Il mio rapporto con la PNL ha origini antiche… è stato proprio da lì che ho iniziato a coltivare il mio interesse per il coaching.
Mi è servita? A distanza di qualche anno, la risposta è un “sì” incondizionato, sia per la professione che per la vita.
Cosa è la PNL?
La PNL (Programmazione Neuro Linguistica) è stata creata e sviluppata da Richard Bandler e John Grinder a metà degli anni 70. Osservando terapeuti di successo in azione, hanno estratto strategie che permettono ad ognuno di trovare la propria modalità per iniziare a pensare in un modo funzionale al proprio benessere. Come dice Alessandro Mora, il più grande esperto di PNL in Italia: “La PNL ti permette di iniziare a stare bene senza nessuna ragione”.
Perché per stare bene ci deve essere una ragione?
Spesso mi fanno questa domanda: “perché sei sempre così allegro?”; come se dovesse esserci una ragione per essere in uno stato d’animo positivo!
Dalla PNL ho imparato proprio questo: ho capito quali erano gli schemi che la mia mente seguiva per generare in me stati d’animo negativi. Il passo successivo è stato trovare il mio metodo per interrompere questi schemi e generare uno stato d’animo positivo.
Questo non vuol dire stare bene sempre, a prescindere dalla gravità di ciò che ti accade (come molti “ignoranti” in PNL dicono). “Shit happens” e non ci si può fare niente: la tristezza e il dolore arrivano ed è normale attraversare questi stati d’animo. La PNL però mi ha dato gli strumenti per invertire il prima possibile la rotta delle mie emozioni. Sembra poco?
… e nel coaching?
Il coach per me è come un idraulico che, quando viene chiamato per un guasto, non sa cosa troverà e porta quindi il necessario nella cassetta degli attrezzi. Un idraulico può essere il migliore del mondo, ma senza chiave inglese farà ben poco. Così come farà ben poco se avrà a disposizione solo la chiave inglese. La PNL per un coach è come la chiave inglese: indispensabile strumento che però da solo non basta per rendere “masterful” un coach!
Nicola Fratiglioni
www.exeliscoaching.com
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