Come valorizzare il proprio patrimonio in ogni situazione di mercato in 7 mosse?

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di Giorgio Jacobini e Karol Soprano

 

Costruirsi e valorizzare il proprio patrimonio non è quasi mai semplice.

Ancor più difficile è riuscire a mantenerlo e valorizzarlo nel corso del tempo.

E questo non solo per il mutare dei contesti sociali e macroeconomici, ma anche per le numerose soluzioni che potremmo scegliere.

Che si parli di trading, di immobiliare o di investimenti, al di là delle favolette su facili guadagni, su sistemi infallibili a metà strada tra Febbre da Cavallo ed il gatto e la volpe, la realtà ci insegna che ognuna di queste categorie può avere grandi pro ed altrettanto grandi contro.

Questo per dire che non sarà perennemente un singolo ambito a valorizzare i vostri risparmi come fosse una formula magica, ma una combinazione di ciascuno di essi con tutte le proprie caratteristiche ed imperfezioni.

Far crescere il patrimonio è una missione a lungo termine che nel corso della vita non vi abbandonerà mai.

Magari cambieranno gli obiettivi e, se prima sognavate una Ferrari, il desiderio diventerà un’ulteriore entrata economica per la famiglia o una prestigiosa università per i vostri figli.

Sta di fatto che questo è il carburante necessario quale che sia il vostro progetto.

La vera domanda diventa quindi:

Come massimizzare i benefici derivanti da ogni asset, allo stesso tempo minimizzandone i rischi?

1. Valorizzare il proprio patrimonio: Capire di cosa avete bisogno. 

Nelle favole il genio della lampada mette sempre a disposizione 3 desideri, ora togliete la lampada, il genio, la magia e siate realisti:

Voi cosa desiderate ottenere?

In apparenza può sembrare l’aspetto più banale, ma in realtà la prima domanda da porsi quando si vuole ragionare sul proprio patrimonio.

E’ una domanda difficile alla quale si tende a rispondere in maniera sbrigativa, in quanto ci mette di fronte alle nostre priorità, preoccupazioni ed ai nostri desideri, ma comprendere i nostri bisogni aiuta a dosare nella maniera più corretta gli strumenti per raggiungerli.

2. Valorizzare il proprio patrimonio: Capire il patrimonio.

Un aspetto che viene sempre affrontato con troppa superficialità è l’identificazione di ciò che compone il patrimonio e questo perché non veniamo educati ad una visione d’insieme, ma alla ricerca di una strada per il “successo” su cui puntare tutto, approccio molto più vicino al gioco d’azzardo che non ad una pianificazione armonica dei propri obiettivi.

La corretta valutazione comprende:

  • proprietà immobiliari,
  • investimenti finanziari,
  • somme destinate al trading,
  • liquidità,
  • beni rifugio ed
  • altre tipologie di beni che dispongono di un mercato piccolo o grande che sia.

Queste categorie prendono il nome di asset e secondo le nostre disponibilità alcune di esse potrebbero essere assenti, come in base alle nostre necessità alcune di queste potrebbero essere sovra-pesate o sotto-pesate.

Solo la combinazione dei diversi asset potrà riservarvi soddisfazioni ed equilibrio in tutti i contesti economici che si alterneranno nel corso del tempo:

Se da un lato è vero che avrete sempre asset penalizzati in determinati momenti, è altrettanto vero che ne avrete altri largamente favoriti.

2. Valorizzare il proprio patrimonio: La liquidità.

Generalmente la liquidità è il mantenimento di una parte di patrimonio per necessità di brevissimo termine (conto corrente, contante).

Nella giusta misura ha il beneficio di essere “subito pronta” e di non essere esposta alla volatilità che caratterizza gli altri strumenti, ma se in eccesso espone a rischi come l’inflazione, gli interventi fiscali (ad esempio la famosa patrimoniale) ed i tassi negativi.

La disponibilità di somme liquide ha una grande importanza anche nell’ambito della gestione di un patrimonio, perché consente di avere le necessarie disponibilità per cogliere le opportunità che di volta in volta si creeranno negli altri asset.

4. Valorizzare il proprio patrimonio: I Beni Rifugio.

Con questo termine si intendono beni materiali con un valore intrinseco reale.

Questi fungono principalmente da stabilizzatore nei momenti di crisi.

Parliamo dell’oro, ma anche del petrolio o del palladio, insomma di tutti quei beni fisici il cui valore tende a salire in contesti difficili.

Gran parte di essi hanno il beneficio di essere facilmente trasportabili, ma allo stesso tempo non si ha altrettanta facilità nella certezza di cosa si stia acquistando

(ad esempio: quanto del prezzo di una collana d’oro è legato al valore della materia prima e quanto alla manifattura?)

5. Valorizzare il proprio patrimonio: Gli Asset Finanziari.

Si compongono di tutti gli investimenti di varia natura che possono essere scambiati all’interno di un mercato:

  • titoli di Stato,
  • obbligazioni,
  • azioni,
  • fondi,
  • ETF
  • …..

Sono probabilmente la categoria più versatile e, sebbene si tratti di beni intangibili, consentono di ottenere una buona diversificazione anche con un capitale di partenza non particolarmente elevato.

Tuttavia proprio perché l’offerta è così ampia, se non si è ben consigliati, si rischia facilmente di fare scelte sbagliate o comunque inappropriate per i nostri scopi.

6. Valorizzare il proprio patrimonio: L’Immobiliare.

A prescindere dall’acquisto di una prima casa, si intende generalmente come la compravendita di un immobile mirato ad ottenere un guadagno economico, che sia una rendita o una plusvalenza derivante dalla vendita dello stesso.

Siamo di fronte ad un bene tangibile e godibile, ma il capitale di partenza richiesto è elevato ed i costi di gestione, mantenimento e tassazione su tutti, rischiano spesso di essere sottovalutati.

Vanno inoltre presi in considerazione rischi come le morosità ed il fatto di non essere immediatamente liquidabile.

Ciò richiede una particolare attenzione per l’esposizione di questo asset a dinamiche sociali condizionate sul lungo periodo da molti fattori, come ad esempio lo sviluppo delle aree geografiche, dei trasporti o anche solo delle abitudini.

7. Valorizzare il proprio patrimonio: Il Reselling.

Si fa riferimento a tutti quei beni il cui valore di mercato supera quello intrinseco, se il prezzo sale anche la domanda tende a salire (beni di Veblen), in piena contraddizione con la legge della domanda e dell’offerta.

Pensate alle auto d’epoca, a determinati orologi, ai vini pregiati o più di recente al mondo delle sneakers da collezione.

Parliamo di beni tangibili e godibili, che generalmente si muovono sulla base di passione e collezionismo.

Se la soglia di accesso può anche essere molto bassa, nella dimensione sbagliata può essere pericoloso, in quanto richiedendo cultura e preparazione nel settore specifico è facile commettere errori.

Giorgio Jacobini e Karol Soprano

Tempo di lettura: 2’00”

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