L’andropausa è caratterizzata da un calo degli ormoni sessuali maschili. Scopriamo di più su questa fase.
Andropausa? Vietato parlarne. Per gli uomini è quasi tabù. Eppure, nonostante sia una fase inevitabile per ogni uomo, non bisogna ignorarla perché non significa essere diventati vecchi. L’andropausa è una fase caratterizzata da diversi disturbi che si possono prevenire grazie ai farmaci. Di recente, inoltre, è stata scoperta una nuova molecola che potrebbe ampliare il ventaglio di rimedi a disposizione dei medici.
Andro…che? Cosa succede durante l’andropausa?
L’andropausa è il corrispettivo maschile della menopausa nella donna. In questa fase, si verifica un calo di produzione degli ormoni sessuali maschili, chiamati androgeni e, in particolare, un calo del testosterone. Gli androgeni sono prodotti dai testicoli e già dopo i 40 anni si assiste a una graduale riduzione della loro produzione dovuta a una minor attività testicolare.
Tutti noi maschietti (chi prima, chi dopo) andremo incontro a questo calo.
Riconoscere i sintomi
Una riduzione della produzione di testosterone influenza molti organi e provoca disturbi quali: osteoporosi, ipertensione, diabete, depressione, disturbi del sonno, riduzione della libido, problemi di erezione e riduzione della massa muscolare. Molto spesso capita che l’uomo etichetti questi sintomi trovando la causa nell’età che passa. Sono dovuti, invece, al calo del testosterone.
Quindi, se hai superato i 40 e non hai mai fatto una visita andrologica, è arrivato il momento di farla!
La prevenzione è la chiave per affrontare serenamente questa nuova fase della vita. Purtroppo, noi uomini tendiamo a rivolgerci allo specialista quando ormai i sintomi sono fastidiosi e, nella stragrande maggioranza, ci rivolgiamo all’urologo per problemi che riguardano la prostata, come l’ipertrofia prostatica. Invece, lo specialista di riferimento è l’andrologo, l’equivalente del ginecologo per le donne.
Visite regolari e analisi del sangue sono d’obbligo
La riduzione della densità ossea è una delle conseguenze dell’andropausa, poiché il testosterone promuove la mineralizzazione delle ossa e le rende più forti. Ma su 1000 persone che effettuano un esame specifico chiamato densitometria ossea, solo 50 sono uomini.
Come si cura l’andropausa?
L’andropausa prevede una terapia ormonale sostitutiva, come avviene per le donne in menopausa. Consiste nell’assunzione di vitamina D o di testosterone applicato sulla pelle come gel oppure in soluzione iniettabile. A questi si associano medicinali specifici in base alle alterazioni riscontrate, come l’ipercolesterolemia o l’iperglicemia.
Ultimamente sta guadagnando attenzione l’osteocalcina, una proteina prodotta dall’osso, in grado di stimolare la produzione di vitamina D, testosterone e insulina, tutte sostanze che calano con il sopraggiungere dell’andropausa. L’osteocalcina, legandosi a un recettore specifico, sarebbe in grado di aumentare i livelli di testosterone. Ciò si rifletterebbe in un miglioramento su tutto il resto: osteoporosi, problemi metabolici e disfunzioni sessuali.
Fonte: Donna Moderna
Redazione Men’s life
Credits immagine: Pexels