Negli ultimi anni, l’attenzione per il cibo e per le caratteristiche dei singoli ingredienti è cresciuta in maniera esponenziale.
Quando si parla di riso, però, sembra che questo trend non lo riguardi.
Certo, per il risotto si usa il Carnaroli, ma poi?
Abbiamo forse sentito parlare di riso invecchiato, ma qualcuno sa veramente cosa significhi?
Anche io, stando a quanto scritto sulla mia laurea, dovrei essere un esperto, ma fatico a nominarne più di 10 varietà.
Arborio, Artemide, Baldo, Basmati, Carnaroli, Ribe, Roma, Vialone Nano.
Ecco non sono arrivato neanche a dieci.
Eppure, l’Italia è una delle grandi patrie del riso, con una tradizione gastronomica piena di piatti regionali a base di questo ingrediente.
E’ un mondo vastissimo ed estremamente affascinante.
Alla stregua del vino o del formaggio, esistono moltissime varietà e prodotti locali che però vengono mal comunicati e valorizzati.
Solo in Italia, presso L’Ente Nazionale Risi, sono catalogate oltre 1000 varietà.
Mille varietà, una diversa dall’altra e con caratteristiche che le rendono uniche e adatte a specifiche preparazioni.
Per approfondire il mondo del riso, all’interno del podcast Juice it up abbiamo intervistato Cristina Brizzolari, fondatrice di Riso Buono (Azienda Agricola La Mondina).
Dal 2011 a oggi, dopo aver studiato, imparato a guidare il trattore e indossato milioni di volte gli stivali di gomma, Cristina Brizzolari è riuscita a fare innamorare dei suoi prodotti anche gli Chef di tutto il mondo: oggi troviamo Riso Buono in giro per l’Europa, negli States, in Oriente.
Con Cristina abbiamo parlato di riso, sostenibilità e comunicazione, cercando insieme di rispondere ad una domanda: quale riso scegliere?
Ascolta l’intervista completa su Juice it up!
Tempo di lettura:1’30”
Link:
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