La famiglia, la legge sul divorzio e l’effetto Covid

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di Claudio Razeto

L’effetto Covid sulla famiglia

“Quanto ero felice con te … non potevi nemmeno immaginarlo, solo guardandoti accanto a me mi sentivo invincibile !!!!”:

Comincia così il post su Instagram di Diego junior, il figlio napoletano di Diego Armando Maradona – riconosciuto dopo una lunga battaglia legale,

Ansa 27 novembre 2020

A volte sono i casi eclatanti che ci fanno pensare.

A volte invece storie più semplici e vicine a noi.

Storie da giornali di gossip.

Prove del dna. Eredità contese come nel caso di Maradona che, più di un racconto di amore filiale, finirà per trasformarsi in una soap opera.

E le persone normali?

Essere genitori oggi. Non è un impegno semplice.

O almeno non per tutti. Aver cura nel modo giusto di un pezzo di noi. Uno dei più importanti.

Saranno bravi ragazzi? Riusciranno nella vita?

Saranno felici? Come possiamo proteggerli, sostenerli?

Vederli piccoli. Crescere. Aver paura per loro, le loro scelte. I figli così simili e così diversi.

A volte l’esito è solo fortuna.

Altre frutto di un impegno vissuto con metodo.

Ma la riuscita è costantemente in bilico.

I timori per chi li ama? Tanti.

Diversi in base all’età.

Guardando uno di quei programmi tv basati su storie di genitori assenti, figli contesi, matrimoni finiti male, si resta spesso perplessi. Basiti.

Usando un termine antico che va di moda.

Al centro la famiglia italiana. Così cambiata da quella in cui sono nate e cresciute le persone della mia generazione. Perché?

GENITORI E FIGLI IL REFERENDUM DEL 1970 E LA LEGGE

Nel 1970 la legge portava l’istituto del divorzio nel nostro Paese non senza scontri e polemiche persino politiche.

Il 12 maggio 1974, il Referendum abrogativo meglio conosciuto come Referendum sul divorzio, chiamò gli italiani a decidere se abrogare la legge Fortuna-Baslini.

Quella che istituiva in Italia il divorzio.

Partecipò al voto l’87,7% degli aventi diritto, votarono no il 59,3%, mentre i sì furono il 40,7%: …

La legge fu confermata per un “‘soffio”, cambiando per sempre la famiglia nel nostro Paese.

Il primo divorzio, dopo l’approvazione, fece scandalo.

La Signora  Luisa Giorgia Benassi, che oggi ha 73 anni fu addirittura oggetto di insulti.

https://www.milleunadonna.it/attualita/articoli/Luisa-Benassi-prima-divorziata-Italia/

La Chiesa chiuse le porte ai divorziati.

Nell’Italia cattolica e bigotta di allora si videro preclusi i sacramenti che ne fecero dei fedeli declassati.

Solo Papa Francesco, nel 2016, è intervenuto superando il divieto, con valutazione, caso per caso, possono i divorziati possono ricevere la Comunione e fare i padrini e i catechisti in Chiesa.

Dopo anni di chiusura.

All’epoca persino i figli dei separati e divorziati erano visti male. Con tutta la sofferenza che questo generava. Sommata a quella di vedere i propri genitori dividersi.

Il divorzio fu però un segno dei nuovi tempi.

Cambiò la nostra società.

Una conquista di civiltà. Indubbiamente.

Che però ha stravolto molti nuclei familiari.

Creando nuove realtà come le “famiglie di fatto”. Cambiando anche il modo di essere genitori.

Tante storie.

La ritrovata libertà ha avuto anche i suoi estremi.

La ricerca di una felicità talvolta vuota. Genitori bambini. Edonismo e culto di sé stessi esagerati di madri e padri tornati adolescenti.

Con ulteriore confusione e smarrimento

Anche come genitori.

Non esiste un manuale per fare la mamma o il papà.

Sicuramente oggi sono cambiati i rapporti.

Fin dall’infanzia.

Un secolo fa i figli erano forza lavoro. Braccia. Per coltivare, portare a casa sostentamento.

A volte fin da piccoli.

Per i più abbienti, con lo studio, la possibilità per la famiglia di elevarsi socialmente. Matrimoni come strumento di mobilità sociale.

Che imponeva alle fanciulle e ai giovanotti di sistemarsi.

Tutto sulla base di convenzioni, usi, tradizioni che comunque continuavano a mettere la famiglia al centro della società.

Oggi quel mondo sembra lontano anni luce.

Il matrimonio è cambiato.

L’amore, i sentimenti, hanno sostituito il fine stesso dell’istituzione.

Predominando nella scelta del partner.

Rendendola più vera. Piena di sentimenti. Ma anche più precaria. Modificandone dinamiche e modelli.

Molto ci viene trasmesso dai nostri genitori.

Chi non li ha avuti manca sicuramente di punti di riferimento.

Qualcuno ha innato il senso della maternità e della paternità. Non tutti.

Proteggere, sostenere, educare, trasmettere valori, passioni, a volte tradizioni.

Le braccia forti del padre e quelle tenere della madre. I sentimenti e l’esempio.

Qualcuno ne fa dei punti di riferimento di vita. Eredi, figli d’arte, che seguono le orme dei genitori.

Nelle grandi aziende è un tema tanto importante da farne veri e propri casi.

Non tutti sono in grado di sostenere simili pesi.

Caratteri, rapporti, tutto incide su scelte di vita.

I genitori vorrebbero sempre sicurezza e possibilità di riuscita per i figli.

I figli non sempre. C’è chi rifiuta quello che a volte imporrebbero le famiglie.

Ai miei tempi la chiave era lo studio. Il cosiddetto “pezzo di carta”. Le lauree sicure come ingegneria, medicina, legge, economia.

Magari un master. Parliamo di chi se lo poteva permettere.

Figli di papà o di buona famiglia.

Molti altri al lavoro. Si andava a bottega, a fare gli apprendisti.

A imparare un mestiere. Chi non aveva nemmeno questo, la strada, e le proprie forze per trovare un percorso di vita.

Questo per sottolineare quanto fossero importanti le famiglie di origine e le loro storie.

Quanto lo sono ancora. E i divorzi spesso pesano.

In queste nuove famiglie che oggi sono la maggioranza, cosa fare? I figli, mi confidò una volta uno psicologo, sono fondamentalmente tradizionalisti.

Alla fine, per loro, conta quasi sempre la famiglia unita.

Salvo casi estremi, vorrebbero che mamma e papà fossero quelli che li hanno cresciuti. Sempre e comunque.

Nelle guerre di avvocati e udienze in tribunali non vorrebbero mai schierarsi con uno dei due contendenti.

Psicologi, legali, assistenti sociali, mettono la loro tutela al primo affettiva, economica, sociale.

Oltre al coniuge più debole economicamente.

La legge sul divorzio avrebbe dovuto incentrarsi su questo.

Ma non sempre c’è riuscita. Tanti insuccessi. Tante sofferenze. Che finiscono anche in tv.

A questo non si era preparati.

Le conseguenze iniziano a vedersi.

L’acredine e il conflitto sono causa di molti casi da prima pagina. Alcuni estremi e sfociati addirittura in casi di violenza e disperazione.

Il reddito sicuramente aiuta ad ammorbidire molte situazioni.

Separazione e divorzio, un lusso per ricchi e abbienti che possono regolare civilmente i propri matrimoni finiti.

Mentre chi non ha mezzi, può perdere tutto, anche i propri figli.

Succede purtroppo.

https://www.diritto.it/i-diritti-che-si-perdono-con-il-divorzio/

Se le leggi venissero applicate con applicate con più umanità.

Forse mitigherebbero tante brutte storie.

Dal 1970 molti figli, che oggi hanno dai 50 anni in su, hanno vissuto queste situazioni.

Assimilato modelli nuovi.

Che hanno sicuramente influenzato le loro vite.

E così le generazioni venute dopo di loro.

I FIGLI DEL DIVORZIO

Sono i figli di quella legge che ha riportato in tante storie libertà, amore, una nuova possibilità.

Ma anche frustrazioni, senso di fallimento, sconforto, rabbia.

Ogni cosa produce i suoi effetti.

https://lamenteemeravigliosa.it/millennial-e-matrimonio-mi-vuoi-sposare/

“Uno dei fattori che sembra influire in modo determinante su tutti gli aspetti appena approfonditi è il nuovo ruolo faticosamente guadagnato dalle donne negli ultimi decenni.

Rispetto alle loro madri e alle loro nonne, le giovani millennial non sono cresciute con l’obiettivo finale del matrimonio.

Per la prima volta nella storia, le donne stanno spostando la propria attenzione da un matrimonio come proposito di vita a un matrimonio “di qualità” come obiettivo finale”.

Con elementi di coesione nuovi come:

  • maggiore stabilità di coppia
  • una relazione che regga col tempo
  • una convivenza che possa essere gratificante
  • una sicurezza economica indispensabile.

Ci si sposa più tardi e in Italia si fanno meno figli?
A causa della precarietà economica e della mancanza di un vero supporto alle mamme e alle famiglie che lavorano, sì.
Meno figli su cui si concentrano a volte esageratamente tutte le attenzioni e le aspettative.

I fondamentali però restano.

  • Valori
  • Educazione
  • Esempi formativi
  • Affetto
  • Comprensione
  • Legami di solidarietà familiare

La figura antica del padre padrone resta relegata a casi sempre più marginali che però ancora esistono con punte estreme come la violenza domestica sui minori.

Un problema che il Covid e il lockdown sembrano aver addirittura acuito.

Come denunciano alcune organizzazioni internazionali.

https://www.espressione24.it/giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne/

COVID E FAMIGLIA

Oggi stiamo vivendo una situazione surreale.

La vita come la conoscevamo si è congelata in un assurdo

  • isolamento
  • chiusura
  • confinamento

Le famiglie in casa tra zone rosse, gialle, arancioni.
Sicuramente “costrette” a convivere di più.

A condividere di più

  • Tempi condivisi da passare insieme
  • Spazi in casa causa coprifuoco e lock
  • Tecnologie con lo smartworking e la Dad smartphone e computer
  • Rapporti che obbligano quasi a vedere dinamiche e abitudini prima tollerate o ignorate dall’uso dei videogiochi ai siti web
  • Allontanamento forzato da legami familiari importanti come quelli con i nonni in pericolo di contagio e costretti ad un ulteriore isolamento
  • Distacco forzato da amici e compagni di classe

In famiglia, fino a un anno fa, ci si incontrava a cena

Oggi si rientra presto per forza e Dpcm, con nuovi modi di stare insieme.

Il tutto in un’atmosfera di incertezza generata dal fatto che non è stato è per scelta condivisa, ma per la minaccia di ammalarsi e addirittura morire.

Come in una guerra silenziosa e globale.

Sarà interessante, passata la crisi pandemica, studiare le conseguenze su quelli che sono già stati detti i figli del Coronavirus.

Gli effetti della pandemia sulle famiglie italiane.

“I genitori hanno un ruolo cruciale nel prendersi cura della salute mentale dei loro figli”

Anna Ogliari, professoressa associata di Psicologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, medico Psicologo Clinico ed esperta in Età Evolutiva

https://www.hsr.it/news/2020/aprile/coronavirus-salute-mentale-bambini

Le nuove famiglie si dovranno fare carico anche di questo.

Tra turni di coabitazione, diritti e doveri, oneri economici.

Essere separati e in cassa integrazione, o peggio, senza entrate sta diventando un caso purtroppo non così isolato.

Una responsabilità in più che si somma alle altre, ma con un’aggravante.

Molti genitori, a qualunque categoria appartengano, sono confusi, spaventati, privi di riferimenti.

Come i loro figli.

Però la crisi potrebbe portare anche nuove consapevolezze.

Un modo diverso per le famiglie di stare insieme. Ritrovarsi sul serio.

Un’occasione forse irripetibile.

Oggi per vincere le paure sul futuro.

Domani per una rafforzata certezza.

Quella di essere una famiglia. Non importa di che genere.

Persino mono genitoriale.

Non importa. Ma basata su affetti, valori, rispetto e legami veri.

Gli unici capaci di rendere solidi i rapporti e creare genitori e figli migliori.

E uomini e donne capaci di affrontare il futuro.

A 50 anni dalla legge del 1970 sul divorzio, a causa di una misteriosa pandemia, l’effetto farfalla in Italia potrebbe riguardare molti aspetti delle nostre vite.

Questo tra tanti non è un fattore secondario ad altri.

Vedremo se sapremo o no coglierne l’occasione.

Claudio Razeto

Tempo di lettura: 2’50”

Foto tratta da: https://www.rete8.it/cronaca/467-coronavirus-abruzzo-stop-giustizia-caos-divorzi-e-separazioni/

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