2020: Ecco cosa accadrà

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di Claudio Razeto

2020: Ecco cosa accadrà:

“Vi sono due razze di stupidi: quelli che credono a tutto e quelli che non credono a niente”, Gesualdo Bufalino 

https://it.wikipedia.org/wiki/Gesualdo_Bufalino

L’anno appena arrivato è una cifra “tonda”, numero pari.

Siamo nel 2020 del nostro calendario, quello Gregoriano.

Anno bisestile, con tanto di 29 febbraio.

MMXX in cifre romane, anno 2773 ab Urbe condita (dalla nascita di Roma antica), 1441-1442 secondo il calendario islamico, 5779-5780 per quello ebraico, 2564 per quello buddista.

Nel 2020 ci saranno:

  • gli Europei di calcio dal 12 giugno
  • le Olimpiadi a Tokyo dal 24 luglio
  • l’Expo a Dubai dal 20 ottobre 
  • le elezioni presidenziali USA a novembre.
  • La Gran Bretagna uscirà dall’Unione Europea, chiudendo l’ormai insopportabile stagione della Brexit.
  • Sempre nel 2020, Parma sarà capitale della cultura.
  • Ci saranno 4 eclissi lunari (penombrali) e ad Halloween (31 ottobre) avremo la rara Luna blu che tornerà solo nel 2039.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luna_blu

Tornando alla “cabala” dei numeri… nella smorfia napoletana, il numero 20, è  ‘a festa.

Nei tarocchi indica Allegria.

Il 2, che troviamo ripetuto due volte, è la dualità, nel senso di armonia ed equilibrio.

Per la numerologia la somma del 2020 (20+20=40= 4+0= 4) porta al numero 4, e potrebbe indicare sorprese e scoperte.

Il 4, sempre secondo gli “esperti” di queste discipline para esoteriche, è il simbolo del mondo fisico, del nostro pianeta e degli esseri viventi.

E l’anno 2020, si è aperto su temi, sarà un caso, che al pianeta sono legati.

Come i devastanti incendi in Australia, il clima un po’ folle registrato in tutto il mondo, l’Amazzonia, il riscaldamento globale, l’inquinamento, la necessità di cambiare l’approccio dell’uomo sull’ambiente in cui vive che potrebbe in pochi decenni portare a mutamenti considerati, almeno da una parte della scienza, potenzialmente irreversibili.

E sono numeri a dircelo.

I numeri sono affascinanti.

Non so se capita a tutti di verificarlo, ma secondo me esistono sequenze numeriche che possono ripetersi, cronologicamente e non, nella nostra vita arrivando quasi a “perseguitarci”.

La data di nascita è il primo fra questi.

Per gli antichi esistevano numeri fausti e infausti, fortunati e non.

C’è chi li teme come una iattura terribile.

Esiste una sorta di patologia, l’eptacaidecafobia,che indica la paura verso il numero considerato infausto per eccellenza, il 17 (spesso abbinato al venerdì), che fa il pari con la triscaidecafobia, più anglossassone, il timore nei confronti del numero 13.

https://it.wikipedia.org/wiki/Triscaidecafobia

Un timore tanto sentito che esistono alberghi (ne ho visto uno a Londra), che saltano questa cifra nella numerazione delle stanze, passando dal 12 al 14 direttamente.

Superstizione, credenze? Sicuramente.

Ma alla fine è un po’ come l’oroscopo, non ci crede nessuno ma una sbirciatina a come andrà l‘anno a venire, la danno tutti.

“Hai visto mai !?”, ci si ripete salvo lamentarsi se poi il vaticinio era completamente sballato.

Il problema magari diventa serio per quelli che vanno “dalla maga” anche pagando cifre considerevoli o per chi diventa, in forza di queste credenze, oggetto di truffe e raggiri.

Finendo in cronaca come nel caso qua sotto.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/11/03/Maga-truffa-impresario-80-mila-euro_7735463.html

Ma è sempre accaduto fin dagli albori della storia.

Nell’antica Roma, in Grecia, in Egitto, le previsioni, le profezie, l’arte divinatoria erano parte della vita non solo quotidiana ma persino politica. Senza presagi favorevoli non si facevano guerre né spedizioni. Non si partiva e non si dava “inizio all’arte”.

Gli antichi vedevano la magia ovunque, ma se si pensa a cosa la scienza ha saputo fare con la potenza dei numeri (dalla tavola pitagorica agli algoritmi del web) non si può negare che questa forza, questa magia, esista davvero.

Secondo alcuni numerologi, ad esempio, 2020 indica pazienza, saper aspettare, mentre la somma data da 20+20, indicherebbe la lentezza dei cambiamenti.

Il 2020 potrebbe essere l’anno di questi cambiamenti?

2020: Ecco cosa accadrà:

A guardare quello che sta succedendo sarei propenso, per quanto vale la mia opinione, a dire di sì.

In fondo in pochi mesi sembra sia scattata una sorta di mutazione “globale” nel modo di sentire il mondo che ci circonda, il nostro.

Tutto all’improvviso è diventato “green”.

Tutto è cambiato in forza di un numero, quello della temperatura del pianeta e del riscaldamento globale che potrebbe aumentare di 1,5 o 2 gradi centigradi.

Un nulla numerico che può fare tanti danni.

Questo dato è diventato oggetto di un dibattito planetario.

Complice la protesta dei giovani e di Greta, ma anche le immagini dei ghiacciai che si sciolgono e dei canguri e dei koala in fuga dagli incendi infernali australiani, ci si interroga seriamente sul futuro e su come saremo costretti a cambiare stile di vita.

Anche se le file d’auto incolonnate (rigorosamente benzina e diesel), gli acquisti selvaggi dal black Friday ai saldi post natalizi, con la gente che dorme fuori dai centri commerciali per comprare, non mostrano all’atto pratico grandi cambiamenti in atto.

Però la raccolta differenziata dei rifiuti sembra fare più presa, a parte i “dementi” che girano di notte per abbandonare, nei posti più impensati vecchi materassi, laterizi e pezzi di fabbricati fino ai sacchi della regolare “monnezza”.

Ma ormai è un dato acquisito: le auto, il cibo, i vestiti e la moda che ci inquinano.

Le sostanze tossiche che venivano utilizzate fino a ieri, ora dovrebbero lasciare spazio alla green-energy, alla plastic-free.

Le città diventare più “elettriche” e pedonali.

Le industrie attrezzate per creare lavoro ma non più inquinamenti letali.

Sarà vero? O è solo l’ennesima trovata del marketing consumistico.

2020: Ecco cosa accadrà:

Gli imballaggi fatti con la plastica restano un’infinità, basta guadare i pacchi dei nostri regali di Natale, magari arrivati via corriere, alla vigilia, fino alla porta di casa.

La Cina e i paesi del sud est asiatico (Vietnam, Thailandia, ecc.) rispediscono al mittente – guarda caso i super-consumatori e grandi bruciatori di risorse, come gli USA– la spazzatura che fino a pochi mesi fa ricevevano in enormi navi container.

Lo smaltimento da “esportazione” non è più un business quando si ha già la propria spazzatura in casa da smaltire a tonnellate.

Il mondo cambia e il 2020 potrebbe essere l’anno zero di questa metamorfosi, se i governi del mondo accetteranno di fare il passo.

Per ora si fa un gran parlare ma azioni concrete, poche. Si attende un po’ di sano buon senso e di educazione da parte degli “umani” nei confronti della natura.

Se restiamo nell’ambito dei numeri e della loro forza dirompente vale la pena di dare un’occhiata a quelli del Climate changeprodotti dall’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell’ONU, un gruppo di lavoro (forum) nato nel 1988 dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) con l’obiettivo di studiare il riscaldamento globale.

https://www.youtrend.it/2019/02/05/climate-change-dati-riscaldamento-globale/

Cifre ufficiali che meritano un’occhiata visto che in mancanza di interventi concreti produrranno:

  • Innalzamento del livello dei mari (Mar Mediterraneo in testa)
  • Inondazioni
  • Scarsità di acqua in alcune regioni specie dell’Africa subsahariana.

Con tutte le conseguenze da “effetto domino” collegate.

Insomma, “giocando” con i numeri si arriva a “vedere” conseguenze future, che tanto ludiche non sono, anzi.

Il 2020 potrebbe essere l’anno i cui ci dovremo chiedere “cosa fare”, ma soprattutto “quando”.

Il problema riguarda i singoli ma soprattutto la nostra collettività che allargata si chiama umanità e di cui, volenti o no, facciamo parte.

Un muro, non chiuderà fuori né persone né problemi, specie quelli legati all’ambiente.

Alla faccia del premier brasiliano e del concetto bislacco di proprietà privata espresso nei confronti dell’Amazzonia. O dei tanti “avidi” della Terra che basano il successo unicamente sul profitto personale e non sull’etica di lasciare a chi verrà l’eredità di un mondo più giusto e vivibile.

2020: Ecco cosa accadrà:

Un mondo che speriamo trovi pace anche nelle aree più disastrate e in crisi, che poche non sono:

  • Libia
  • Siria
  • Afghanistan
  • Yemen 
  • Ucraina
  • Venezuela
  • Hong Kong

https://www.crisisgroup.org/global/10-conflicts-watch-2020

(in inglese)

E ora l’Iran dove l’escalation di un conflitto con gli Usa prende forma in maniera sinistra le cui motivazioni sono alla fine basate numeri: quelli del business energetico

Uno scontro tra due paesi che figurano nella top ten dei produttori di Petrolio, con gli Stati Uniti al primo posto (15.311 migliaia di barili al giorno) e l’Iran (4.715), al 5° posto dopo Arabia Saudita, Russia e Canada, ma che ha recentemente scoperto enormi nuovi giacimenti in grado di destabilizzare il mercato americano e dei suoi alleati.

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/11/10/iran-scopre-maxi-giacimento-di-petrolio_8e476b1b-445d-4024-a36f-9d07dcd6b3b8.html

Restando in tema di numeri e di crisi internazionali, il 2020 segnerà l’anniversario, 80 anni, dall’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale.

https://it.wikipedia.org/wiki/Entrata_dell%27Italia_nella_seconda_guerra_mondiale

“L’ora delle decisioni irrevocabili”, di mussoliniana memoria, segnata dall’annuncio fatto dal balcone di piazza Venezia a Roma, in quel fatidico 10 giugno 1940 che portò il nostro paese nella tragedia di un conflitto devastante che ridusse l’Europa e parte del mondo in macerie, da Berlino a Varsavia, da Hiroshima a Nagasaki.

Una data, un numero appunto, che andrebbe tenuta a memoria – da tutti gli europei di oggi – quando si parla di Europa e di unione tra i popoli, in un’epoca, la nostra, che vede ancora gli effetti terribili di guerre e distruzioni.

Un’epoca che dovrebbe rafforzare la convinzione di dover superare anacronistici nazionalismi per “pesare” di più anche con la forza dei numeri (popolazione, mercati, risorse) e imporsi sulle tentazioni totalitaristiche e autoritarie, che ancora imperversano nel mondo rischiando di coinvolgerci nostro malgrado.

Numeri che segnano le nostre vite e quelle del nostro mondo. Numeri che, se anche avessero una loro ineluttabile “consecutio”,lasceranno all’uomo dell’Antropocene, la nuova era che stiamo vivendo, il compito di trasformare in cifre positive e di benessere e di pace.

E per restare alla cabala speriamo che quelli del 20 20, siano numeri fortunati e ci portino bene.

Claudio Razeto

Tempo di lettura: 2’50”

Foto tratta da: https://gogonihon.com/it/blog/una-citta-in-cambiamento-olimpiadi-di-tokyo-2020/

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