Sapete quanto mi stia a cuore il tema della sostenibilità. Dal cibo all’ambiente, ogni volta che si affronta questo tema tendo a scaldarmi.
Ma c’è un tema che più di altri mi scalda.
La plastica, e nello specifico la plastica nel mare.
Se vi ricordate avevo già parlato di plastica in un precedente articolo su Men’s Life, “Un mare di plastica”.
In quell’articolo avevo affrontato il “problema plastica” legato alla mole di rifiuti presente nelle nostre spiagge e nei nostri mari.
Oggi però, come avrete intuito dal titolo, parliamo di microplastiche.
Partiamo dalle basi.
Cosa sono le microplastiche?
Le microplastiche sono particelle solide composte da miscele di polimeri e additivi funzionali, derivate dall’usura della plastica.
Le plastiche si dividono, appunto, in base alle loro dimensioni:
- Macroplastiche > 5mm
- Microplastiche < 5mm
- Nanoplastice < 1 micron
Le dimensioni, invisibili ad occhio nudo, sono la causa principale che hanno reso e rendono le microplastiche terribili per l’ambiente.
Le microplastiche rappresentano, infatti, una delle principali cause di inquinamento dei nostri mari ed ormai sono presenti ovunque.
Pensate che ogni settimana mangiamo e respiriamo circa 5gr di plastica. Il peso di una carta di credito.
Senza soldi dentro, però…
Chiariamo una cosa, la plastica in assoluto non è il nemico.
I vantaggi che questo materiale ha portato alla nostra società sono infiniti.
Il vero nemico è il modo in cui smaltiamo e gestiamo i rifiuti che produciamo. E qui la questione diventa ancora più complessa…
Per parlare di microplastiche, ma anche di mari e di pesca.
Abbiamo intervistato un massimo esperto di questi temi, il Professor Silvio Greco.
Ascolta la puntata su Juice it up!
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