333-350d-4804-8fd3-2bf06312128c.html

Virus e crisi: UN ALTRO BLACK OUT DI COMUNICAZIONE

C’è un lato positivo però in questo scenario da film.

La figura dell’uomo forte al comando, gli UOMINI DEL NO, inizia a mostrare tutti i suoi limiti.

TRUMP, BOLSONARO, BORIS JOHNSON (ammalati dopo una prima fase negazionista) persino PUTIN col vaccino Sputnik, hanno dovuto fare marcia indietro.

A colpi di tweet.

Accettando il fatto che nessuno abbia in tasca la ricetta per uscirne magicamente.

Mai il nostro Paese – ma nemmeno il mondo-  si era trovato in una situazione così drammatica dal dopoguerra.

Le parole sono pietre anche se viaggiano via Twitter.

Oggi un post sparato lì con disinvoltura equivale a una dichiarazione.

Appoggiare Biden o Trump via social per un politico equivale a una comunicazione ufficiale da corpo diplomatico.

Che il neo presidente Usa valuterà come in suo favore o meno.

E le congratulazioni viaggiano via social.

Prima che attraverso le cancellerie ufficiali. Finiremo alle dichiarazioni di guerra via tweet.

Incredibile ma è così.

https://www.ansa.it/usa_2020/notizie/2020/11/07/i-leader-mondiali-si-congratulano-con-biden_47427ab1-361d-4c2e-9805-4021527fc754.html

Forse bisognerebbe riflettere su questo fattore dirompente.

Se una volta la COMUNICAZIONE era “lenta” ragionata, riflessiva, filtrata da uffici stampa e addetti alla comunicazione, oggi basta uno smartphone e pochi secondi per far cadere un governo o licenziare qualcuno al di là degli aspetti legali.

I messaggi WhatsApp finiscono nelle indagini di Polizia giudiziaria.

Nelle inchieste giornalistiche, sicuramente nei dossier dei servizi segreti per i settori più sensibili, come per esempio la lotta alla criminalità organizzata e il terrorismo.

Le foto di colpevoli di reati vengono scaricate da Facebook.

Una comunicazione istantanea che il 5G renderà ancora più veloce.

Il mondo in pochi anni è diventato più piccolo, anzi piccolissimo, con un effetto farfalla amplificato.

https://www.treccani.it/enciclopedia/effetto-farfalla_%28Enciclopedia-della-Scienza-e-della-Tecnica%29/

Bisognerebbe fermarsi. Fare un passo indietro. Contare fino a 10.

Smettere di dire NO e iniziare a comprendere le ragioni degli altri.

Questa corsa del TUTTO SUBITO rischia di farci schiantare tutti.

Sul Covid che finirà solo con un vaccino studiato e testato correttamente.
Sulla crisi economica post Coronavirus, che con l’Europa va trasformata in opportunità.

Sul CLIMA, che dopo tante negazioni del popolo del NO sta emergendo in tutta la sua geofisica drammaticità.

SULL’IMMIGRAZIONE e i movimenti di popoli sempre più pressanti, che non possono essere più ignorati con uno “STESSERO A CASA LORO”.

Sul MONDO CHE VOGLIAMO. Il Paese che vogliamo.

E anche sul web ormai entrato di prepotenza nelle nostre vite grazie anche alla spinta impressa dal virus e dal LOCKDOWN.

Sul ruolo dei SOCIAL la loro regolamentazione, purtroppo anche il loro controllo che deve venire da istituzioni super partes e non dagli stessi proprietari privati di questi ” social medium e rete sociali, lanciati a scopo commerciale”.

Regolando diritti, privacy, copyright e soprattutto le modalità di presenza nei nostri sistemi.

Di comunicazione e di opinione.

Un tempo la stampa cosiddetta “eversiva” era censurata e sequestrata.

Non solo per ragioni politiche ma anche per gravi motivazioni come la pedofilia, l’incitamento all’ODIO e alla VIOLENZA.

La LIBERTÀ va gestita altrimenti diventa ANARCHIA.

Sembrano temi distanti tra loro ma in realtà sono collegati da un filo comune. Su cui tutti siamo chiamati ad agire. Dai governi ai singoli.

I NO unilaterali vanno messi da parte.

Ormai siamo all’effetto Farfalla. Ignorarlo sarebbe inutile e folle.

Claudio Razeto

Tempo di lettura: 2’50”

Foto tratta da: https://www.zerozeronews.it/2020th-break-down-fermate-il-mondo/

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