LUCIO DALLA

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di Fabio Bandiera

Ciao Lucio,

son passati dieci anni, ma è come se fosse ieri perché ogni volta che il mare luccica noi ci accorgiamo di quanto ci manchi e di quanto te vogliamo bene assai .

Il vuoto che hai lasciato è colmato solo parzialmente dalle tue splendide e intramontabili canzoni, ma ciò che ci manca è il Lucio persona, quell’icona un po’ clownesca con quel modo guascone di affrontare la vita a modi suo.

Perché diciamocelo chiaramente Lucio, eri un esemplare geniale e impossibile da riprodurre, un unicum in cui convivevano un talento strepitoso e un’umana poetica sensibilità con le quali hai creato alcune delle pagine più belle della musica d’autore italiana……..

MOSTRA DOVEROSA……………….

Una mostra itinerante ti commemora e, dopo la giusta inaugurazione in primavera a Bologna, la rassegna sbarca nella capitale nella splendida cornice dell’Ara Pacis che già in passato aveva dedicato i suoi spazi espositivi al grandissimo Sergio Leone.

La mostra, dal tutolo Anche se il tempo passa, permetterà ai visitatori, fino al 6 gennaio 2023, di celebrare la tua figura in un viaggio visivo e sensoriale farcito da undici sezioni tematiche che scandagliano le tue innumerevoli doti nei diversi campi artistici, scavando a piene mani nell’album dei tuoi più preziosi ricordi.

Impresa ardua quella di raccontare cinquant’anni di storia, una carriera fluviale e poliedrica come un lungo viaggio che ha toccato in lungo e in largo lo stivale del quale sei stato cantore inesauribile, la tua ironia graffiante e la tua vena artistica si fonderanno in un unicum senza precedenti che affonda le radici nella tua Bologna che oltre a darti i natali ti ha segnato in profondità con la sua ipocrita e gioiosa malinconia……………

BAMBINO PRODIGIO……………….

Era chiaro sin da piccolo che il tuo amore smodato per il palcoscenico ti avrebbe portato lontano, la Briciola che a sette anni perse il papà divenne un tutt’uno con mamma Jole col quale condivise anni difficili e di repentina crescita.

Eri un bambino prodigio, a tre anni già cantavi e ballavi, avevi le movenze e l’istinto del comico sin dalle prime esibizioni nella mitica compagnia Primavera d’Arte, ma a quindici anni suonati ti eri perfettamente reso conto che non eri più né bambino né prodigio, e proprio in quella fase un misterioso oggetto chiamato clarinetto entrò prepotentemente nella tua vita……….

CLARINETTO……JAZZ……SENTIMENTO……….TALENTO……………

Il tuo rapporto simbiotico con questo strumento, che ti fu donato da chi di certo ti aveva a cuore, si manifesta immediatamente nella scena Jazz bolognese.

Dopo poche inutili lezioni abbandoni il maestro,  segui il tuo talento e il tuo orecchio e fai nascere quel sentimento che ti accompagnerà per mano in divenire a suonare con i migliori nei migliori locali felsinei.

Ne farà le spese un certo Pupi Avati che nella Dixieland del Rheno verrà scalzato dal tuo genio clarinettistico, decisione saggia che lo porterà ad abbracciare il cinema……….

ROMA…….ETERNA CITTA’………….DEI MIRACOLI………..

A soli diciassette anni la tua bravura ti porta nella Capitale, subisci il fascino felliniano dei sessanta e vieni allettato dalle sirene della Roman New Orleans Jazz Band, esperienza forse prematura e di sicuro complicata che ti riporterà a breve a Bologna.

Ennio Morricone però ti ha notato, consiglia alla band emergente Flippers di inserirti nel loro progetto e di lì a poco rientrerai a Roma dalla porta principale, a porte spalancate.

Tramite la RCA verrai a contatto con tutti i grandi cantautori, tra tutti Gino Paoli che ti spronerà a tentare la carriera solista. Scocca la scintilla e comincia la storia, la tua storia planetaria, alla città Città Eterna dedicherai una dei tuoi primi capolavori, La sera dei miracoli, in segno di gratitudine e di eterna riconoscenza……….

I FAVOLOSI ANNI OTTANTA………..

Né è passato di tempo caro Lucio, eh? La semina degli anni settanta ha dato i suoi frutti, anni difficili per il Belpaese in cui è quasi impossibile non prendere posizione, come testimonia il sodalizio artistico con De Gregori, con quel Banana Republic che vi condurrà in pompa magna verso i favolosi anni ottanta. In questo decennio il tuo seme creativo, il tuo genio ineguagliabile entreranno in maniera dirompente nelle case degli italiani. Dischi sublimi, canzoni intramontabili, melodie e arrangiamenti straordinari ci accompagnano da quasi cinquant’anni, Lucio hai fatto la storia lo sai?

La tua verve inesauribile e insaziabile ti porterà ad abbracciare altre forme di espressione nelle quali hai deciso di voler lasciare il tuo segno…………..

CINEMA…………TEATRO………..TV………….

La tua esuberanza e la tua peculiare fisicità non sfuggono ai grandi registi del tuo tempo, parti dalla commedia dei musicarelli, poi il tuo amico Pupi Avati si ricorderà di te innalzando il livello dei tuoi ruoli   fino all’esperienza di Borotalco che segnerà una svolta nel rapporto tra musica e cinema identificando un capolavoro come Cara come simbolo pulsante del successo della pellicola. La tua voglia di contaminazione ti avvicina al teatro e alla musica classica, la tua natura libera ti spinge a cimentarti in due diversi progetti sia come voce narrante nel surreale e bolognese ne Il Lupo di Prokofiev che come Direttore d’orchestra per la Sinfonia dei Giocattoli, progetti complessi in cui mescoli vari generi musicali sovrapponendoli, fino ad arrivare alla tua  rielaborazione della Tosca che darà il là, tra una scommessa vinta e l’altra, ad altri progetti che ti porteranno in carrozza da eclettico protagonista all’imbocco del terzo millennio. Ovviamente anche la Tv seguirà, una volta conseguito il successo, la tua parabola artistica, corteggiandoti a più riprese fino ad offrirti un programma tutto tuo in coppia con Sabrina Ferilli, ennesima e ulteriore testimonianza di come quel Gesù Bambino nato il 4 marzo 1943 ha lasciato una scia intensa e duratura……..

DICE CHE ERAUN BELL’UOMO………

Questa mostra, degnamente celebrativa, piena zeppa di oggetti, locandine, documenti e testimonianze ci restituisce una tua immagine profonda sia umana che artistica: quella di un personaggio impossibile da racchiudere in un’unica accezione, quella di un’icona nazional-popolare che è patrimonio di tutti, un artista geniale e mai banale, che ha saputo unire alle doti del suo patrimonio genetico l’umiltà e la sensibilità che solo i grandi riescono ad avere. Balla balla ballerino, tutta la notte e al mattino, non fermarti e non aver paura, noi aspettiamo che ritorni la luce e di sentir……la tua voce………ed infine tutti insieme ti riabbracceremo in Piazza Grande………

Fabio Bandiera

Tempo di lettura: 3’00”

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