Quanto è sostenibile il cibo che mangiamo?

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Quanto è sostenibile il cibo che mangiamo?

di Gianluca Bitelli

Quando camminiamo tra le corsie dei supermercati è impossibile non notare, sulle etichette dei prodotti che mettiamo nel nostro carrello, frasi ad affetto del tipo:

  • Zero zuccheri
  • Pochi grassi
  • No ogm
  • Senza sale aggiunto

Questi “claims”, che naturalmente sono regolamentati da apposite leggi, hanno l’obiettivo di influenzare il consumatore concentrando la sua attenzione su una singola caratteristica del prodotto.

Uno “zero zuccheri” su un pacco di biscotti al cioccolato, di colpo, mette in secondo piano tutte le altre caratteristiche del prodotto che si sta comprando.

Da dove proviene il cacao utilizzato per la crema al cioccolato?

La farina utilizzata per l’impasto sarà italiana?

Che tipo di grassi vegetale è stato utilizzato?

Leggendo un’etichetta o un claim tutti possiamo capire più o meno quale sono le caratteristiche nutrizionali di quel prodotto.

Sapere, invece, quanto quel prodotto sia sostenibile è ben più complesso.

Sapete quanto è sostenibile il cibo che mangiate?

Nel maggior parte dei casi non è facile saperlo, anche io, che mi ritengo un consumatore attento, spesso devo arrendermi all’idea che ci sono dell’informazioni relative ad un prodotto alimentare che non potrò avere.

Mentre ci sono diversi valori o classificazioni per dividere i prodotti in base alle loro qualità nutrizionali, non ce n’è ancora nessuno per la sostenibilità.

Come possiamo sapere, quindi, quanto è sostenibile ciò che mangiamo?

Gli esperti del settore alimentare utilizzano il Life Cycle Assessment (LCA), che permette di valutare gli impatti di un determinato processo in termini energetici e ambientali.

Il problema del LCA è che i risultati sono complessi e non facilmente comunicabili al consumatore che spesso si trova con i minuti contati per fare la spesa.

Un’idea potrebbe essere quella di pensare un sistema più semplice in grado di aggregare in un semplice valore i diversi impatti delle produzioni alimentare:

  • ambientale
  • sociale
  • energetico
  • economico

Diverse organizzazioni, tra cui la Fondazione Umberto Veronesi, hanno iniziato a discutere della possibilità di classificare i prodotti in base alla loro sostenibilità.
(https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/alimentazione/si-possono-classificare-gli-alimenti-in-base-alla-loro-sostenibilita)

La strada è ancora lunga, ma l’idea di poter guidare il consumatore verso scelte più sostenibili in maniera semplice è sicuramente allettante e deve essere approfondita.

Tra qualche anno, sull’etichetta dei prodotti invece di trovare uno “zero zuccheri”, troveremo un bel bollino verde con scritto “sostenibile”.

Oggi più che mai avere informazioni chiare sulla sostenibilità degli alimenti è fondamentale perché un consumatore informato può fare la differenza.

Gianluca Bitelli

Tempo di lettura: 1’40”

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