La sterilità maschile è in aumento, ecco quali sono le cause e come fare prevenzione.
I più autorevoli studiosi concordano: la qualità degli spermatozoi negli ultimi anni è peggiorata. Secondo la Società italiana di andrologia, in Italia sono 2 milioni gli uomini ipofertili, che hanno cioè un numero di spermatozoi al di sotto dei 15 milioni e una motilità inferiore al 40%. Sono 74.000 le coppie che ad oggi si sono rivolte ai centri di fecondazione assistita. Nelle coppie infertili, la causa è, per almeno il 40%, maschile.
Ma quali sono le cause della sterilità maschile?
Negli ultimi 30 anni sono aumentate le patologie collegate a una scarsa fertilità: tumori al testicolo, criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli), ipospadia (sviluppo incompleto dell’uretra), varicocele (ingrossamento della vena del testicolo).
Se a causare le patologie collegate alla sterilità maschile sono spesso fattori genetici, le cause vanno ricercate anche in altri fattori.
Inquinamento, stile di vita sedentario, dieta ricca di grassi, fumo, alcol e droghe sono fattori che possono danneggiare il testicolo e influenzare la produzione di spermatozoi.
Inoltre, mentre prima si decideva di diventare padri a 20 o 25 anni, oggi si inizia a mettere alla prova la propria fertilità a 35-40 anni. Ma anche per noi uomini esiste un orologio biologico: oltre i 40 anni, la qualità del seme inizia a deteriorarsi e ciò fa aumentare il tasso di abortività.
Sterilità maschile, l’importanza della prevenzione.
Noi uomini non siamo avvezzi alla prevenzione. Ciò ci porta a scoprire troppo tardi di avere una patologia che causa infertilità. Occorre sapere, però, che già all’età di 18 anni, il 25-30% della popolazione maschile presenta patologie che potrebbero condizionarne la futura fertilità. Comprendiamo quindi che, facendo la giusta prevenzione, molte cause di sterilità maschile sarebbero identificabili e risolvibili già in adolescenza.
Ecco perché a partire dall’adolescenza andrebbe fatta una visita andrologica ogni anno, con ecografia dei testicoli e spermiogramma (analisi del liquido seminale). Inoltre, l’autopalpazione dei testicoli dovrebbe diventare un’abitudine a partire dai 15 anni.
Nella prevenzione della sterilità maschile, anche la dieta aiuta.
Secondo la Società italiana di Andrologia, seguire una dieta mediterranea può migliorare la qualità degli spermatozoi fino al 95%. In particolare, gli alimenti che bisognerebbe consumare sono:
- ortaggi a foglia verde, ricchi di vitamina A e C e di acido folico, che aiutano a produrre spermatozoi sani;
- pesce azzurro, ricco di omega3, che migliora la qualità del seme;
- agrumi e pomodori, contenenti licopene che aiuta ad aumentare la motilità;
- uova, latticini scremati, frutta secca, fagioli e altri cibi ricchi di zinco, che evitano l’agglutinazione (spermatozoi che aderiscono tra loro e hanno ridotta motilità).
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