Il 2 maggio 1519 moriva ad Amboise in Francia, nella residenza donatagli dal Re di Francia Francesco I (insieme ad un consistente vitalizio…tutto meritato, ovviamente) Leonardo da Vinci, una delle menti (forse La Mente) più eccelse, brillanti, geniali, lungimiranti, chi più ne ha più ne metta, di tutti i tempi.
La sua lettera di presentazione
Fra le tante meravigliose pagine lasciateci dal genio toscano c’è la lettera di presentazione che lui stesso inviò a Lodovico il Moro Duca di Milano per chiedergli di lavorare alla sua corte:
Oggi la chiameremmo una lettera di candidatura per un posto di lavoro ben fatta!
Ebbene in questa lettera Leonardo dimostra di essere un Maestro non solo di ingegneria e scienza, ma anche di comunicazione, applicando perfettamente una delle regole fondamentali:
L’efficacia della tua comunicazione si misura sulla risposta che ottieni.
E una risposta positiva si ottiene solamente ascoltando e soddisfacendo i bisogni e le esigenze della persona con cui comunichiamo: conoscere il nostro interlocutore e adattare il mio messaggio su ciò che è importante per lui
Cosa non fare
Presentarci, parlare agli altri di noi, proporre il nostro prodotto o i nostri servizi focalizzandoci su cosa piace di più a noi, su cosa noi pensiamo sia il nostro miglior punto di forza è un errore molto rischioso.
Se da un lato questa modalità serve probabilmente ad aumentare la nostra autostima e a “ripeterci” il valore che ciò di cui parliamo ha per noi, dall’altro elimina dalla comunicazione la persona a cui ci rivolgiamo, con le sue esigenze e le sue priorità.
Parliamo quindi, come se ci guardassimo allo specchio, complimentandoci con noi stessi per le belle parole e i bei risultati ottenuti (o le belle caratteristiche del nostro prodotto). Leonardo però non ha fatto così…
Odiava la guerra, eppure…
Leonardo considerava la guerra una “pazzia bestialissima” eppure i primi nove punti nei quali descrive le sue competenze sono tutti dedicati a mettere in risalto l’utilità delle sue abilità nel contesto bellico:
- progettare ponti che si costruiscono velocemente
- creare bombarde e macchine d’assedio letali
- etc…
Solamente nel decimo punto mette in risalto le sue doti di artista e pittore.
Perché?
Molto semplice:
il destinatario della sua lettera, Lodovico il Moro, considerava la guerra uno strumento necessario ai suoi obiettivi e al mantenimento del suo potere.
Leonardo lo sapeva benissimo e invece di descrivere le sue mirabili abilità di pittore, gli ha proposto servizi di valore per il Duca di Milano dimostrando, oltre ad una scaltrezza comunicativa geniale (per l’appunto…) anche una notevole umiltà.
Quindi, prima regola di una comunicazione efficace: ascoltare,
- chi?
- Il nostro ego?
- La nostra autostima?
- Le esigenze dell’altro?
Chiedete a Leonardo…
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Foto tratta dal sito: https://www.tpi.it/2015/02/13/leonardo-da-vinci-curriculum/