Passione, talento, motivazioni e contesto: Cosa conta di più?  

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di Roberto Bitelli

Passione e talento: Roger Federer e Nole Djokovic.

Campioni fantastici che ci hanno deliziato con una prestazione mitica in occasione della finale del torneo più prestigioso del mondo: Wimbledon 2019.

Ha vinto Nole, ma alla storia passerà anche la prestazione di Roger che a 37 anni è stato in grado di lottare per quasi 5 ore contro il più giovane rivale e n° 1 al mondo.

E’ finita 13-12 con un’atipico tie break nel 5° set.

Roger ha perso pur avendo vinto, complessivamente nel match, ben 15 punti in più del suo avversario.

Il tennis è bello anche per questo.

Questa partita ha scatenato un’infinità di discussioni e post sui social e non solo.

Mi sono ritrovato a parlarne con il mio amico Alessandro.

Stimato medico e tennista di ottimo livello.

La sua opinione è che per raggiungere simili traguardi ciò che conta di più è la passione ed i contesti dove ti misuri.

Io, che sono un coach, non posso che essere d’accordo sul fatto che la passione giochi un ruolo fondamentale in ogni campo.

La passione ci porta in quello stato che Daniel Goleman definisce “Flow”.

Quello status in cui il tempo passa veloce, la fatica non si sente, tutto il resto passa in secondo piano.

Ma la passione da sola è sufficiente a raggiungere il successo?

Restando nel campo tennistico, ci sono esempi di atleti di sicuro successo come Andre Agassi e Nick Kyrgios, che hanno dichiarato più volte di odiare il tennis.

Cosa li ha spinti dunque ad allenarsi tutti i giorni per ore, girare il mondo passando da un torneo ad un altro, rinunciare a fare altro negli anni migliori della loro vita?

Io sono convinto che il successo, inteso come il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi, derivi da un mix di fattori dove la passione rappresenta solo uno degli ingredienti.

Il talento è invece qualcosa di innato su cui lavorare, che ci è stato donato in misura più o meno elevata e che, in qualche modo, definisce il massimo potenziale che possiamo raggiungere.

Ci sono poi altre potenzialità che tutti noi in qualche misura abbiamo e che per fortuna possono essere allenate.

Parlo di:

  • Creatività,
  • Apertura mentale,
  • Intelligenza sociale,
  • Autocontrollo,
  • Integrità,
  • Audacia,
  • Perseveranza,
  • Leadership,
  • Speranza,
  • Gratitudine,
  • Autoironia

E poi c’è il contesto

Come sostiene il mio amico Alessandro, se sei appassionato di tennis, anche dotato fisicamente e tecnicamente, ma giochi solamente il torneo sociale del tuo circolo, resterai un giocatore da torneo sociale…

E voi cosa ne pensate?

Roberto Bitelli

Tempo di lettura: 1’00’’

Foto tratta da: https://www.open.online/2019/07/14/wimbledon-federer-vs-djokovic-la-storia-si-ferma-nella-rete-loro-sono-gia-epica/

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