Intervista a Mario Tozzi

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di Fabio Bandiera

L’ennesima recente tragedia annunciata di Casamicciola rispolvera purtroppo temi affrontati più volte da scienziati e geologi, che da anni denunciano le malefatte di un Belpaese che ha basato sull’abusivismo e sul mancato rispetto della natura e dell’ambiente la ricostruzione post-bellica dello Stivale.

Tra le figure più eminenti e rappresentative spicca di sicuro quella di Mario Tozzi che, da oltre vent’anni ci informa e ci educa, con i suoi innumerevoli programmi divulgativi, sui rischi connessi all’impatto delle nostre azioni su ciò che ci circonda e che ci sta più a cuore, la tanto amata Terra che andrebbe protetta e salvaguardata per garantire un futuro alle generazioni future.

Geologo, divulgatore scientifico, saggista, autore, conduttore televisivo e primo ricercatore del C.N.R., Mario è entrato prepotentemente nelle nostre case riuscendo a comunicare in modo schietto ed efficace tematiche difficili, ma connesse al nostro vivere quotidiano sotto il segno dell’eco-sostenibilità e della tutela delle risorse spesso in balìa di una politica miope e distante dalla realtà.

Abbiamo avuto il grandissimo piacere di poterlo incontrare per condividere alcune riflessioni sulle sfide cruciali che l’Italia deve affrontare in questa fase estremamente delicata e complessa.

Mario buongiorno, partiamo purtroppo dalla stretta attualità. Casamicciola è l’ennesima tragedia annunciata? Come dovrebbe muoversi a tuo avviso il Governo in tutte le aree a rischio del nostro Paese?

La prima cosa da fare è sgombrare le aree a rischio, dobbiamo fare evacuare le persone e non piangere altri morti.

Nel caso delle abitazioni abusive, e ad Ischia ce ne sono tante, siccome il rischio lo ha creato chi ha costruito in barba alla legge è impossibile pensare ad alcuna forma di compensazione.

La sanatoria può anche avere un valore legale, ma a livello idrogeologico la situazione non cambia e non è pensabile che sia la collettività a farsi carico di questi oneri.

Tutto ciò non riguarda ovviamente solo Ischia, le zone a rischio le conosciamo e sono censite, bisogna agire senza perdere ulteriore tempo perché l’inverno è alle porte e le precipitazioni atmosferiche sono sempre più violente scaricando tantissima acqua in poco tempo.

E poi bisogna dire con chiarezza basta ai condoni e a nuovi mattoni, in Italia si costruisce come in nessun altro Paese in Europa, va posto un freno a questo scempio e il Governo dovrebbe legiferare al più presto in tal senso

Tanto studio, tanta gavetta e un’enorme passione. Come nasce lo studioso Mario Tozzi che decide di iscriversi a Scienze Geologiche? Cosa sognavi di diventare da grande?

No io volevo fare il filosofo, mi stavo andando ad iscrivere a Lettere e Filosofia. Poi mente passeggiavo alla Sapienza incrocio un gruppo di ragazzi di Scienze Geologiche che si preparavano per un’escursione di qualche giorno, stavano lì sul prato e parlavano tra loro e, rispetto a legge o lettere dove le file erano chilometriche, mi sembravano molto rilassati.

Il professore era li con loro e questa cosa mi colpì particolarmente, poi avendo uno zio geologo che mi portava in giro da piccolo a vedere le grotte o i fiumi ci ho riflettuto su e ho deciso di cambiare modulo iniziando questo nuovo percorso con passione ed entusiasmo.

Il tuo percorso comunicativo, da Gaia a Sapiens. Inutile ribadire l’importanza mediatica di una figura   come la tua, ti senti una sorta di grillo parlante delle malefatte italiche? Un lavoro che stimola a portare avanti il tuo messaggio?

No non mi stimola per niente essere il grillo parlante, francamente vorrei non parlare di più di questi argomenti perché incomincio ad avere una sorta di rigetto.

Purtroppo dovrò continuare a farlo, ma mi sconcerta che nel 2022 siamo ancora qui a commentare tragedie che si ripetono ciclicamente, ma non mi sottrarrò e nel mio piccolo cercherò di trattare questi temi con la stessa determinazione di sempre.

Il problema energetico, con il quale siamo costretti oggi a confrontarci e a fare i conti. Il fallimento dei combustibili fossili e la nostra dipendenza da fonti estere è tangibile. Qual è la tua ricetta nel medio-lungo periodo? Puntare sulle Rinnovabili in tempi rapidi?

Nel periodo breve non c’è alternativa alle rinnovabili, il risparmio è l’efficienza sono i due cardini fondamentali in modo che la produzione e il consumo di energia siano sempre più performanti.

In tal senso le rinnovabili costano meno delle altre fonti e sono disponibili subito e per un Paese come il nostro che vive di sole andrebbero incentivate immediatamente.

Nel medio periodo invece forse si arriverà ad usare l’idrogeno come vettore energetico, oppure un nucleare meno costoso, più sicuro e disponibile, ma la vera emergenza è oggi e la sfida all’energia pulita e rinnovabile deve essere nell’agenda dell’attuale governo.

Transizione ecologica ed emergenza climatiche, conseguenze delle nostre azioni? La politica europea è distante da questi temi? Tante chiacchiere e pochi fatti? Perché?

Perché questa transizione costa e si ha paura di pagarla, ma è un processo inevitabile che dovrebbe essere a carico delle corporation petro-carboniere.

Loro sono i colpevoli e nessuno li ha mai portati sul banco degli imputati, i loro guadagni sono talmente elevati che se tu andassi ad imputare sui profitti, non sui fatturati, un’aliquota tra il 10% e il 15% da utilizzare su energia pulita basterebbe solo questo per garantire un’efficiente transizione ecologica.

Loro però non mollano fino all’ultima goccia, e purtroppo i danni dei combustibili fossili sono sotto gli occhi di tutti. La politica è connivente con questi stati, basti pensare ai sauditi o alla Russia con i quali si continuano a fare affari, tra Agende 2030 o 2040 che non fanno che procrastinare una situazione che pagheranno i nostri figli.

Sensibilizzare il nostro modo di spendere e riciclare. Se ne parla tanto, ma nei fatti a che punto siamo oggi? Dove si dovrebbe agire secondo te? Il consumatore ha le info e gli strumenti utili a scegliere prodotti ad alta eco-sostenibilità? O c’è un difetto di comunicazione?

Il consumatore italiano è un po’ pigro nel fare le scelte che vanno nella direzione dell’eco-sostenibilità, ma il vero problema è che dovremmo produrre meno rifiuti all’origine.

Imballi ingombranti e scatole di cartone per ogni prodotto, per non parlare delle plastiche in ogni dove o di metalli molto difficili da riciclare.

Ridotto questo poi bisogna riciclare e in questo campo l’Italia si è mossa davvero bene con percentuali in molte aree del Paese intorno all’80% anche con un solo inceneritore, come in Veneto, senza scomodare impianti industriali. Un’altra questione che andrebbe affrontata è quella dell’etichetta energetica che andrebbe apposta ai prodotti, così il consumatore è informato su quanta energia e quanta acqua è stata utilizzata per mettere quel prodotto sullo scaffale in modo da orientarne le scelte.

Eartphonia, un progetto meraviglioso ideato insieme a Max Casacci dei Subsonica. Com’è nato e in cosa consiste?

Eartphonia è la sinfonia della terra, Max aveva scoperto che alcune pietre maltesi percosse in un certo modo avevano un suono molto interessante.

Aveva anche trovato il suono del fiume e dell’oceano interessandosi ai suoni naturali, ma gli mancavano i vulcani e tramite un amico comune gli ho fornito i suoni di un’eruzione di Stromboli alla quale avevo assistito.

E’ nata l’idea di affiancare un libro a questo cd e nel libro io do voce agli elementi che lui fa suonare, devo dire che ci siamo divertiti molto e il prodotto finale è di sicuro molto stimolante ed originale.

Una domanda sui Mondiali non posso non fartela. Un altro scempio sociale ed ambientale gestito da irresponsabili, o sono troppo apocalittico?

Anche qui sono gli stessi di prima che hanno gestito quest’operazione, compagnie petrolifere arabe senza scrupoli che pur avendo il sole e una temperatura mite non hanno un pannello solare neanche a pagarlo.

A questo aggiungiamo un costo sociale ed ambientale spaventoso, con settemila morti sul lavoro per eseguire delle opere che consumano a sproposito, tutti gli stadi accesi consumeranno come Parma per fare un esempio tangibile.

Non è un bell’esempio e anche qui la logica del profitto ha dettato legge scrivendo un’altra pagina pessima a livello ambientale.

La tua coerenza divulgativa è esemplare e ci accompagna da anni sui canali della Rai. E’ ancora la Tv il mezzo privilegiato per fare informazioni su argomenti così scomodi e spinosi. O ci sono altre modalità per essere più efficaci?

Si credo sia ancora la tv generalista il mezzo più efficace per raggiungere le case degli Italiani, con argomenti scomodi che invitano a riflettere e a porsi delle domande.

Personalmente per essere ancora più incisivo preferisco la comunicazione dal vivo, ma continuerò comunque ad utilizzare come canale privilegiato la tv per trattare tematiche così importanti.

Ami i social? La storia dei vaccini ci ha insegnato quanto sia pericoloso inseguire le fake news che sono sempre dietro l’angolo? Come difendersi dalle innumerevoli maglie del web?

E’ molto difficile difendersi da questo mondo, un problema dettato in gran parte dall’ignoranza di gente che non si informa adeguatamente sentendosi diseredata.

L’unica cosa che può fare è appartenere ad un gruppo, spesso battagliero, e questo li fa sentire più importanti e avendo un 47% di analfabeti funzionali che non sono in grado di decifrare neanche un articolo di un giornale per una totale mancanza di senso critico, è chiaro che il linguaggio aggressivo dei social trova terreno fertile creando delle post verità che spesso sono delle fandonie assurde ad uso e consumo di chi ne usufruisce.

Mediterraneo, la tua nuova uscita editoriale. Cosa ci racconti di nuovo su questo Mare ricco di storia e habitat diversi?

E’ una storia che noi conosciamo poco, la storia fisica del Mediterraneo quando i Sapiens ancora non c’erano che io faccio raccontare dai suoi abitanti. Una delfinetta, una tonna, un’elefantessa e una scimmia, tutte storie declinate al femminile in nome della tradizione mediterranea della Dea Madre che si è progressivamente persa con l’arrivo di Dio Padre, un‘armonia tra specie viventi che cerco di narrare dando voce alle loro protagoniste.

Il tuo 2023 su cosa si orienterà? Cosa bolle in pentola? Mario Tozzi è ottimista o pessimista sui nuovi scenari futuri che riguardano la nostra Madre Terra?   

Sapiens ha due fasce stagionali e riprenderà a febbraio, non mi definisco un pessimista ma un ottimista ben informato. Vedo ahimè che i sapiens stanno andando a sbattere contro un muro non occupandosi sufficientemente dell’armonia della nostra Terra. L’uomo e la natura non sono elementi antitetici, dovrebbero convivere rispettandosi a vicenda anche perché in caso di conflitto sappiamo già chi avrà la peggio, e la storia ce lo sta facendo capire molto bene.

Fabio Bandiera

Tempo di Lettura: 3’00”

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