Da alcuni giorni è ripresa la polemica tra buonisti e sovranisti, spesso con toni accesi, riguardo all’accoglienza dei migranti, un problema complesso, irrisolvibile con soluzioni semplicistiche.
Sono anni che i media ci ripropongono con lo stesso schema, la stessa informazione.
Lo spartito è semplice. È una specie di Boléro di Ravel, una composizione in cui uno dopo l’altro si aggiungono i singoli strumenti, ripetendo in modo ossessivo, melodia e base ritmica. “Gutta cavat lapidem”, twittavano i nostri antenati latini.
Ormai siamo più o meno tutti convinti che la parola migrante è sinonimo di africano.
L’immigrazione regolare arriva in aereo
In realtà, gli stranieri residenti regolarmente in totale sono circa 5,3 milioni di persone.
Sono ormai vari decenni che arrivano in Italia senza grandi problemi da varie parti del mondo: pizzaioli egiziani, badanti ucraine, addetti alle pulizie filippini, etc.
Esiste poi un’immigrazione di tipo più collettivo e organizzato: importatori, negozianti e imprenditori cinesi o bengalesi, che poi impiantano attività commerciali o artigianali.
E nessuno ci ha mai trovato da ridire, né si è mai parlato di razzismo.
Questi immigrati arrivano quasi sempre in aereo, presentano i documenti (visto e passaporto), e ottengono il permesso di soggiorno.
Qualcosa non torna, visto che si potrebbe arrivare legalmente in Italia con l’aereo anche dall’Africa o dal Medio Oriente.
I migranti irregolari arrivano via mare
Se i voli dalle capitali centrafricane costano poche centinaia di euro, perché un certo numero di migranti cerca di entrare in Italia/Europa con il sistema mostruosamente costoso e pericoloso dei barconi libici, stipati all’inverosimile e delle navi delle ONG specializzate in naufragi?
Il “biglietto” degli scafisti costa € 2000 – 3000, molto di più dell’aereo e quindi, paradossalmente, i veri poveri non se lo possono permettere.
Durante il viaggio questi migranti irregolari spesso subiscono ogni tipo di violenza, e molti perdono la vita. E, una volta sbarcati, sono abbandonati a se stessi.
Certamente, è complicato ottenere il visto e il numero programmato degli ingressi di persone extracomunitarie che possono venire a lavorare in Italia è insufficiente (il Decreto Flussi 2021 ha previsto 69.700 ingressi, peraltro un numero molto vicino a quello di chi è entrato irregolarmente in Italia negli ultimi anni).
Un “Decreto flussi” europeo
Ma cosa impedisce di adottare a livello europeo questa soluzione, da rivedere, migliorare e rendere pubblica in Africa?
Non sarebbe un modo pragmatico per stroncare (o quanto meno limitare) la colossale truffa che danneggia tutti ad eccezione di chi si arricchisce con questo traffico?
Tra l’altro, dovremmo considerare che la popolazione italiana ed europea diminuisce, in controtendenza con la popolazione mondiale che viceversa continua a crescere: pochi giorni fa abbiamo raggiunto gli 8 miliardi di persone.
Le proiezioni statistiche avvertono che, complice una denatalità endemica, in Italia nel 2050 potremmo essere 5 milioni in meno.
In soldoni, solo poco più di una persona su due sarebbe in età da lavoro, con un 52% di persone tra i 20-66 anni che dovrebbero provvedere sia alla cura e alla formazione delle persone sotto i venti anni (16%), sia alla produzione di adeguate risorse per il mantenimento e l’assistenza ai pensionati (32%).
I media evitino di fare la gara a pubblicare o trasmettere giornali e TG sempre più ansiogeni, confusionari e spesso incomprensibili! Personalmente non lo sopporto più!
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