Dopo l’articolo sugli sprechi alimentari ci sono arrivate in redazione molte domande su come poter ridurre l’impatto ecologico attraverso le scelte alimentari.
Per questo motivo ho deciso di scrivere questo articolo per cercare di darvi alcuni consigli su come poter aumentare la sostenibilità delle vostre scelte alimentari.
Ecco qui la lista delle cinque cose da fare per ridurre l’impatto ecologico della vostra spesa.
Impatto ecologico: Comprare frutta e verdura di stagione possibilmente al mercato
I criteri di selezione dei supermercati e la volontà di avere pomodori e fragole 365 giorni all’anno sono senza dubbio due tra i principali fattori di insostenibilità della nostra filiera alimentare. Comprare frutta e verdura al mercato ci permette di dire basta alla politica del bello e brillante che i supermercati impongono ai loro fornitori; scegliere quegli ortaggi non troppo carini che al supermercato verrebbero scartati è un atto di grandissima responsabilità che può realmente fare la differenza. Inoltre, il mercato ha la capacità di educare il consumatore verso modelli di consumo più sostenibili, promuovendo l’utilizzo di tutto il prodotto, dalle radici alle foglie.
Invece, comprando frutta e verdura di stagione e possibilmente locale siamo in grado di assicurarci che la nostra spesa non abbia percorso distanze eccessive prima di finire sulle nostre tavole e che i cicli di produzione vengano forzati in maniera eccessiva.
Impatto ecologico: Ridurre i consumi di frutta tropicale
Questo secondo punto ha lo stesso obiettivo di quello precedente: ridurre i consumi di prodotti che per arrivare sulle nostre tavole devono percorrere lunghissimi viaggi su aerei dall’elevato impatto ambientale. Se proprio non riuscite a fare meno di avocado e banane, cercate produzioni nazionali o quantomeno da agricoltura organica. Ebbene sì, il cambiamento climatico oggi ci permette di avere coltivazioni di avocado anche in Sicilia, ma questa non è una buona notizia.
Impatto ecologico: Preferire pesce azzurro rispetto ad altri pesci d’allevamento
Allevare pesce, nonostante sia una pratica tradizionale presente già ai tempi dei romani, rappresenta una delle più grandi forzature dei sistemi naturali del nostro pianeta. Con questo non voglio discriminare indistintamente tutto il pesce d’allevamento (in Italia abbiamo alcune realtà d’eccellenza come gli allevamenti ittici di Orbetello), ma solamente farvi riflettere sull’assurdità di allevare certe specie di pesci che per crescere hanno bisogno di essere nutriti con altri pesci solo perché a noi piace fare colazione con il toast avocado e salmone. Le acque del Mediterraneo sono piene di meraviglioso pesce azzurro, che oltre ad essere più sostenibile, è anche estremamente buono.
Impatto ecologico: Ridurre drasticamente i consumi di carne.
Lo so, mangiare carne è una cosa che ci piace moltissimo, ma ormai siamo anche consapevoli degli impatti ambientali che gli allevamenti di carne possono avere. Il costo basso della carne che troviamo al supermercato spesso è dovuto alla poca attenzione e rispetto che certi produttori mettono nelle fasi di allevamento. Approvvigionamento e scelta dei mangiami, rapporto tra animali e superficie lettiera e tipologia di assistenza medica fornita agli animali sono solo alcune delle scelte dove può essere fatta la differenza nelle fasi d’allevamento.
Quindi, cercate di ridurre i consumi ad 1-2 volte al mese e se proprio non riuscite a rinunciare alla carne cercate dei macellai di qualità in cui avere delle certezze sugli standard produttivi; il costo spesso è più alto ma gli impatti su ambiente e salute sono decisamente minori, per non parlare del sapore!
Impatto ecologico: Smettere di comprare acqua in bottiglia di plastica
Di plastica abbiamo già parlato largamente. Non c’è motivo per continuare a riempire il nostro pianeta di stupide bottigliette di plastica. In Italia la maggior parte delle città è in grado di fornire un’acqua di altissima qualità e anche dove questo non avviene i sistemi di depurazione fanno il resto. Quindi armatevi di borraccia e depuratore e dite addio alla plastica.
Ora per essere dei consumatori più sostenibili non abbiamo proprio più scuse. Sono le piccole azioni a fare la differenza e noi abbiamo tutti gli strumenti a nostra disposizione per metterle in atto.
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