Roger Federer

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di Fabio Bandiera

 

Ciao Roger,

sapevamo tutti che quel giorno sarebbe arrivato e inconsciamente speravamo che fosse il più tardi possibile. Il timer del tuo orologio biologico è scoccato dopo i 41 anni appena compiuti e ventidue incredibili stagioni vissute da protagonista indiscusso della racchetta. Per molti il ritiro di Sua Maestà Roger è un buco nero nel quale il tennis rimarrà invischiato per diversi anni, lottando mestamente tra bombardieri incalliti ed energumeni senza talento, rischio concreto ed ahimè tristemente verosimile.

BASILEA, SVARIATI ANNI FA…………

L’8 Agosto del 1981 vieni alla luce nella tua Basilea col talento da predestinato, non hai che da scegliere tra tennis e calcio e ovviamente fai la scelta giusta imbracciando la racchetta e in un amen strapazzi e irridi i tuoi malcapitati coetanei juniores. A diciassette anni sei già pronto per l’ATP, correva l’anno 1998 quello dei Sampras e di Agassi per capirci, con quell’aria sbarazzina e un pò incazzata di chi deve tenere a freno un’indole collerica, tra una racchetta spaccata e una voglia di vincere smodata che ti porterà a breve in cima all’Olimpo degli Dei.

PASSAGGIO DI CONSEGNE…………….NUOVO MILLENNIO

Entriamo a bomba nel terzo millennio, gli equilibri tennistici saranno stravolti dalla tua classe e dal tuo smisurato talento. La svolta simbolica nel 2001, incontri Sampras a Wimbledon e chiudi la sua striscia vincente sull’erba a quota trentuno in un match, l’unico tra voi disputato, che sa di passaggio di consegne. Un ragazzo nemmeno ventenne riscrive la storia di questo sport volgendola al suo imminente dominio…….

SOLIDITA’……..MATURITA’……..NASCITA DEL RE…………..

Le annate seguenti, tra ritiri illustri e atleti al tramonto, sarà inevitabilmente segnata dalle tue progressive affermazioni che, unite al tuo trovato equilibrio psico-fisico, daranno il là ad una cavalcata inarrestabile che si concretizzerà nel 2003 col primo atto trionfale sull’erba londinese in cui ti sbarazzerai in tre set dell’erbivoro canguro Marc Philippoussis. E’ ufficialmente nato il Re, quel King Roger che non smetterà più di vincere nei prossimi due lustri, ma il tennis si sa è lo sport del diavolo……..e spesso può metterci la coda……una coda maiorchina classe 1986, un tal Rafa Nadal che a soli diciassette anni si affaccia prepotentemente alla ribalta…………

DOMINIO……DOMINIO…….DOMINIO………….

A febbraio 2004 sei già il nuovo numero uno, la concorrenza è ibrida e non all’altezza o sei tu su un altro pianeta? Risposta impossibile, ma quello che conta e che nel giro di cinque anni (2004-2008) arriveranno dodici Slam con cinque Us Open di fila, tre Australian Open e Quattro Wimbledon, la casella vuota parigina sarà riempita dal maiorchino di cui sopra contro il quale vincere sul rosso è impresa ardua, tre finali consecutive (2006-2007-2008) e altrettante sconfitte, e oggettivamente quasi impossibile. Guai in vista in arrivo dalla Serbia, c’ è un altro giovincello di cui si dice un gran bene………tal Novak Djokovic……….

I TRIUMVIRI………………

Siamo nella piena tua maturità, i fenomeni acclamati del mondo della racchetta sono tre e le fette della torta verranno spartite, a seconda delle superfici, in parti uguali tra testa a testa mozzafiato che alimentano ininterrottamente le pagine di questo sport, riempendole di nuovi contenuti. Nel 2009 sfrutti uno dei rari passaggi a vuoto di Rafa a Parigi e riesci finalmente ad accaparrarti l’ultimo slam mancante, torni a vincere sull’erba di Wimbledon, ma a New York sarà un argentino a toglierti il sesto sigillo consecutivo, quel Juan Martin Del Potro che insieme ad Andy Murray potrebbe mettere a repentaglio il governo dei triumviri. E’ un momento splendido per questo sport, ognuno di voi esprime al massimo potenziale la propria personalità e le proprie fragilità nelle quali rimani invischiato anche tu quando la posta è alta e il gioco si fa duro. Siamo alla soglia dei trenta, arrivano sconfitte cocenti e momenti altalenanti ai quali reagirai sempre e comunque da campione………..

GIOIE……DOLORI……..ERBA ………OLIMPIADI…….

La seconda decade del duemila si apre con in quarto successo a Melbourne, a cui farà seguito, dopo lo scivolone contro Berdych a Wimbledon, la quinta affermazione al Master contro Rafa dopo una combattutissima finale. La vendetta del maiorchino non tarderà ad arrivare, l’anno successivo a Parigi ennesima sconfitta in finale, stagione interlocutoria conclusa senza grandi acuti, tra l’incredibile eliminazione sull’erba contro Tsonga e la semifinale agli U.S. Open contro un Nole fortissimo e capace di annullarti due match point. Bocconi amari compensati abbondantemente dall’accoppiata Wimbledon e Olimpiadi 2012, Londra si inchina per la settima volta a sua maestà appendendogli al collo anche la medaglia più bella, quella a cinque cerchi……

STANCHEZZA…….DAVIS………..ULTIME ZAMPATE…………

L’età avanza inesorabile, qualche acciacco è d’obbligo e nel 2013 il conto è salato e il solo titolo conquistato ad Halle lo testimonia. L’anno successivo tra finali perse e qualche torneo vinto sarà ricordato per il trionfo in Davis in cui, insieme al fido Stan Wawrinka, asfalterete ogni tentativo di concorrenza conquistando una storica svizzera insalatiera. Un brutto infortunio al ginocchio pregiudicherà il 2016, ma il 2017 sarà l’anno della rinascita e delle zampate finale del vecchio Re, che ancora non ha deciso di abdicare. Melbourne e Londra si inchineranno per l’ennesima volta, gli slam vinti saliranno a quota diciannove e i record di vittorie si moltiplicheranno all’infinito,l’icona e il mito si fondono in un tutt’uno. Chi parla di tennis parla di Roger Federer il più grande di tutti, il più grande di sempre…………

IL DADO E’ TRATTO……….LA STORIA SEI TU…………..

A trentasette anni suonati ti concedi un’ultima grande gioia, l’Australian Open del 2018 tuo ventesimo ed ultimo slam, il pubblico ti venera e riconosce in te l’ultimo baluardo contro un tennis muscolare nel quale sembri per assurdo un pesce fuor d’acqua. L’ultima grande gioia te la toglie ancora Nole, quei due match point a Wimbledon nel 2019 gridano vendetta e sanno di beffa ingiusta difficilmente digeribile. Grande delusione e lenta corrosione, sia fisica che mentale, con la quale noi adepti dovremo convivere fino all’ormai prevedibile annuncio che ci spezza il cuore lasciandoci orfani e di sicuro un po’ più soli, perché il tennis senza di te perde uno dei suoi interpreti assoluti, unici ed irripetibili. Grazie Roger, Dio della racchetta, grazie di tutto…..di cuore………….

Fabio Bandiera

 

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