Acufene noto anche come fischio all’orecchio, quali sono le cause e le possibili cure dell’acufene?
L’acufene è un fastidioso disturbo continuativo dell’udito
L’acufene è un disturbo dell’udito in cui si avverte un rumore fisso. Ecco quali sono le cause e le cure disponibili.
L’acufene (o tinnito) è un disturbo dell’udito in cui si avverte la presenza, costante o intermittente, di un rumore di vario tipo (fischio, ronzio, fruscio, sibilo…) e intensità.
Talvolta è così fastidioso da diminuire la qualità della vita di chi ne soffre. Può comparire a qualsiasi età, anche da giovani, e colpire un solo un orecchio o entrambi. Può essere associato a ipoacusia, cioè l’abbassamento dell’udito. Il più delle volte bisogna imparare a conviverci, altre volte può essere una spia di problemi di salute seri.
A soffrire di acufene sono sempre di più i giovanissimi quali le cause?
Suoni molto forti, come la musica da discoteca o usare le cuffie per molto tempo ogni giorno, stressano le delicate strutture dell’orecchio e favoriscono la comparsa dell’acufene. Quindi, per prevenire l’insorgenza dell’acufene, è importante indossare tappi e cuffie quando si svolge un’attività particolarmente rumorosa: quando si mette un chiodo sul muro, si taglia il prato, si ascolta la musica.
Qual è la causa dell’acufene? A cosa è dovuto questo disturbo?
Individuarne la causa non è così semplice. Nell’80% dei casi è una lesione del nervo acustico, per cui una lesione di tipo sensoriale. Il nervo acustico, quando è esposto ad un rumore costante, come avviene in certe categorie professionali, tende nel tempo a danneggiarsi e quindi a creare il disturbo.
L’acufene è spesso un sintomo, un segnale che indica una sofferenza dell’orecchio che può essere localizzata:
- nell’orecchio esterno:un tappo di cerume che ostruisce il condotto uditivo esterno, abbassa la percezione dei suoni, causando, oltre l’acufene, abbassamento dell’uditivo e suoni ovattati;
- nell’orecchio medio: la causa possono essere un’otite media, otosclerosi, disfunzione tubarica e spasmi dei muscoli masticatori e dell’orecchio;
- nella parte dell’orecchio interno:la causa dell’acufene può essere un’affezione della coclea (parte interna dell’orecchio) e del nervo acustico. Queste sono a loro volta provocate da patologie vascolari, esposizioni a rumori forti, bruschi cambiamenti di pressione, sindrome di Menière, neoplasie.
Ci sono delle persone più a rischio di altre?
Come sottolinea il dott. Alessandro Passali, otorinolaringoiatra presso l’Ospedale Motta di Livenza, in provincia di Treviso, ci sono persone più a rischio: “Sono tutti quelli che sono esposti ai rumori. Essendo una lesione del nervo acustico, che quando è esposto ad un rumore costante, come avviene in certe categorie professionali, tende nel tempo a danneggiarsi e quindi a creare il disturbo. Ci sono poi altre categorie di persone, per motivi genetici, per motivi ambientali o per altri motivi, che tendono a sviluppare l’acufene. Le cause sono molteplici. Ci sono motivi farmacologici, motivi degenerativi, fatti virali; una delle cose più comuni: un’infezione virale che in qualche maniera riesce ad attaccare il nervo acustico e crea il disturbo”.
È importante sapere che anche alcuni farmaci, detti ototossici, possono indurre l’acufene. I più comuni sono l’aspirina e alcuni antibiotici, ma ne esistono almeno 500!
Ci possono essere anche altre cause alla base dell’acufene.
Una delle più comuni è il bruxismo, una condizione in cui si digrignano i denti, sfregando l’arcata superiore contro l’inferiore o stringendo con una certa forza le mascelle. Questa azione viene svolta in maniera involontaria, generalmente di notte
Un’altra causa sono i disturbi della cervicale: le persone che hanno problemi di questo tipo possono avere sia vertigini che problemi di acufene.
Un altro aspetto da approfondire è il disturbo vascolare, soprattutto se parliamo di un over 50, che ha un acufene insorto improvvisamente e soffre di problemi vascolari. In questo caso, fare un ecocolor doppler dei vasi epiaortici può essere indicato.
Altre cause riguardano: ipercolesterolemia, ipertensione, anemia, diabete e disfunzioni tiroidee. Questi disturbi potrebbero avere un coinvolgimento nella genesi degli acufeni. Il loro ruolo effettivo non è stato comunque del tutto accertato.
Quali esami bisogna fare per diagnosticare l’acufene?
Come afferma il dott. Passali: “Le persone che soffrono di acufene chiedono una visita all’otorino che di norma esegue un’audiometria. Quando nell’audiometria c’è una lesione, la perdita di alcune tonalità, l’acufene è in genere il disturbo che si accompagna, con un calo uditivo settoriale, di solito settoriale, su alcune frequenze; quelle più colpite sono le frequenze acute, perché di solito portate dalla periferia del nervo, che è la parte più delicata del nervo, la prima a danneggiarsi e quindi a funzionare di meno”.
Se il disturbo è monolaterale, bisogna fare ulteriori approfondimenti
Ci sono rarissimi casi dei tumori benigni, come il neurinoma dell’acustico o anche delle cisti, che possono essere all’origine del problema.
Per questo motivo, la monolateralità del disturbo va indagata, dapprima attraverso una radiometria, per vedere se il problema c’è anche sull’audiometrico. Successivamente, si esegue un esame che si chiama ABR (Auditory brainstem response), un metodo per capire come “circola l’elettrica nel nervo”. Se si riscontra un’anomalia, allora si passa ad esami più invasivi, come la Risonanza Magnetica senza mezzo di contrasto.
Come si cura l’acufene?
Attualmente non esiste una cura per l’acufene e spesso bisogna solo imparare a conviverci.
Fa eccezione il caso in cui l’acufene sia provocato da una patologia come la sindrome di Menière. In questa circostanza, curando la patologia si può rimuovere il problema.
La stragrande maggioranza dei casi è però legata ad una usura del nervo acustico, in cui alcune cellule funzionano male. Esistono tantissimi farmaci, che sono più che altro prodotti da banco, integratori, medicine alternative che aiutano il microcircolo.
Alcuni specialisti ottengono dei buoni risultati con l’uso di ansiolitici. Chi ha un acufene ed è ansioso, facendo una terapia ansiolitica, ne riduce la percezione.
Per chi soffre di bruxismo, mettere il bite può risolvere il problema. Il consiglio è di consultare un dentista, per vedere se c’è un’usura particolare che potrebbe giustificare il digrignare i denti la notte. Il dentista, in particolare lo gnatologo, andrebbe consultato, inoltre, anche per capire se alla base dell’acufene ci sia un problema legato all’articolazione temporo-mandibolare (ATM).
Anche se non esiste una cura, comunque, vi sono dei rimedi utili per poter ridurre, attenuare o eliminare l’acufene.
Nelle ipotesi in cui il rumore nell’orecchio non sia più giudicato come tollerabile dal paziente, si può intervenire con dei mascheratori di rumore. Si tratta di piccoli apparecchi acustici che, mediante l’ascolto di suoni registrati, agiscono camuffando l’acufene in maniera totale o parziale, alleviando così la percezione dei rumori. Esistono sono vari tipi di tecnologia che, affiancati da un periodo di counseling, permettono di abituarsi all’acufene. L’obiettivo è educare il cervello a non sentire quel rumore.
Importante è rivolgersi a uno specialista, che saprà selezionare il giusto apparecchio sulla base delle condizioni fisiche, dell’età e dell’intensità dei rumori percepiti.
Un rumore di sottofondo, che scompare facendo altre cose.
A volte può capitare di soffrire di acufene e non accorgersene se non concentrandosi su di esso. In questi casi non disturba il sonno e non crea fastidio nelle ore diurne. Questo dimostra che, anche per i casi più difficile, se viene accettato, se ci si “arrende”, la sintomatologia migliora drasticamente.
Infine, ecco alcuni consigli per gestire al meglio l’acufene
1- Rivolgiti al medico
Se sospetti di avere un problema, puoi fare riferimento a uno specialista dell’orecchio: un otorinolaringoiatra o un audiologo per un esame completo dell’udito.
2- Impara a gestire lo stress
Lasciarsi vincere dall’emotività non farà altro che dare luogo a un circolo vizioso in cui l’acufene verrà percepito sempre di più e condizionerà ogni momento della giornata, soprattutto quelli in cui avrete bisogno silenzio, come la notte. Importante quindi è imparare a rilassarsi e a distrarre la mente.
3-Alimentazione e stile di vita sono tra i rimedi per l’acufene.
La dieta da seguire è quella mediterranea, con consumo di pesce, frutta, verdura e frutta secca. Occorre invece limitare carni rosse, zuccheri, grassi saturi, formaggi, caffeina e cioccolato, che possono peggiorare la situazione. Anche il fumo e l’abuso di alcol sono deleteri.
4- Mimetizza l’acufene
Esistono, come detto, dei generatori che emettono dei suoni capaci di mascherare l’acufene, che non verrà più percepito.
5-Tra i rimedi per l’acufene, c’è la psicoterapia.
Chiedere aiuto a uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti. La terapia cognitivo-comportamentale abbinata a tecniche di rilassamento ha dimostrato ottimi risultati in termini di riuscita.
Fonti:
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