Eternamente Giovane

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di Gaetano Buompane

Ragazzi, sono l’uomo più felice del mondo. Non potete immaginare la gioia immensa, il grande sollievo che ho provato.

Un sentimento di gratitudine, di festa, di giubilo e la voglia di affacciarmi alla finestra e gridare forte la mia euforia.

Posso finalmente liberarmi delle mie angosce, di tutte le mie paure, del mio terribile senso di impotenza nei confronti di una fine inesorabile.

I miei problemi sono finiti, superati, non dovrò mai più preoccuparmi di niente. Basta tristezze, momenti bui, depressioni.

Tutto superato, lasciato alle spalle, infilato in una scatola e buttato nel cassonetto.

Sapete, è stato tutto così inaspettato. La mia eccessiva allegria è sicuramente nata dalla sorpresa. Ma d’altronde non poteva che essere così, all’improvviso, come tutti i cambiamenti che rivoluzionano la vita.

Sono ancora così scosso che è difficile anche raziocinare, ma certamente quando mi sarò calmato un po’ dovrò sforzarmi e ragionare sul da farsi.

Guardate, è ancora meglio che aver vinto la lotteria, più inaspettato che essere entrato in possesso di una fortuna, di un’eredità.

Ditemi se non sia così. Ogni genitore spera il meglio per i propri figli, si immagina il loro futuro roseo e luminoso, pieno di successi.

Io in particolare ho sempre sognato per i miei figli un futuro da sportivi professionisti. Viaggi, gare e eventi in giro per il mondo, ore di allenamenti esplorando i propri limiti, successi e riconoscimenti.

In alternativa una carriera nel campo artistico, che so io, nel cinema o nella letteratura. Mai mi sarei aspettato un tale colpo di scena.

La più grande, che evidentemente ha già le idee chiare – e per fortuna – mi ha rivelato che non sopporta l’idea di vedere un giorno i suoi genitori morire e che quindi ha deciso: studierà per diventare una scienziata così potrà inventare la macchina del tempo per tornare ad essere giovani per sempre.

La capite adesso la mia gioia, la mia euforia?

Perché poi uno nei propri figli deve crederci ciecamente, deve appoggiarli qualsiasi siano le loro scelte di vita.

Cosa c’è quindi che possa rendermi più orgoglioso se non sapere che sarà colei che inventerà la macchina per viaggiare nel tempo e per rimanere giovani in eterno?

Senza ombra di dubbio diverrà la donna più influente del mondo e il premio Nobel, in confronto alla portata della sua scoperta, diventerà immediatamente un riconoscimento di poco conto.

In definitiva non esisteranno riconoscimenti abbastanza prestigiosi per celebrarla, probabilmente occorrerà inventarne uno di sana pianta.

C’è un’unica preoccupazione che mi tormenta e che per adesso ho tenuto per me, per non mortificarla, capite?

Facendo dei rapidi calcoli, se per finalizzare gli studi e mettere a punto la macchina le serviranno, diciamo, tra i trenta e i quarant’anni di tempo, io potrò utilizzarla quando di anni ne avrò 78, o peggio, quasi 90.

Non vorrei metterle fretta – vai che stando sotto pressione cambi idea e preferisca fare la digital influencer – ma con tutte le necessità e le emergenze che la vita ci sta scaraventando addosso arrivare ancora vivi a quell’età sarà un’impresa.

Il Sofà è una rubrica settimanale.
Ogni lunedì, se ti va, ci sediamo comodi per una nuova chiacchierata.

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Foto da Pixabay

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