Immunità di gregge: Cosa vuol dire?

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Per contenere la diffusione del COVID-19, il governo inglese rappresentato dal suo Primo ministro Boris Johnson, aveva proposto di adottare una strategia che si basa sulla cosiddetta “immunità di gregge”.

L’immunità di gregge si ottiene non contrastando l’epidemia, ma nell’attendere che le persone, gradualmente, acquisiscano l’immunità ammalandosi e creando gli anticorpi.

Alcuni esperti autorevoli, come il Prof. Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas e professore emerito di Humanitas University, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato meglio cosa si intende con il termine “immunità di gregge” e perché a suo avviso si tratti di un comportamento “da irresponsabili”.

Cos’è l’immunità di gregge?

Si parla di immunità di gregge quando all’interno di una comunità di persone si instaura un meccanismo che limita la circolazione di un virus, vaccinando la maggioranza degli individui.

In questo modo, riducendo la circolazione e la trasmissione dell’agente contagioso, anche coloro che non possono sottoporsi a vaccinazione, magari per particolari problemi di salute, sono indirettamente protetti.

Come si costruisce l’immunità?

Più che di “immunità di gregge”, preferisco parlare di “immunità di comunità”, dove è insito il concetto di solidarietà”, spiega il professor Mantovani.

“L’immunità di comunità” si costruisce in due modi:

  • Con il vaccino
  • In modo spontaneo.

Pensare di raggiungere l’immunità dal COVID-19, in modo spontaneo è da irresponsabili perché questo virus ci è praticamente ignoto.

Questa è la ragione per cui questa pratica è sconsigliata

L’immunità sarà raggiungibile solo con il vaccino”.

Senza un vaccino il modello inglese non può funzionare: Ecco il perché?

Esponendo al virus il 60% della popolazione britannica e ipotizzando ottimisticamente un tasso di mortalità del 2%, ciò comporterebbe di aspettarsi almeno 200 mila morti ogni 10 milioni di abitanti.

Inoltre, ipotizzando che il 10% dei contagiati possa aver bisogno di terapia intensiva e di respirazione assistita, per ogni milione di persone contagiate, circa 100 mila avrebbero bisogno di questo tipo di assistenza.

Nessun sistema sanitario al mondo è in grado di far fronte a un’emergenza del genere.

Troppi pazienti non potrebbero essere curati, ha proseguito il prof. Mantovani.

Come valuta la strategia adottata dall’Italia?

Le misure restrittive prese in Italia sono, secondo il professore, encomiabili. Gli italiani che hanno accettato di vivere in quarantena questi giorni difficili stanno proteggendo i più deboli.

L’augurio è che il resto d’Europa non sottovaluti questa situazione e impari la lezione della Lombardia, che vanta uno dei sistemi sanitari più all’avanguardia d’Europa.

In ogni caso per tutte le novità sul coronavirus ti invitiamo sempre a verificare le informazioni e le notizie sulla sezione specifica del Ministero della Salute

Redazione Men’s Life

Tempo di lettura: 1’20’’

Fonte: Corriere della Sera

Foto tratta da: https://health2019.wired.it/speaker/alberto-mantovani/

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