Ad oltre un mese di distanza dalla trentaduesima edizione olimpica di Tokyo i ricordi e le emozioni vissuti così intensamente nelle due settimane di gara sembrano lentamente affievolirsi per sbiadire inesorabilmente
in un album sfocato di ricordi a cui è difficile, tolta qualche eccezione, dare un volto nitido e duraturo nel tempo.
Nel frattempo è ripartita la serie A è tutti i riflettori sembrano orientati inevitabilmente al fluire settimanale degli eventi calcistici che per un paio di settimane avevano lasciato il passo alle discipline olimpiche, un male italiano ineludibile e poco rispettoso dei valori dello sport con la S maiuscola.
QUARANTA VOLTE ITALIA
Per chi le ha vissute a pieno è innegabile la notevole portata, ampiamente avallata dal nostro medagliere, delle prestazioni dei nostri atleti che hanno regalato all’Italia il maggior numero di podi mai raggiunti in un’Olimpiade.
Dieci ori, dieci argenti e venti bronzi difficilmente prevedibili alla vigilia sono un termometro attendibile e concreto del nostro livello di competitività che andrebbe coltivato e non disperso abbandonando come sempre le federazioni minori al loro destino.
Investire risorse con adeguate strategie di marketing sfruttando la popolarità dei medagliati sarebbe quanto meno auspicabile per tutelare un patrimonio così ampio di valori etici e di sacrificio legati ad ogni singolo risultato.
Una scommessa da vincere e de perpetrare fino a Parigi 2024 e un esempio di civiltà in cui ognuno può e deve fare la sua parte.
C’E’ CHI SCENDE ………..
L’analisi della distribuzione dei quaranta podi ha già ampiamente alimentato dibattiti e polemiche all’interno delle varie discipline tra exploit memorabili e delusioni cocenti.
Sul banco degli imputati c’è finita in primis la scherma.
Madrina degli sport olimpici rimasta incredibilmente a secco di ori nonostante i tre argenti e due bronzi.
Così come il nuoto che pur avendo raccolto cinque bronzi e due argenti non ci ha esaltato come avremmo voluto focalizzando la sua attenzione più sull’addio di sua maestà Federica che sui risultati di Paltrinieri o degli staffettisti.
Hanno fallito la missione anche gli sport di squadra, la pallavolo su tutti così come il settebello, mentre l’Italbasket di Sacchetti è uscita con dignità contro lo strapotere fisico dei transalpini, ma oltre a queste piccole e medie delusioni Tokyo ci ha donato tantissime inaspettate gioie…….
C’E’ CHI SALE…………………
E’ ancora sotto gli occhi di tutti quello che è successo domenica 1 agosto nel pomeriggio, una giornata torrida lungo tutto lo stivale che resterà a lungo nella storia.
Si sta svolgendo la finale del salto in alto e di lì a poco prenderà il via la finale dei 100 metri per scoprire chi è l’uomo più veloce del mondo.
Tamberi e Jacobs riescono nella doppia impresa, si abbracciano e ci emozionano regalandoci due incredibili ori a distanza di pochi minuti, ma le imprese non finiscono qui.
I due marciatori Stano e Palmisano e la staffetta 4×100 completano l’opera, raggiungiamo cinque incredibili ori nella disciplina regina delle Olimpiadi, l’atletica.
Chi lo avrebbe mai lontanamente ipotizzato?
Altri cinque bellissimi ori arrivano dall’inseguimento del ciclismo, dal taekwondo, dal karate, dalla vela e dal canottaggio, tre medaglie dal sollevamento pesi e due dalla ginnastica dove Vanessa Ferrari e le farfalle azzurre tornano ad emozionarci grazie ragazzi davvero di cuore.
IL CIRCOLO DI MAMMA RAI……..
La copertura mediatica del pacchetto Tokyo è e sarà sempre affare di stato, la Rai ci accompagna per mano dalle nottate fino al primo pomeriggio con le dirette, dedicandosi poi ad approfondimenti pomeridiani col Best Of targato Volpi, May e Velasco e serali col Circolo degli Anelli a cura di Alessandra De Stefano.
Quest’ultima compie un piccolo miracolo riuscendo a fare squadra aggregando nel salotto di Raidue ex campioni come Sara Simeoni, Jury Chechi e Sandro Fioravanti e trasformandoli in vere e propri personaggi televisivi, affrontando con quel tono leggero e scanzonato l’incedere quotidiano delle giornate azzurre.
Una trasmissione che con garbo e ironia ha giorno dopo giorno creato consenso e veri e propri adepti trasformandosi in un imperdibile contenitore di qualità, una sfida targata RaiSport che ha lasciato il segno e che porteremo tra i ricordi più lieti di questa rassegna.
La speranza è che questo seme che la De Stefano ha piantato non vada disperso e che possa lievitare in qualche modo stabilizzandosi nel palinsesto generalista perché la Rai ha il diritto e il dovere di occuparsi di tutti gli sport in modo diffuso e parimenti dignitoso
AI POSTERI……………
Cosa resterà di questa grande giostra chiamata Tokyo?
Un universo di Immagini, gioie, dolori, lacrime, passioni e sacrifici, un caleidoscopio immenso pieno di colori e sensazioni, ricco di storie di donne e uomini che scorrono sotto pelle con tutta la loro umana fragilità.
Uno spaccato di vita con tutte le sue sfumature che ogni quattro anni ci rammenta quanto sia bello condividere le proprie passioni e i propri sogni all’insegna dell’etica e del rispetto dei valori che sono alla base della civiltà e della sana competizione sportiva.
Noi non vi abbandoneremo, ci occuperemo di voi e continueremo a seguirvi non trattandovi indegnamente come meteore, giorno dopo giorno aspettando Parigi…………….
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