SKY GARDEN: EMOZIONI (LIOFILIZZATE) A TRECENTO METRI DI QUOTA.

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Lo Sky Garden:

Passeggi per le vie della City di Londra, ne vedi lo skyline frastagliato in forme vieppiù arzigogolate da giganti in vetro ed acciaio. Rimani sospeso tra lo scetticismo per una cementificazione di dubbio gusto e l’ammirazione verso i progettisti di tali edifici dalla spiccata personalitá.

Il grattacielo al numero 20 di Ladenhall Street, meglio noto come Walkie-Talkie, non sfugge a queste considerazioni. Ciò che lo rende diverso dagli altri è la presenza di un “parco” situato alla sua sommità, lo Sky Garden.

Seduto su una panchina al trentacinquesimo piano di questo molosso dal design controverso, fisso la vetrata che mi restituisce la vista della Cattedrale di Saint Paul, affiancato da una pletora di grattacieli, soprannominati “Cetriolo” o “Grattugia”, con una punta di ironico disgusto dai londinesi.

visuale sul TamigiNel mezzo una visuale invero mozzafiato del Tamigi, che spazia dal Tower Bridge, passando per la nave-museo Belfast, un tempo orgoglio bellico della flotta britannica, fino al suggestivo Albert Bridge sulla sponda occidentale.

 

In pochi altri posti si riesce a cogliere l’essenza di Londra come nella sommitá del Walkie-Talkie:

Una metropoli orgogliosa delle proprie tradizioni eppure in continua evoluzione, come testimoniano i numerosi cantieri multimilionari sparsi nella City.

La cittá del “next, please”: che sia la nuova icona architettonica da esibire al mondo o, piú cinicamente, la nuova forza lavoro pronta a rimpiazzare chi non riesce a reggerne i ritmi infernali.

Una cittá che ama prendersi in giro in modo piú o meno consapevole:

Sui pannelli vetrati dello Sky Garden  sono applicati adesivi con la forma stilizzata ed il nome del monumento che saremmo in grado di scorgere da questo o quel punto di vista.

Condizionale d’obbligo, visto che a volte la nebbia restituisce una spessa coltre biancastra che tutto fonde e tutto trasfigura, alla quale solo lo Shard di Renzo Piano si ribella, con la sua altezza fuori scala, che ne fa il grattacielo più grande d’Europa.

Un concetto disatteso:

Interno del parcoAppare discutibile l’idea di un parco pubblico per Londra a trecento metri d’altezza, non tanto per la proposta in se’ quanto per il modo in cui è stata realizzata: tra musica di sottofondo, che tale non è, bar e ristoranti che tagliano a metá la supposta area verde, inviti a consumare nei tavolini e a non sedere sulle panchine che costeggiano i camminamenti laterali, il concetto di verde pubblico è ampiamente disatteso: se desiderate immergervi nella quiete di un parco tradizionale, rilassarvi e dimenticarvi dello stress metropolitano, siete pregati di recarvi altrove.

Alex F. Romeo

Tempo di lettura: 2’45”

 

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