Epic Games contro Apple: Quella volta che Fortnite portò la Mela in Tribunale.

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di Emiliano “Emix” Ribaudo

Nel mese di Agosto 2020, il produttore e sviluppatore di Fortnite, Epic Games, ha citato in giudizio per violazione della legge sull’antitrust la Apple di Tim Cook.

La prova al banco, iniziata il 3 maggio, è tutt’oggi in corso in una corte della California presieduta dal giudice federale Yvonne Gonzalez Rogers

Epic Games accusa Apple di abuso di posizione dominante e becere pratiche monopolistiche imposte tramite il noto App Store, stando a quanto pervenuto.

Mentre Apple, la cui capitalizzazione vale più del PIL dell’Italia, risponde che Epic è brutta e sleale, e che hanno cominciato prima loro, faccia di velluto.

È un processo totally a stelle e strisce, dove va in scena una battaglia para-legale volta a screditare l’opponente, frutto di un piano ben studiato.

Difficilissimo avere un’idea di come finirà, ma possiamo comunque approfittare delle dichiarazioni concesse in aula dalle parti interessate per illuderci di sbirciare un po’ negli affari di alcune delle multinazionali più grandi e influenti al mondo, che non guasta mai, tipo;

 Epic Games, quante cocuzze mette da parte con quel Fortnite che tanto piace a tuo nipote?

Più di quanto un uomo retto possa mai guadagnare in una vita di onesto lavoro.

Secondo la testimonianza giurata del CEO di Epic Games Tim Sweeney, Epic nel 2020 ha registrato entrate per oltre 5 miliardi di dollari.

Tra il 2018 e il 2019, Fortnite da solo (Epic fa anche altre cose) ha fruttato oltre 9 miliardi di dollari.

Tanto per dare un’idea dell’ordine di grandezza, Disney ha sganciato 4 miliardi per il franchise di Star War, io invece ho preso un bollitore da 20 euro al Carrefour e me ne sono già pentito.

Ordini di grandezza.

 Come mai Epic ha citato Apple?

L’App Store, come altri digital storefront (Steam, Playstation Store, Deliveroo, credo che anche la COOP faccia una ritenuta simile sul latte), applica una tassa del 30% su qualunque transazione effettuata sullo stesso.

Questo significa che Apple prende una bella fetta di quei miliardi di cui sopra.

Lo scorso agosto dunque, in protesta a questa pratica considerata vessatoria, Epic ha introdotto nelle versioni per iOS di Fortnite uno store alternativo che permetteva di eludere la tassa del 30%, in palese contrasto con le norme per la pubblicazione di cose sull’App Store.

Fortnite è free to play, ma tuo nipote potrebbe essere tentato dallo spendere qualche cocuzza per comprare gli item più cool del momento in quel mondo di gioco.

Non fare quella faccia, tu fai lo stesso con le sneakers, i jeans o gli occhiali da sole.

Apple ha quindi rimosso l’app di Fortnite dal suo store, che altro avrebbe potuto fare, e da qui la causa di Epic.

 Come finirà? E quali ripercussioni avrà la causa sulle nostre vite?

Vince Apple.

Nessuna.

….

Hey Steve , can you hear me?

Senti, non badare a questi due qui, Sweeney e Cook, son ragazzi, son freschi.

Non credo tu possa leggere queste parole, e ammetto che un po’ mi rincuora, altrimenti vorrebbe dire che potresti anche vedere la tua gargantuesca azienda mentre baruffa in tribunale con quelli che hanno fatto Fortnite, Fortnite, per bacco, un popolare, innocuo videogioco di balletti e costruzioni, e non so …..

secondo me non ti farebbe piacere.

Per non parlare di quella grattugia che spacciano per computer.

Si vince se tutti giocano, ma quando uno si porta via il Super Santos, beh, non vince proprio nessuno.

Emiliano “Emix” Ribaudo

Tempo di lettura: 2’00”

Foto tratta da: https://www.cellulare-magazine.it/epic-games-contro-apple-la-battaglia-in-tribunale-ha-avuto-inizio/#:~:text=La%20controversia%20al%20centro%20dello,sarebbero%20state%20dovute%20ad%20Apple.

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